Infiltrati corneali

buongiorno,
mi chiamo Lorenzo, ho 39 anni e dal 1997, con una frequenza di 3/4 episodi annuali, soffro di infiltrati corneali periferici (fluo +) ad entrambi gli occhi.Solitamente gli infiltrati di cui soffro presentano una macchiolina bianca (MAx 1 millimetro di diametro), visibile anche ad occhio nudo, sensibile a fluoriscina;i tamponi cui sono stato ripetutamente sottoposto pero' non hanno evidenziato presenza di stafilococco o altri batteri sensibili, ne' esami del sangue.Ricordo che il tutto è cominciato quando ho provato ad applicare lenti a contatto usa e getta che pero' non tolleravo per piu' di qualche ora a causa di scarsa lacrimazione e che quindi non ho più messo ormai da anni.DA qualche mese il problema si ripete mensilmente ed alternativamente prima in un occhio e poi nell'altro.

Mi vengono solitamente curati con antibiotico (Nettacin,Oftaquix, Vigamox) e cortisone (Luxazone, Etacortilen,Lotemaz) e si risolvono in circa 15 giorni.
Mi hanno sottoposto a tamponi oculari, radiografia ai seni nasali, esami del sangue per eventuali problemi reumatici, pulizia dei dotti lacrimali, ma non sono ancora riusciti ad individuare la causa di tali infiltrati.Sono stato sottoposto anche ad esami (esami del sangue, sangue occulto nelle feci) per accertare una probabile origine immunitaria del problema che però è risultata negativa.Recentemente mi hanno diagnosticato probabile Blefarite e pertanto ho seguito un ciclo di antibiotico e pulizia delle palpebre per 15 giorni.MA appena terminato il ciclo mi è riapparso l'ennesimo infiltrato.
Recentemente, dopo la quarigione dell'ennesimo infiltrato, mi è stato diagnosticato un elevato livello della pressione oculare (22) all'OD e a causa di un possibile glaucoma mi è stato prescritto l'uso di un collirio beta-protettore. Avrei bisogno di sapere se devo rassegnarmi a dover convivere con questi infiltrati ricorrenti (che ormai curo in autonomia) e se l'utilizzo prolungato di cortisonici potrebbe essere la causa di possibile insorgere di glaucoma.
Grazie e buon Lavoro.
Lorenzo.

[#1]
Dr. Demetrio Romeo Oculista 512 10
Mi trovo in estrema difficoltà a suggerire un orientamento diagnostico nel suo caso, considerato anche l'estremo scrupolo che è stato posto nel cercare di individuare una causa, e spero che altri colleghi oculisti vorranno aggiungere suggerimenti a questo quesito.
Potrebbe trattarsi di cheratite puntata superficiale di Thygeson che ha decorso clinico e risposta ai farmaci compatibile con la sua situazione.
Riguardo il tono oculare, il 2% della popolazione è responder agli steroidi, cioè può avere aumento della pressione oculare in seguito a tali terapie.
Se l'ipotesi di cheratite di Thygeson fosse confermata si potrebbe considerare l'uso di collirio alla ciclosporina.
Cordiali saluti

Dr. Demetrio Romeo

[#2]
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
Buonasera,
innanzitutto La ringrazio per la celere e cortese risposta.
Come posso accertare che si tratti effettivamente di cheratite puntata superficiale di Thygeson ? Durante una visita presso un oculista immunologo, mi avevano parlato del collirio alla ciclosporina ma non mi era stato prescritto perchè avrei dovuto utilizzarlo per sempre ed inoltre molto costoso. Ho invece sentito parlare di colliri cortisonici a basso dosaggio utilizzabili anche per lunghi periodi. Potrebbero darmi beneficio ?
Ringraziandola ancora per la gentile risposta ne approfitto per augurarLe una Buona Pasqua.
[#3]
Dr. Demetrio Romeo Oculista 512 10
La diagnosi è clinica, basata sull' aspetto "a cera che cola" delle opacità corneali.
I colliri al cortisone sono utili in fase acuta, mentre come mantenimento potrebbero bastare lacrime artificiali in abbondanza
[#4]
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
La diagnosi clinica penso quindi sia fattibile solo da un oculista: ma riguarda infiltrati attivi oppure anche cicatrici di infiltrati risolti ? Quali lacrime artificiali potrebbe consigliarmi ? Riguardo la ciclosporina invece cosa ne pensa?
Grazie davvero della Sua gentile e preziosa consulenza.
[#5]
Dr. Demetrio Romeo Oculista 512 10
In effetti solo il suo oculista, proseguendo il percorso diagnostico intrapreso, può chiarire la diagnosi e consigliare la terapia appropriata.
In una situazione complessa come la sua non mi sento di sbilanciarmi oltre.
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