Ricerca sul cheratocono
Buongiorno, ho letto questa risposta a questo link: https://www.medicitalia.it/consulti/oculistica/173815-ricerca-cellule-staminali.html , che purtroppo è tutt'altro che incoraggiante, almeno da un certo punto di vista.
Io vorrei chiedere se può essere ugualmente possibile che ci siano nuove scoperte e qualche novità di qualsiasi genere per la cura del cheratocono in tempi non impossibili.
Perchè attualmente ci sono il trapianto di cornea (che però è pieno di limiti come per esempio: il rischio di rigetto che, come è scritto chiaramente sui consensi informati, anche se decresce col passare del tempo sarà sempre presente; una durata nel tempo non uguale a quella di una cornea originale sana; astigmatismi post-operatori che possono essere anche elevatissimi...), e il cross linking che è sicuramente una grande scoperta, ma non è una vera soluzione, è solo un approccio conservativo dello staus quo, ma la cornea cheratoconica è e cheratoconica resta..., perciò ripeto, è sicuramente una tecnica validissima, ma penso che non ci si possa "adagiare sugli allori" e procrastinare la ricerca su una vera cura.
Alla luce di tutto questo sembra proprio che la situazione per chi ha il cheratocono sia tutt'altro che rosea, perciò chiedo se può essere concretamente possibile che si scopra qualchecosa di nuovo in tempi non impossibili, e che la situazione non resti del tutto identica a quella attuale per i prossimi 100 anni...
Vi prego di scusarmi per lo sfogo.
Porgo i miei più cordiali saluti.
Io vorrei chiedere se può essere ugualmente possibile che ci siano nuove scoperte e qualche novità di qualsiasi genere per la cura del cheratocono in tempi non impossibili.
Perchè attualmente ci sono il trapianto di cornea (che però è pieno di limiti come per esempio: il rischio di rigetto che, come è scritto chiaramente sui consensi informati, anche se decresce col passare del tempo sarà sempre presente; una durata nel tempo non uguale a quella di una cornea originale sana; astigmatismi post-operatori che possono essere anche elevatissimi...), e il cross linking che è sicuramente una grande scoperta, ma non è una vera soluzione, è solo un approccio conservativo dello staus quo, ma la cornea cheratoconica è e cheratoconica resta..., perciò ripeto, è sicuramente una tecnica validissima, ma penso che non ci si possa "adagiare sugli allori" e procrastinare la ricerca su una vera cura.
Alla luce di tutto questo sembra proprio che la situazione per chi ha il cheratocono sia tutt'altro che rosea, perciò chiedo se può essere concretamente possibile che si scopra qualchecosa di nuovo in tempi non impossibili, e che la situazione non resti del tutto identica a quella attuale per i prossimi 100 anni...
Vi prego di scusarmi per lo sfogo.
Porgo i miei più cordiali saluti.
[#1]
Buonasera, lo stato dell'arte lo ha gia' esposto lei. La ricerca e' in continua evoluzione e proprio negli ultimi anni ha fatto progressi significativi, ha dimenticato di citare la chirurgia lamellare che pure e' una valida alternativa in qualche forma di cheratocone. Io non sarei così pessimista.
Cordialmente
Cordialmente
Dr. Enrico Rotondo
Responsabile Day Service Chirurgico - PTA di Gagliano del Capo (LE)
https://www.medicitalia.it/enricorotondo/
[#2]
Ex utente
Buonasera dottore, la ringrazio per la sua veloce risposta, vorrei chiedere però:
1)In quali casi esattamente la cheratoplastica lamellare può essere efefttuata al posto della cheratoplastica perforante?
2)La ricerca è in evoluzione "generica" diciamo, oppure nel caso del cheratocono ci sono particolari nuovi obiettivi da raggiungere e la ricerca sta lavorando per raggiungere proprio quelli?
La ringrazio nuovamente dottore
1)In quali casi esattamente la cheratoplastica lamellare può essere efefttuata al posto della cheratoplastica perforante?
2)La ricerca è in evoluzione "generica" diciamo, oppure nel caso del cheratocono ci sono particolari nuovi obiettivi da raggiungere e la ricerca sta lavorando per raggiungere proprio quelli?
La ringrazio nuovamente dottore
[#3]
Buongiorno, la cheratoplastica lamellare può essere effettuata in vari stadi del cheratocono a patto che non ci sia idrope corneale o fenomeni degenerativi avanzati dell'apice corneale e quando il visus corretto scende sotto i 3-4/10, ma va comunque valutato da caso a caso. La ricerca in questo specifico campo e molto attiva come in tutti i campi dell'oftalmologia.
cordialmente
cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.8k visite dal 11/10/2010.
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