Miopia elevata, quali rischi?
Sono un ragazzo di 22 con una miopia di 10 gradi e 1 di astigmatismo all’occhio sinistro. Il destro non vede da quando avevo 3 anni per un distacco di retina totale di cui nessuno se ne accorse in tempo. 10 anni fa anche l’occhio sinistro ebbe un distacco di retina, ma dopo un intervento di cerchiaggio al policlinico di bari (prof. Cardia) ritornai a vedere come prima.
Faccio sempre visite periodiche. A volte dal primario della clinica oculistica del polisclino di bari (prof sborgia), altre da un oculista del mio paese. (sono a 250 km da bari, quindi non ci posso andare sempre).
Le visite che faccio dall’ oculista del mio paese hanno comunque più esami. Scrivo queste righe perché vorrei capire qualcosa di più sul mio caso e in particolare sui miopi elevati.
La visita consiste: lettura del tabellone con le lettere (10/10), lampada a fessura, pressione oculare, esame con quella macchina per misurare la miopia. Poi visione della retina con quella luce che ti acceca e con uno strumento che serve per vedere la periferia. Poi una foto della retina che viene confrontata con foto precedenti. Ora ha anche il macchinario per misurare il campo visivo che ho fatto oggi per la prima volta.
Ho dei piccoli forellini sulla periferia della retina, sul cerchiaggio, che secondo l’oculista del mio paese sono normali in quanto stanno sul cerchiaggio e non c’è bisogno di preoccuparsi. Stessa cosa dicono a bari: i fori sono piccoli e si sono cicatrizzati da soli.
La fotografia della retina presenta una piccola zona atrofica intorno al nervo ottico e una macula non troppo distinta dal resto della retina.
Cornea in buonissimo stato, cristallino limpido.
Pressione di 12 all’occhio sinistro (è sempre quella), 4 al destro (a settembre era 8).
Ho sempre visto in maniera che ritengo ottima. Non ho mai avuto nessun tipo di problema. Solo un anno fa ho avuto un piccolo calo della qualità visiva: l’immagine sfarfalla un po’ soprattutto sui colori chiari, vedi dei puntini a volte come scintille che compaiono e scompaiono velocemente, la luce forte mi da più fastidio del solito, in ambienti molto bui ho difficoltà a vedere nitidamente un oggetto o un volto che percepisco meglio se l’osservo al bordo del campo visivo. A volte mi sembra che l’immagine “pulsi”. Ad esempio dopo una breve corsetta, se fisso un immagine chiara in alcuni punti mi sembra che “pulsi” appunto, non so come spiegarlo meglio.
Sembra però che tutto sia dovuto a uno spostamento del vitreo verificatosi l’anno scorso . io sinceramente non sono molto convinto che l’immagine che vedo non ben definita in ambienti molto bui e l’immagine che pulsa sia tutta colpa del vitreo.
Ho chiesto al medico se c’è qualche esame che io non ho mai fatto e che magari sarebbe bene fare, anche se non ho sintomi particolari. E mi è stato risposto che al massimo avrei potuto fare una fluorangiografia, ma secondo lui non mi servirebbe a niente farla. Mi ha detto che costa 160 euro farla da lui. E io ho detto che l’avrei fatta in un ospedale.
Prendo sempre le solite vitamine per gli occhi a mesi alterni. Le ultime sono myoops che ho fatto fino a due mesi fa. Ora sto prendendo retinovit forte che mi ha prescritto sborgia da fare per 3 mesi. E oggi il mio medico mi ha prescritto macular e meralop 400 mg. Mi ha detto di sospendere il retinovit che prendo solo da 10 gg e di fare questa. Io cmq ho in mente di fare tutti e 3 mesi del retinvoti forte e poi fare questa cura. Prendo anche il vitreoxigen sperando che la situazione del vitreo migliori, o che comunque non peggiori.
Faccio cmq una vita assolutamente normale. Esco, guido di giorno, di sera, di notte, dentro e fuori il centro abitato senza nessun problema.
Quello che vi chiedo è una considerazione generale del mio caso. Se faccio bene a fare la fluorangiografia. Se tale esame comporta dei rischi. Se mi consigliate di fare qualche altro tipo di esame che finora non è mai venuto in mente a nessuno di fare. Vorrei sapere se la mia situazione è più che normale per un miope di 10 gradi. L’esame del campo visivo è stato cmq buono per un miope come me. (parole del mio oculista). Vorrei sapere che rischi corro in generale, se sono rischi reali o non è detto che accadano. Se a medio lungo termine avrò in maniera probabile qualche problema. E soprattutto a che punto è e cosa aspetta la medicina nel campo dell’oculistica e in paritolare del mio caso con una retina così sottile e un rischio di degenerazione….insomma….quanto devo stare tranquillo o meno.
Vi ringrazio.
Faccio sempre visite periodiche. A volte dal primario della clinica oculistica del polisclino di bari (prof sborgia), altre da un oculista del mio paese. (sono a 250 km da bari, quindi non ci posso andare sempre).
Le visite che faccio dall’ oculista del mio paese hanno comunque più esami. Scrivo queste righe perché vorrei capire qualcosa di più sul mio caso e in particolare sui miopi elevati.
La visita consiste: lettura del tabellone con le lettere (10/10), lampada a fessura, pressione oculare, esame con quella macchina per misurare la miopia. Poi visione della retina con quella luce che ti acceca e con uno strumento che serve per vedere la periferia. Poi una foto della retina che viene confrontata con foto precedenti. Ora ha anche il macchinario per misurare il campo visivo che ho fatto oggi per la prima volta.
Ho dei piccoli forellini sulla periferia della retina, sul cerchiaggio, che secondo l’oculista del mio paese sono normali in quanto stanno sul cerchiaggio e non c’è bisogno di preoccuparsi. Stessa cosa dicono a bari: i fori sono piccoli e si sono cicatrizzati da soli.
La fotografia della retina presenta una piccola zona atrofica intorno al nervo ottico e una macula non troppo distinta dal resto della retina.
Cornea in buonissimo stato, cristallino limpido.
Pressione di 12 all’occhio sinistro (è sempre quella), 4 al destro (a settembre era 8).
Ho sempre visto in maniera che ritengo ottima. Non ho mai avuto nessun tipo di problema. Solo un anno fa ho avuto un piccolo calo della qualità visiva: l’immagine sfarfalla un po’ soprattutto sui colori chiari, vedi dei puntini a volte come scintille che compaiono e scompaiono velocemente, la luce forte mi da più fastidio del solito, in ambienti molto bui ho difficoltà a vedere nitidamente un oggetto o un volto che percepisco meglio se l’osservo al bordo del campo visivo. A volte mi sembra che l’immagine “pulsi”. Ad esempio dopo una breve corsetta, se fisso un immagine chiara in alcuni punti mi sembra che “pulsi” appunto, non so come spiegarlo meglio.
Sembra però che tutto sia dovuto a uno spostamento del vitreo verificatosi l’anno scorso . io sinceramente non sono molto convinto che l’immagine che vedo non ben definita in ambienti molto bui e l’immagine che pulsa sia tutta colpa del vitreo.
Ho chiesto al medico se c’è qualche esame che io non ho mai fatto e che magari sarebbe bene fare, anche se non ho sintomi particolari. E mi è stato risposto che al massimo avrei potuto fare una fluorangiografia, ma secondo lui non mi servirebbe a niente farla. Mi ha detto che costa 160 euro farla da lui. E io ho detto che l’avrei fatta in un ospedale.
Prendo sempre le solite vitamine per gli occhi a mesi alterni. Le ultime sono myoops che ho fatto fino a due mesi fa. Ora sto prendendo retinovit forte che mi ha prescritto sborgia da fare per 3 mesi. E oggi il mio medico mi ha prescritto macular e meralop 400 mg. Mi ha detto di sospendere il retinovit che prendo solo da 10 gg e di fare questa. Io cmq ho in mente di fare tutti e 3 mesi del retinvoti forte e poi fare questa cura. Prendo anche il vitreoxigen sperando che la situazione del vitreo migliori, o che comunque non peggiori.
Faccio cmq una vita assolutamente normale. Esco, guido di giorno, di sera, di notte, dentro e fuori il centro abitato senza nessun problema.
Quello che vi chiedo è una considerazione generale del mio caso. Se faccio bene a fare la fluorangiografia. Se tale esame comporta dei rischi. Se mi consigliate di fare qualche altro tipo di esame che finora non è mai venuto in mente a nessuno di fare. Vorrei sapere se la mia situazione è più che normale per un miope di 10 gradi. L’esame del campo visivo è stato cmq buono per un miope come me. (parole del mio oculista). Vorrei sapere che rischi corro in generale, se sono rischi reali o non è detto che accadano. Se a medio lungo termine avrò in maniera probabile qualche problema. E soprattutto a che punto è e cosa aspetta la medicina nel campo dell’oculistica e in paritolare del mio caso con una retina così sottile e un rischio di degenerazione….insomma….quanto devo stare tranquillo o meno.
Vi ringrazio.
[#1]
CARO GIOVANOTTO , LEGGO SOLO ORA LA SUA DOMANDA,
le scrivo alcuni brevi note:
La miopia viene considerata elevata quando è superiore a -6 diottrie. La prevalenza della miopia elevata negli U.S.A. è circa il 2%, miopia elevata che rappresenta il 30% della popolazione miope. In Europa è più frequente in Spagna, mentre a Taiwan il 75% della popolazione è miope e nelle scuole addirittura il 25% degli studenti ha una miopia elevata. La miopia è direttamente correlata con il livello di istruzione essendo nettamente superiore tra gli studenti e gli impiegati rispetto ai lavoratori manuali.
E' noto che la miopia è rara negli esquimesi, negli indiani americani: ha una minore prevalenza nelle razze di neri africani rispetto alla bianca ed è più elevata tra gli orientali e gli ebrei.
La miopia elevata negli U.S.A. rappresenta la settima causa di cecità nei soggetti sopra i 20 anni mentre in Giappone è la quinta; in Europa vi sono dati differenti variando da prima a settima causa di cecità.
Nella miopia ci sia un tratto sicuramente ereditario e fattori ambientali ed ormonali hanno un ruolo fondamentale.
Le lesioni corioretiniche sono secondarie all'eccessivo allungamento assiale con conseguente stiramento dei tessuti oculari.
Anatomicamente tutte le strutture appaiono assottigliate (la sclera, la coroide, la membrana di Bruch, la retina, l'epitelio pigmentato). In alcune zone l'epitelio pigmentato ed i fotorecettori sono completamente sostituiti da cellule di Muller.
I segni clinici della miopia elevata sono essenzialmente lo stafiloma miopico e le alterazioni papillari, le lesioni corioretiniche atrofiche sino alle complicanze maculari.
Lo stafiloma è una ectasia evolutiva del globo oculare che interessa la sclera, la coroide e la retina.
La alterazioni corioretiniche del polo posteriore sono prevalentemente le rotture della membrana di Bruch e le atrofie dell'epitelio pigmentato retinico.
La neovascolarizzazione sottoretinica
L'emorragia secondaria ad una rottura della membrana di bruch o lacquer crack si riassorbe spontaneamente in 4-6 settimane con prognosi funzionale per lo più favorevole. Nel caso invece sia presente una neovascolarizzazione sottoretinica la prognosi appare riservata e in questo caso deve essere valutata la necessità di intervenire con una terapia laser o con AVASTIN, MACUGEN e recentissimamente con il LUCENTIS.
La neovascolarizzazione sottoretinica maculare si manifesta nel 5-10% degli occhi affetti da miopia patologica ed il rischio massimo dell'insorgenza di una neovascolarizzazione sottoretinica è tra i 40 ed i 50 anni. La neovascolarizzazione sottoretinica è bilaterale secondo un'incidenza che varia tra il 12% ed il 41%. L'insorgenza di una neovascolarizzazione sottoretinica è correlata alla lunghezza assiale; la neovascolarizzazione sottoretinica insorge più precocemente in occhi con miopia più elevata, con una maggiore incidenza nelle donne.
I segni clinici della comparsa della neovascolarizzazione sottoretinica sono talora drammatici e la diminuzione dell'acuità visiva è abitualmente associata a metamorfopsie, micropsie e discromatopsie. La diagnosi biomicroscopica è spesso agevole. Infatti il complesso neovascolare appare come una chiazza grigio-verdastra associata a fenomeni emorragici più o meno estesi. Talora invece il loro riconoscimento può risultare difficoltoso soprattutto inizialmente quando non sono presenti emorragie e il distacco sieroso retinico, di per sè sempre piuttosto modesto, non è ben visibile. L'evoluzione spontanea della neovascolarizzazione sottoretinica avviene con l'organizzazione della emorragia con proliferazione delle cellule dell'epitelio pigmentato e fibrosi finale.
Negli anni la lesione diventa più piana con margini indistiniti, si depigmenta e frequentemente viene circondata da un alone atrofico.
La fluorangiografia, talora associata ad un angiografia con verde indocianina, rappresenta l'esame di elezione per verificare la presenza di una neovascolarizzazione sottoretinica , identificarne la sede e l'estensione e l'esatta distanza dalla regione maculare.
Alla fluorangiografia la neovascolarizzazione sottoretinica si presenta sin dalle fasi angiografiche arteriose come una zona di iperfluorescenza che aumenta di intensità nelle fasi più tardive ). La lesione neovascolare miopica è spesso pigmentata e pertanto appare talora ben definita nella retinografia a luce rossa od a colori.
L'angiografia con verde indocianina (ICG), così come ha già dimostrato la sua utilità in molte affezioni, viene talora eseguita nella degenerazione maculare miopica ).
L'ICG ha permesso una migliore valutazione delle aree di atrofia dell'epitelio pigmentato e delle rotture della membrana di Bruch. Queste appaiono come linee ipofluorescenti, scure pertanto, per l'assenza della vascolarizzazione coroideale e solitamente sono meglio visibili rispetto alla FAG.
E' esperienza comune come la CNV in corso di miopia degenerativa possa talora avere un'evoluzione lenta e con una funzionalità visiva più che discreta al termine della sua evoluzione. E' comunque vero come questi quadri clinici sicuramente non rappresentano la norma e possono fuorviare lo specialista non troppo esperto nella patologia maculare. Inoltre un fattore di giudizio importante non è solo la quantità ma anche la qualità del visus e ben conosciamo come sia preferibile un visus più scadente ma con immagini le più vicine alla realtà ad acuità visive migliori ma improntate a scarsa definizione e soprattutto a metamorfopsie notevolmente invalidanti.
Spero di non essere stato prolisso a risentirla
suo
PROF LUIGI MARINO
le scrivo alcuni brevi note:
La miopia viene considerata elevata quando è superiore a -6 diottrie. La prevalenza della miopia elevata negli U.S.A. è circa il 2%, miopia elevata che rappresenta il 30% della popolazione miope. In Europa è più frequente in Spagna, mentre a Taiwan il 75% della popolazione è miope e nelle scuole addirittura il 25% degli studenti ha una miopia elevata. La miopia è direttamente correlata con il livello di istruzione essendo nettamente superiore tra gli studenti e gli impiegati rispetto ai lavoratori manuali.
E' noto che la miopia è rara negli esquimesi, negli indiani americani: ha una minore prevalenza nelle razze di neri africani rispetto alla bianca ed è più elevata tra gli orientali e gli ebrei.
La miopia elevata negli U.S.A. rappresenta la settima causa di cecità nei soggetti sopra i 20 anni mentre in Giappone è la quinta; in Europa vi sono dati differenti variando da prima a settima causa di cecità.
Nella miopia ci sia un tratto sicuramente ereditario e fattori ambientali ed ormonali hanno un ruolo fondamentale.
Le lesioni corioretiniche sono secondarie all'eccessivo allungamento assiale con conseguente stiramento dei tessuti oculari.
Anatomicamente tutte le strutture appaiono assottigliate (la sclera, la coroide, la membrana di Bruch, la retina, l'epitelio pigmentato). In alcune zone l'epitelio pigmentato ed i fotorecettori sono completamente sostituiti da cellule di Muller.
I segni clinici della miopia elevata sono essenzialmente lo stafiloma miopico e le alterazioni papillari, le lesioni corioretiniche atrofiche sino alle complicanze maculari.
Lo stafiloma è una ectasia evolutiva del globo oculare che interessa la sclera, la coroide e la retina.
La alterazioni corioretiniche del polo posteriore sono prevalentemente le rotture della membrana di Bruch e le atrofie dell'epitelio pigmentato retinico.
La neovascolarizzazione sottoretinica
L'emorragia secondaria ad una rottura della membrana di bruch o lacquer crack si riassorbe spontaneamente in 4-6 settimane con prognosi funzionale per lo più favorevole. Nel caso invece sia presente una neovascolarizzazione sottoretinica la prognosi appare riservata e in questo caso deve essere valutata la necessità di intervenire con una terapia laser o con AVASTIN, MACUGEN e recentissimamente con il LUCENTIS.
La neovascolarizzazione sottoretinica maculare si manifesta nel 5-10% degli occhi affetti da miopia patologica ed il rischio massimo dell'insorgenza di una neovascolarizzazione sottoretinica è tra i 40 ed i 50 anni. La neovascolarizzazione sottoretinica è bilaterale secondo un'incidenza che varia tra il 12% ed il 41%. L'insorgenza di una neovascolarizzazione sottoretinica è correlata alla lunghezza assiale; la neovascolarizzazione sottoretinica insorge più precocemente in occhi con miopia più elevata, con una maggiore incidenza nelle donne.
I segni clinici della comparsa della neovascolarizzazione sottoretinica sono talora drammatici e la diminuzione dell'acuità visiva è abitualmente associata a metamorfopsie, micropsie e discromatopsie. La diagnosi biomicroscopica è spesso agevole. Infatti il complesso neovascolare appare come una chiazza grigio-verdastra associata a fenomeni emorragici più o meno estesi. Talora invece il loro riconoscimento può risultare difficoltoso soprattutto inizialmente quando non sono presenti emorragie e il distacco sieroso retinico, di per sè sempre piuttosto modesto, non è ben visibile. L'evoluzione spontanea della neovascolarizzazione sottoretinica avviene con l'organizzazione della emorragia con proliferazione delle cellule dell'epitelio pigmentato e fibrosi finale.
Negli anni la lesione diventa più piana con margini indistiniti, si depigmenta e frequentemente viene circondata da un alone atrofico.
La fluorangiografia, talora associata ad un angiografia con verde indocianina, rappresenta l'esame di elezione per verificare la presenza di una neovascolarizzazione sottoretinica , identificarne la sede e l'estensione e l'esatta distanza dalla regione maculare.
Alla fluorangiografia la neovascolarizzazione sottoretinica si presenta sin dalle fasi angiografiche arteriose come una zona di iperfluorescenza che aumenta di intensità nelle fasi più tardive ). La lesione neovascolare miopica è spesso pigmentata e pertanto appare talora ben definita nella retinografia a luce rossa od a colori.
L'angiografia con verde indocianina (ICG), così come ha già dimostrato la sua utilità in molte affezioni, viene talora eseguita nella degenerazione maculare miopica ).
L'ICG ha permesso una migliore valutazione delle aree di atrofia dell'epitelio pigmentato e delle rotture della membrana di Bruch. Queste appaiono come linee ipofluorescenti, scure pertanto, per l'assenza della vascolarizzazione coroideale e solitamente sono meglio visibili rispetto alla FAG.
E' esperienza comune come la CNV in corso di miopia degenerativa possa talora avere un'evoluzione lenta e con una funzionalità visiva più che discreta al termine della sua evoluzione. E' comunque vero come questi quadri clinici sicuramente non rappresentano la norma e possono fuorviare lo specialista non troppo esperto nella patologia maculare. Inoltre un fattore di giudizio importante non è solo la quantità ma anche la qualità del visus e ben conosciamo come sia preferibile un visus più scadente ma con immagini le più vicine alla realtà ad acuità visive migliori ma improntate a scarsa definizione e soprattutto a metamorfopsie notevolmente invalidanti.
Spero di non essere stato prolisso a risentirla
suo
PROF LUIGI MARINO
LUIGI MARINO CHIRURGO OCULISTA
CASA di CURA “ LA MADONNINA “ via Quadronno n. 29 MILANO prenota 02 50030013 urgenze 3356028808
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