Maculopatia degenerativa accompagnata da strie angioidi in beta thalassemia intermedia

salve a tutti, mi sono appena iscritta, comunque venendo a noi io sono stefania e il consulto lo chiedo per mio padre salvatore affetto da maculopatia degenerativa complicata da strie angioidi in beta thalassemia intermedia. ci chiedevamo se a vostro parere sapendo che dall'occhio destro avverte motu mano a 30 cm e occhio sinistro 8/10, ma sapendo che la malattia stessa provoca distorsioni, con conseguente impossibilità di distinguere i dislivelli, non riesce a lavarsi il capo da solo perchè gli è stato detto di non abbassare la testa in quanto aumenta la pressione dell'occhio e non può lavarsi in altro modo a causa di ulcere malleolari che devono essere medicate in ospedale ( non si fa una doccia da mesi e siamo io e mia madre ad aiutarlo nel lavarsi), ecc.. secondo voi ha diritto all'indennità di accompagnamento prevista per l'impossibilità di svolgere gli atti quotidiani della vita e l'impossibilità di deambulare senza l'accompagnatore?.. oltretutto da un mese gli hanno sospeso la patente perchè hanno richiesto un esame successivo SOLO PER L'OCCHIO CON 8/10 dove risulta:
VISTO STAMPA 60/100
DIFETTO 22/100
NON VISTO 18/100
MACCHIA CIECA

ah quasi dimenticavo sul certificato rilasciatoci dalla commissione per la patente c'è scritto che gli 8/10 senza correzione risultano 2/10

quali esami consigliereste ?

grazie in anticipo..
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Dr.ssa Caterina Cimino Oculista 266 11
Gentile utente. Il diritto all'Indennità di accompagnamento spetta solo alle persone incapaci di attendere agli atti elementari della vita quotidiana. Se suo padre cammina autonomamente ed è lucido, (nel senso che non ha problemi psichiatrici per cui potrebbe dimenticare terapie croniche piuttosto che dimenticare la strada di ritorno a casa come per esempio accade nei pazienti con degenerazione cerebrale senile o nella m. di Alzheimer) non necessita di un accompagnatore. Tra l'altro se è in grado di guidare la macchina di certo è in grado anche di fare le cose più elementari della vita. Per quanto riguarda la vista,suo padre dovrebbe essere visitato dalla commissione medica per le patenti speciali. Si rivolga agli uffici competenti della sua città. Un saluto!

Dott.ssa Caterina Cimino

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Utente
Utente
gentile dottoressa, veramente nel post precedente ho scritto che a mio padre hanno tolto la patente proprio perchè non idoneo alla guida, a causa della malattia agli occhi.

Comunque l'accompagnamento spetta sia a chi non sia in grado di compiere gli atti quotidiani della vita (non tutti ma ne basta uno) e a chi sia impossibilitato a deambulare senza l'aiuto permanente di un accompagnatore. Ora quello che mi chiedevo è:

tra gli atti quotidiani della vita è ricompreso sicuramente l'autonomia nel lavarsi, cosa che mio padre non ha, infatti da come le ho spiegato è oggettivamente impossibilitato a lavarsi da solo in quanto seppur potrebbe lavarsi la testa nel lavandino, non può per il fatto dell'aumento della pressione dell'occhio e non può farsi la doccia/bagno a causa delle ulcere che devono rimanere intatte nella loro medicazione (abbiamo provato avvolgendo i piedi in buste di plastica, ma scivola).
sempre per quanto riguarda il lavarsi, non è più capace di farsi la barba da solo;

in secondo luogo rientra tra gli atti quotidiani la guida? perchè tali atti devono essere concepiti in relazione all'età del soggetto e mio padre ha 49 anni..

terzo per impossibilità di deambulare, va intesa senza l'aiuto permanente di un accompagnatore, come ho già scritto mio padre è cieco assoluto da un occhio e nell'altro ha questa deformazione delle immagini che associate a un'incapacità di aderenza al suolo dei piedi ( dovuta al fatto che in entrambi i piedi presenta al livello del malleolo 4 ulcere e in più è affetto da un importante artosi) non vede i gradini oppure li vede dove non ci sono (siamo io o mia madre che gli diciamo quando c'è effettivamente).

quindi non capisco la risposta da lei datami,
cordialmente stefania
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Dr.ssa Caterina Cimino Oculista 266 11
Mi perdoni. Ma sul web è difficile giudicare la situazione clinica di un paziente. Tra l'altro suo padre è molto giovane. Io purtroppo, non conoscendo le patologie di suo padre le ho detto i "requisiti"che bisogna avere per l'accompagnamento. Se lei ritiene che suo padre non è più in grado di gestirsi autonomamente allora non deve temere che gli possa spettare questo DIRITTO! Comunque per ottenerlo deve fare domanda alla Commissione Medica Invalidi Civili della sua città. In bocca a lupo!
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Utente
Utente
no mi scusi lei e che la situazione che stò vivendo è particolare e mi scaldo facilmente. mi chiedevo se è possibile documentare il fatto di queste impossibilità che si ritrova tramite esami specifici. Lei ne è a conoscenza?

anche il fatto che la commissione patenti ha ritenuto che non sia più in grado di guidare a causa della maculopatia è rilevante ai fini dell'accompagnamento? cioè cade negli atti elementari della vita quotidiana?

grazie per la rapida risposta,stefania
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Dr.ssa Caterina Cimino Oculista 266 11
Guidare non è un atto elementare della vita quotidiana, anche se capisco che per suo padre è una perdita della propria autonomia. Purtroppo la legge non valuta questi disagi. Le potrei consigliare di rivolgersi ad un patronato (in ogni città esistono queste strutture). Sono enti completamente gratuiti che seguono questi casi e danno ai pazienti ed ai loro familiari tutte le indicazioni da seguire per intraprendere questi tipi di discorsi. Mi faccia sapere. Anche sull'elenco del telefono può trovarlo, sotto la voce PATRONATO.
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Dr. Massimo Nicolò Oculista 193 8 17
Buongiorno,
mi scuso se intervengo nella discussione, ma sarebbe importante capire le reali motivazioni che hanno spinto i colleghi oculisti a sconsigliare di chinare il capo inavanti per evitare che la pressione dell'occhio aumenti. Non ricordo di aver mai consigliato una cosa del genere nemmeno a coloro che hanno problemi seri di pressione dell'occhio.
Per il resto sono concordo con la collega.
saluti,

Massimo Nicolò - medico Oculista
Professore Associato Malattie Apparato Visivo
Università di Genova
www.occhioallaretina.it - www.biosanitas.com

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Utente
Utente
perchè gli provoca emorragie intravitreali... e gli è già capitato a seguito di "sforzi" che non avrebbe dovuto fare.
è anche capitato che prima, durante e dopo le iniezioni di avastin perdesse completamente la vista a causa della pressione dell'occhio.. anche per diversi minuti... poi lentamente ritorna.

per quanto riguarda la guida mi rivolgerò ad un avvocato visto che ho trovato sentenze per le quali chi non è in grado di guidare ha diritto all'accompagnamento..
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Dr.ssa Caterina Cimino Oculista 266 11
Certo. Nei patronati ci lavorano avvocati esperti in diritto del lavoro e previdenza.