Le modalità dell' intervento, dei suoi rischi
Esimi Professori e Dottori, vorrei un consulto per la situazione di mia madre, che ci sta facendo preoccupare tantissimo:
Mia madre (anni 68) soffre sin da piccola di una gravissima miopia che nel corso degli anni ha avuto tutte le complicanze possibili... diciamo che sino ad alcuni anni fa gli oculisti si limitavano a definirla "maculopatia"... fatto sta che, a distanza di anni, nonostante la frequenza regolare delle visite di controllo ed i vari esami di OCT, Campimetrie e tono oculare, la situazione è andata via via peggiorando. Attualmente è affetta da questa grave forma di maculopatia e da glaucoma, in trattamento con Travatan. Circa un anno fa, un oculista del "poliambulatorio pubblico" le prescrisse senza alcuna spiegazione un intervento di vitrectomia con inserimento di IOL. Essendo lei molto spaventata dalla cosa, ci recammo ad una visita privata presso il nostro ospedale di Conegliano che vanta un Reparto di Oculistica rinomato. Fu sottoposta a visita in ambulatorio vitreo retinico e, visto che già all' epoca si trovava in condizione di "paziente monocola" con visus residuo nell' occhio sinistro di circa 1/10 (con gli occhiali), le fu sconsigliato di sottoporsi all' intervento. Seguirono numerosi OCT, visite per il campo visivo e controlli bi-trimestrali del tono oculare. Durante l' ultima visita di controllo, la scorsa settimana, una delle oculiste del Reparto di oculistica di Conegliano, si dilungò un po' di più e riscontrò che nemmeno con gli occhiali mia madre riesce a vedere molto meno di 1/10 nell' unico occhio rimastole. Suggerì immediatamente di sottoporsi all' intervento di vitrectomia con inserimento di IOL, ma disse anche di non essere sicura se fosse possibile o meno intervenire. Le ha prescritto urgentemente (per il 26 ed il 28 febbraio correnti) sia una visita vitro-retinica, che un OCT ed una FAG, al termine dei quali si riserva di esprimersi circa la fattibilità dell' intervento. Ad una mia ri chiesta di chiarimenti circa le modalità dell' intervento, dei suoi rischi e del decorso post operatorio, ha giustamente e perentoriamente risposto:"Ne parliamo dopo gli esami, non voglio spaventare inutilmente tua madre". Questa mattina è stata sottoposta a visita vitreo-retinica e l' oculista che l' ha visitata parlava di una qualche membrana epiretinica. Anche lui reputava l' intervento come l' unica soluzione praticabile, ma si riservava, circa la fattibilità dello stesso, di attendere l' effettuazione dell' OCT e della FAG per poi consultarsi con l' oculista che la settimana scorsa le aveva prospettato l' intervento.
Ora mi trovo in questa condizione: mia madre ha solo un occhio rimastole e con meno di un decimo di visus con gli occhiali... ha il glaucoma e forse altre patologie che non ci hanno mai riferito completamente... lei è terrorizzata dal sottoporsi all' intervento perchè teme di rimanere cieca del tutto ... vorrei un vostro parere (ammesso che la giudichino idonea per l' intervento) su cosa fare: operarsi o attendere il naturale evolversi della situazione ? Nessuno ci ha mai descritto l' intervento (di questo mi sono documentato grazie ad internet) ma soprattutto nessuno ci ha mai chiarito quale possa essere il decorso post-operatorio, la degenza ospedaliera e quant' altro... se dobbiamo essere pronti (in famiglia siamo solo in 3: mia madre, mio padre di 71 anni ed io che ne ho 38) ad affrontare un decorso nel quale mia madre dovrà avere bendaggi sull' unico occhio rimastole, vogliamo essere pronti a tutto... e soprattutto ci interessa conoscere se veramente ci siano delle speranze di migliorare qualcosa ( o di stabilizzare la situazione alle condizioni attuali che, per quanto gravi le permettono di essere ancora autosufficiente) con un intervento così invasivo.
Mia madre (anni 68) soffre sin da piccola di una gravissima miopia che nel corso degli anni ha avuto tutte le complicanze possibili... diciamo che sino ad alcuni anni fa gli oculisti si limitavano a definirla "maculopatia"... fatto sta che, a distanza di anni, nonostante la frequenza regolare delle visite di controllo ed i vari esami di OCT, Campimetrie e tono oculare, la situazione è andata via via peggiorando. Attualmente è affetta da questa grave forma di maculopatia e da glaucoma, in trattamento con Travatan. Circa un anno fa, un oculista del "poliambulatorio pubblico" le prescrisse senza alcuna spiegazione un intervento di vitrectomia con inserimento di IOL. Essendo lei molto spaventata dalla cosa, ci recammo ad una visita privata presso il nostro ospedale di Conegliano che vanta un Reparto di Oculistica rinomato. Fu sottoposta a visita in ambulatorio vitreo retinico e, visto che già all' epoca si trovava in condizione di "paziente monocola" con visus residuo nell' occhio sinistro di circa 1/10 (con gli occhiali), le fu sconsigliato di sottoporsi all' intervento. Seguirono numerosi OCT, visite per il campo visivo e controlli bi-trimestrali del tono oculare. Durante l' ultima visita di controllo, la scorsa settimana, una delle oculiste del Reparto di oculistica di Conegliano, si dilungò un po' di più e riscontrò che nemmeno con gli occhiali mia madre riesce a vedere molto meno di 1/10 nell' unico occhio rimastole. Suggerì immediatamente di sottoporsi all' intervento di vitrectomia con inserimento di IOL, ma disse anche di non essere sicura se fosse possibile o meno intervenire. Le ha prescritto urgentemente (per il 26 ed il 28 febbraio correnti) sia una visita vitro-retinica, che un OCT ed una FAG, al termine dei quali si riserva di esprimersi circa la fattibilità dell' intervento. Ad una mia ri chiesta di chiarimenti circa le modalità dell' intervento, dei suoi rischi e del decorso post operatorio, ha giustamente e perentoriamente risposto:"Ne parliamo dopo gli esami, non voglio spaventare inutilmente tua madre". Questa mattina è stata sottoposta a visita vitreo-retinica e l' oculista che l' ha visitata parlava di una qualche membrana epiretinica. Anche lui reputava l' intervento come l' unica soluzione praticabile, ma si riservava, circa la fattibilità dello stesso, di attendere l' effettuazione dell' OCT e della FAG per poi consultarsi con l' oculista che la settimana scorsa le aveva prospettato l' intervento.
Ora mi trovo in questa condizione: mia madre ha solo un occhio rimastole e con meno di un decimo di visus con gli occhiali... ha il glaucoma e forse altre patologie che non ci hanno mai riferito completamente... lei è terrorizzata dal sottoporsi all' intervento perchè teme di rimanere cieca del tutto ... vorrei un vostro parere (ammesso che la giudichino idonea per l' intervento) su cosa fare: operarsi o attendere il naturale evolversi della situazione ? Nessuno ci ha mai descritto l' intervento (di questo mi sono documentato grazie ad internet) ma soprattutto nessuno ci ha mai chiarito quale possa essere il decorso post-operatorio, la degenza ospedaliera e quant' altro... se dobbiamo essere pronti (in famiglia siamo solo in 3: mia madre, mio padre di 71 anni ed io che ne ho 38) ad affrontare un decorso nel quale mia madre dovrà avere bendaggi sull' unico occhio rimastole, vogliamo essere pronti a tutto... e soprattutto ci interessa conoscere se veramente ci siano delle speranze di migliorare qualcosa ( o di stabilizzare la situazione alle condizioni attuali che, per quanto gravi le permettono di essere ancora autosufficiente) con un intervento così invasivo.
[#1]
Gentile utente,
il caso della sua mamma è purtroppo un caso abbastanza frequente nei miopi elevati, ed poichè ogni caso ha una storia a sè risulta difficile in questi casi essere chiari ed esaurienti.
Da quanto scrive la situazione attuale consta di un visus inferiore al decimo in ambo gli occhi, per cui in linea teorica un intervento non potrebbe che miglirare, anche se forse non di molto, la situazione.
Gli stessi bravi colleghi di quell'ottimo centro Oculistico che è a Conegliano prima di pronunciarsi vogliono giustamente avere tutti gli elementi di giudizio nonchè consultarsi tra loro.
Con i dati a disposizione consiglierei di affidarsi alle decisioni dei medici di Conegliano: ripeto, come già sapete, che si tratta di un ottimo centro con colleghi esperti e capaci; loro stessi nel caso non sussistano buone probabilità di riuscita rinunceranno ad intervenire.
Fateci sapere, anche per nostra informazione, come procederà la cosa
Cordialmente
il caso della sua mamma è purtroppo un caso abbastanza frequente nei miopi elevati, ed poichè ogni caso ha una storia a sè risulta difficile in questi casi essere chiari ed esaurienti.
Da quanto scrive la situazione attuale consta di un visus inferiore al decimo in ambo gli occhi, per cui in linea teorica un intervento non potrebbe che miglirare, anche se forse non di molto, la situazione.
Gli stessi bravi colleghi di quell'ottimo centro Oculistico che è a Conegliano prima di pronunciarsi vogliono giustamente avere tutti gli elementi di giudizio nonchè consultarsi tra loro.
Con i dati a disposizione consiglierei di affidarsi alle decisioni dei medici di Conegliano: ripeto, come già sapete, che si tratta di un ottimo centro con colleghi esperti e capaci; loro stessi nel caso non sussistano buone probabilità di riuscita rinunceranno ad intervenire.
Fateci sapere, anche per nostra informazione, come procederà la cosa
Cordialmente
DOTT.DIEGO MICOCHERO
DOTTORE DI RICERCA e già PROFESSORE a c.dell' UNIVERSITA' di PADOVA
Corso del Popolo, 21 PADOVA
340 5240373-3388718992.
[#2]
Utente
Grazie infinite Dottore per la sua repentina risposta. Sono a conoscenza della professionalità elevata dei medici del Reparto di Oculistica di Conegliano giacchè ho avuto modo, lo scorso luglio, di testare con mano la loro bravura e soprattutto umanità quando mia padre si è sottoposto ad intervento di FACO ... rimaniamo in attesa degli ulteriori accertamenti clinici (FAG e OCT) che mia madre effettuerà il giorno 28 p.v. prima di poi sapere quale sarà l' opinione congiunta della Dr.ssa Padoin (che ha prospettato l' intervento) e del Dr. Foltran (che ha sottoposto, questa mattina, mia madre a visita vitreo-retinica). Terrò senza dubbio aggiornati sull' evolversi della situazione e sulle decisioni prese dall' equipe medica...
Grazie per le parole di conforto.
Grazie per le parole di conforto.
[#3]
Oculista
Ottimo reparto con ottimi dottori.
Stia sereno e tutto andrà per il meglio.
Un saluto.
http://siravoduilio.beepworld.it
Stia sereno e tutto andrà per il meglio.
Un saluto.
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Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 6.1k visite dal 25/02/2008.
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