Prevenzione distacco retina
Gentili dottori vi espongo l'esito dell'ultima visita:
Operata 00 cataratta in miopia elevata nel 2010-DPV noto OTC(6/12) 00lieve irregolarità deò profilo retinico con distacco ialoideo OD-IPA in terapia. Da un mese fotopsia OS. Porta progressive OD+1= 2.25/20 OS+0.50=2.50/180.
ODV 6-7/10 csl OSV 6-7/10 csl. tono OD 12 OS 11 mm hg(ore 15) ...SA 00 nn-PFK.
Fundus(midriasi) 00 diffusa coroidosi miopica, atrofia peripapillare, papilla lievemente tiltata, macula trofica.
Periferia con tracce di brina e presenza in OS di iperpigmentazione ore 12 ( OS: lente di goldmann) Marcato distacco del vitreo OD eOS che appare molto addensato sopratutto in periferia OS.
Faccio visite ogni 6 mesi ma stavolta mi hanno consigliato di farla fra 3 mesi ( l'ho appena fatta) spigandomi che sono a forte rischio del distacco retinico.
Ho 50 anni sono una donna e svolgo un lavoro piuttosto pesante, informandomi sulla possibile prevenzione per il distacco della retina ho letto che ci sono delle possibilità con l'uso del laser.
Chiedo un vostro parere in merito, di cosa si tratta esattamente, quali i rischi, dove potermi rivolgermi a Milano, se davvero queste sedute potrebbero essere d'aiuto per scongiurare il distacco retinico. Ovviamente con il distacco del vitreo ci convivo da anni, con fastidi visivi fra le "mosche volanti " e visione a tratti appannata come da massa di gel....più volte alla mia domanda se si potesse fare qualcosa mi è stata data la stessa risposta...bere molto, evitare sforzi ecessivi.
Ora alla luce di questo esito però se potessi fare qualcosa per evitarmi un ulteriore peggioramente sarei più sollevata.
Ringraziandovi per le vostre risposte cordialmente saluto.
Operata 00 cataratta in miopia elevata nel 2010-DPV noto OTC(6/12) 00lieve irregolarità deò profilo retinico con distacco ialoideo OD-IPA in terapia. Da un mese fotopsia OS. Porta progressive OD+1= 2.25/20 OS+0.50=2.50/180.
ODV 6-7/10 csl OSV 6-7/10 csl. tono OD 12 OS 11 mm hg(ore 15) ...SA 00 nn-PFK.
Fundus(midriasi) 00 diffusa coroidosi miopica, atrofia peripapillare, papilla lievemente tiltata, macula trofica.
Periferia con tracce di brina e presenza in OS di iperpigmentazione ore 12 ( OS: lente di goldmann) Marcato distacco del vitreo OD eOS che appare molto addensato sopratutto in periferia OS.
Faccio visite ogni 6 mesi ma stavolta mi hanno consigliato di farla fra 3 mesi ( l'ho appena fatta) spigandomi che sono a forte rischio del distacco retinico.
Ho 50 anni sono una donna e svolgo un lavoro piuttosto pesante, informandomi sulla possibile prevenzione per il distacco della retina ho letto che ci sono delle possibilità con l'uso del laser.
Chiedo un vostro parere in merito, di cosa si tratta esattamente, quali i rischi, dove potermi rivolgermi a Milano, se davvero queste sedute potrebbero essere d'aiuto per scongiurare il distacco retinico. Ovviamente con il distacco del vitreo ci convivo da anni, con fastidi visivi fra le "mosche volanti " e visione a tratti appannata come da massa di gel....più volte alla mia domanda se si potesse fare qualcosa mi è stata data la stessa risposta...bere molto, evitare sforzi ecessivi.
Ora alla luce di questo esito però se potessi fare qualcosa per evitarmi un ulteriore peggioramente sarei più sollevata.
Ringraziandovi per le vostre risposte cordialmente saluto.
[#1]
mi pare che al momento non ci sia da preoccuparsi
naturalmente se il suo oculista valutera' che le lesioni degenerative hanno un aspetto REGMATOGENO, cioe' possono potenzialmente creare un DISTACCO di RETINA rdrguira' in maniera adeguata un trattamento coagulante laser.
le allego un mio appunto
Laser per rotture retiniche e degenerazioni periferiche retiniche regmatogene
Le rotture o lacerazioni retiniche rientrano nellealterazioni degenerative specifiche della periferia retinica.
La causa principale è una progressiva insufficienza di vascolarizzazione retinica della periferia retinica, concause sono le trazioni vitreo-retiniche periferiche e la miopia medio – elevata .Le degenerazioni retiniche periferiche si presentano a tutte le età, più frequentemente nei soggetti miopi e nei soggetti adulti che praticano attività sportiva o attività lavorative pesanti e a volte negli anziani.
Lei degenerazioni sono più presenti generalmente nel settore retinico supero temporale.Fra queste, quelle a palizzata, a bava di lumaca ed il pigmento focale sono le più pericolose, e la patologica aderenza vitreo-retinica presente in questi casi può causare una rottura retinica a seguito di fenomeni di trazione .
Le degenerazioni retiniche periferiche sono generalmente asintomatiche.
Se associate a trazioni vitreoretiniche periferiche, la trazione vitreale su di esse provoca la stimolazione del tessuto retinico periferico con formazione di fotopsie (lampi), alla periferia del campo visivo.
L’acuità visiva centrale non è mai interessata.
In pazienti sintomatici in presenza di fotopsie, è indispensabile l’esame biomicroscopico della periferia retinica con lente di Goldmann a tre specchi.
La degenerazione a palizzata si presenta come un’area fusiforme di assottigliamento retinico con un reticolo di strie biancastre filiformi;
al suo interno si possono trovare microfoni retinici.
La degenerazione a bava di lumaca si presenta come una area con aspetto biancastro simile alla brina.
Il pigmento focale si presenta come una chiazza di iperpigmentazione retinica.
La retinoschisi degenerativa si presenta come una area di lesioni cistiche con sdoppiamento del tessuto retinico che può progredire in senso circonferenziale.
L’esame biomicroscopico della periferia del fondo oculare ci consente di porre una corretta diagnosi. Deve comunque essere posta diagnosi differenziale fra le varie forme di degenerazioni retiniche periferiche per riconoscere ed eventualmente trattare quelle regmatogene, ossia quelle che possono dar luogo ad una rottura retinica e successivo distacco di retina. La prognosi è funzionalmente buona, a patto che vengano seguite ed eventualmente trattate con il LASER o con la CRIOTERAPIA le lesioni più pericolose.
Non vi è terapia efficace per limitare la progressione nel tempo delle degenerazioni retiniche periferiche. Vi è però una terapia profilattica efficace per prevenire un distacco di retina confinando ed isolando le degenerazioni retiniche a maggior rischio regmatogeno.
Ciò si ottiene appunto con la terapia LASER r o con crioapplicazioni, che creano una cicatrice adesiva attorno alle degenerazioni pericolose, impedendo il distacco della retina.
La terapia chirurgica vitreo retinica è da prendere in considerazione nei casi di presenza di aree di degenerazione retiniche periferiche multiple e molto estese. l principio del trattamento laser sta nel fatto di costituire una barriera attorno alla rottura, isolandola dal resto della retina.
Il laser più usato in queste applicazioni è l'argon laser, che produce una luce blu-verde; altri laser (rosso, infrarosso) vengono utilizzati in applicazioni particolari. Per mezzo del laser, vengono prodotti una serie di "spot" ravvicinati che altro non sono se non piccole ustioni della retina, dell'epitelio pigmentato e della coroide sottostanti.
Gli spot vengono praticati in modo da disegnare una barriera di due, tre ed a volte quattro file attorno alla rottura retinica.
Nei giorni successivi al trattamento, queste microscopiche ustioni danno luogo ad una cicatrizzazione la quale rappresenta una "colla" permanente e costituisce, una barriera definitiva ed insormontabile.
Se, quindi, un eventuale distacco di retina dovesse originare dalla rottura, esso verrebbe arrestato dallo sbarramento laser.
Aggiungiamo due brevi considerazioni. Primo, con il laser non si ripara la rottura (come molte persone pensano), ma la si circonda isolandola e rendendola innocua; secondo, il trattamento laser non è immediatamente efficace, ma lo è dopo qualche giorno o meglio dopo qualche settimana, a cicatrizzazione avvenuta. In pratica il trattamento laser delle rotture retiniche è una procedura ambulatoriale estremamente semplice. Come nella visita oculistica, il paziente viene posizionato davanti ad uno strumento, vengono instillate delle gocce per una anestesia di superficie (più che sufficiente allo scopo) e viene applicata una particolare lente a contatto sull'occhio. Quando inizia il trattamento, il paziente percepisce dei brevi lampi di colore azzurro-verde ciascuno dei quali corrisponde ad uno spot sulla retina.
Il trattamento non è di norma doloroso; qualche paziente si lamenta di occasionali "pizzicate" quando lo spot coincide con una terminazione nervosa interna. Al termine della seduta, il paziente può tornare tranquillamente a casa, ma viene invitato a condurre una vita tranquilla per i giorni successivi (come abbiamo visto, il trattamento non è efficace immediatamente) e vengono fissate delle visite di controllo per assicurarsi che il processo di cicatrizzazione proceda senza intoppi.
in bocca al lupo,
naturalmente se il suo oculista valutera' che le lesioni degenerative hanno un aspetto REGMATOGENO, cioe' possono potenzialmente creare un DISTACCO di RETINA rdrguira' in maniera adeguata un trattamento coagulante laser.
le allego un mio appunto
Laser per rotture retiniche e degenerazioni periferiche retiniche regmatogene
Le rotture o lacerazioni retiniche rientrano nellealterazioni degenerative specifiche della periferia retinica.
La causa principale è una progressiva insufficienza di vascolarizzazione retinica della periferia retinica, concause sono le trazioni vitreo-retiniche periferiche e la miopia medio – elevata .Le degenerazioni retiniche periferiche si presentano a tutte le età, più frequentemente nei soggetti miopi e nei soggetti adulti che praticano attività sportiva o attività lavorative pesanti e a volte negli anziani.
Lei degenerazioni sono più presenti generalmente nel settore retinico supero temporale.Fra queste, quelle a palizzata, a bava di lumaca ed il pigmento focale sono le più pericolose, e la patologica aderenza vitreo-retinica presente in questi casi può causare una rottura retinica a seguito di fenomeni di trazione .
Le degenerazioni retiniche periferiche sono generalmente asintomatiche.
Se associate a trazioni vitreoretiniche periferiche, la trazione vitreale su di esse provoca la stimolazione del tessuto retinico periferico con formazione di fotopsie (lampi), alla periferia del campo visivo.
L’acuità visiva centrale non è mai interessata.
In pazienti sintomatici in presenza di fotopsie, è indispensabile l’esame biomicroscopico della periferia retinica con lente di Goldmann a tre specchi.
La degenerazione a palizzata si presenta come un’area fusiforme di assottigliamento retinico con un reticolo di strie biancastre filiformi;
al suo interno si possono trovare microfoni retinici.
La degenerazione a bava di lumaca si presenta come una area con aspetto biancastro simile alla brina.
Il pigmento focale si presenta come una chiazza di iperpigmentazione retinica.
La retinoschisi degenerativa si presenta come una area di lesioni cistiche con sdoppiamento del tessuto retinico che può progredire in senso circonferenziale.
L’esame biomicroscopico della periferia del fondo oculare ci consente di porre una corretta diagnosi. Deve comunque essere posta diagnosi differenziale fra le varie forme di degenerazioni retiniche periferiche per riconoscere ed eventualmente trattare quelle regmatogene, ossia quelle che possono dar luogo ad una rottura retinica e successivo distacco di retina. La prognosi è funzionalmente buona, a patto che vengano seguite ed eventualmente trattate con il LASER o con la CRIOTERAPIA le lesioni più pericolose.
Non vi è terapia efficace per limitare la progressione nel tempo delle degenerazioni retiniche periferiche. Vi è però una terapia profilattica efficace per prevenire un distacco di retina confinando ed isolando le degenerazioni retiniche a maggior rischio regmatogeno.
Ciò si ottiene appunto con la terapia LASER r o con crioapplicazioni, che creano una cicatrice adesiva attorno alle degenerazioni pericolose, impedendo il distacco della retina.
La terapia chirurgica vitreo retinica è da prendere in considerazione nei casi di presenza di aree di degenerazione retiniche periferiche multiple e molto estese. l principio del trattamento laser sta nel fatto di costituire una barriera attorno alla rottura, isolandola dal resto della retina.
Il laser più usato in queste applicazioni è l'argon laser, che produce una luce blu-verde; altri laser (rosso, infrarosso) vengono utilizzati in applicazioni particolari. Per mezzo del laser, vengono prodotti una serie di "spot" ravvicinati che altro non sono se non piccole ustioni della retina, dell'epitelio pigmentato e della coroide sottostanti.
Gli spot vengono praticati in modo da disegnare una barriera di due, tre ed a volte quattro file attorno alla rottura retinica.
Nei giorni successivi al trattamento, queste microscopiche ustioni danno luogo ad una cicatrizzazione la quale rappresenta una "colla" permanente e costituisce, una barriera definitiva ed insormontabile.
Se, quindi, un eventuale distacco di retina dovesse originare dalla rottura, esso verrebbe arrestato dallo sbarramento laser.
Aggiungiamo due brevi considerazioni. Primo, con il laser non si ripara la rottura (come molte persone pensano), ma la si circonda isolandola e rendendola innocua; secondo, il trattamento laser non è immediatamente efficace, ma lo è dopo qualche giorno o meglio dopo qualche settimana, a cicatrizzazione avvenuta. In pratica il trattamento laser delle rotture retiniche è una procedura ambulatoriale estremamente semplice. Come nella visita oculistica, il paziente viene posizionato davanti ad uno strumento, vengono instillate delle gocce per una anestesia di superficie (più che sufficiente allo scopo) e viene applicata una particolare lente a contatto sull'occhio. Quando inizia il trattamento, il paziente percepisce dei brevi lampi di colore azzurro-verde ciascuno dei quali corrisponde ad uno spot sulla retina.
Il trattamento non è di norma doloroso; qualche paziente si lamenta di occasionali "pizzicate" quando lo spot coincide con una terminazione nervosa interna. Al termine della seduta, il paziente può tornare tranquillamente a casa, ma viene invitato a condurre una vita tranquilla per i giorni successivi (come abbiamo visto, il trattamento non è efficace immediatamente) e vengono fissate delle visite di controllo per assicurarsi che il processo di cicatrizzazione proceda senza intoppi.
in bocca al lupo,
LUIGI MARINO CHIRURGO OCULISTA
CASA di CURA “ LA MADONNINA “ via Quadronno n. 29 MILANO prenota 02 50030013 urgenze 3356028808
[#2]
Ex utente
Gentilissimo dottor Marino, la ringrazio per la sua esauriente risposta.. le chiedo quindi secondo lei è il caso che faccia un ulteriore visita proprio per capire se le lesioni degenerative sono di origine regmatogeno?
E nel caso si può fare direttamente il trattamento con il laser? Grazie mille.
E nel caso si può fare direttamente il trattamento con il laser? Grazie mille.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 5.5k visite dal 05/03/2013.
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