Cheratoplastica scompenso endoteliale e rischio di rigetto

In caso di secondo trapianto i rischi sono statisticamente superiori al primo, e così via per eventuali altri successivi.
Esistono oggi però nuovi farmaci contro il rigetto che sono molto efficaci, come la ciclosporina.
Ogni caso è diverso dall'altro, per cui non credo di poter essere più preciso. Inoltre molto dipende dal decorso post-operatorio.

Dr. Demetrio Romeo

Buonasera dottore,
La ringrazio molto per la sua risposta.
Io però avevo sentito anche che il rischio di rigetto è superiore soprattutto se il precedente trapianto era fallito proprio per rigetto, ma se ciò avviene per scompenso endoteliale a lungo termine dovrebbero esserci un po' meno grossi problemi di rigetto.
Non è così?
La ciclosporina comunque risolve spesso il rigetto?
Praticamente da quello che ho capito una cornea trapiantata non dura quanto una cornea originale sana perchè dopo un certo numero di anni non è più otticamente valida per scompenso endoteliale, perciò ad esempio un ragazzo molto giovane che si opera di cheratoplastica dovrà essere sottoposto anche a più trapianti nel corso della sua vita; certo, come lei mi ha detto ogni caso è diverso da un altro, ma quello che mi fa paura è che se in ogni caso il rischio di rigetto aumenta ad ogni trapianto che l'occhio subisce ad un certo momento l'occhio magari non accetta più una nuova cornea, mi sbaglio?
Cosa si può fare a questo punto?
Si può fare qualcosa per salvare l'occhio e non rimanere ciechi?
Questa cosa mi preoccupa moltissimo perchè io vorrei sperare di non rimanere mai cieco e di rimanere vedente per tutta la vita
Spero in una sua ulteriore risposta

Grazie

Il rischio di rigetto aumenta se ci sono stati episodi precedenti, altrimenti rimane basso. Certamente non deve preoccuparsi per il suo futuro, anche perchè le tecniche ed i farmaci sono in continua evoluzione