Ed è affetta da toxoplasmosi congenita alla retina dalla nascita

MIA FIGLIA HA 9 ANNI ED è AFFETTA DA TOXOPLASMOSI CONGENITA ALLA RETINA DALLA NASCITA. HA 1/20 DI VISTA. CI SONO SPERANZE E LA RICERCA A CHE PUNTO è. SIAMO DISPERATI E DISPOSTI A PROVARE TUTTO. GRAZIE
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Dr. Luigi Marino Oculista, Medico legale 17.1k 576
gentile signore,
la toxoplasmosi acquisita durante il periodo fetale dà un tipico interessamento della macula con un'area cicatriziale corioretinica circondata da un'area pigmentata , sarebbe utile avere un'immagine retinografica dell'occhio della piccola per confermarle la dignosi.
Se la diagnosi è gia certa, al momento attuale un'aria in cui la retina è cose se fosse bruciata è difficile sostituirla con nobile tessuto retinico, ma io non dispererei stiamo lavorando a microchip, a traslazioni retiniche , alle cellule staminali...e proprio in oculistica la scienza medica ha fatto salti da gigante negli ultimi anni...
mi mandi una retinografia o flurangiografia della piccola e cercherò di darle una mano...da papà a papà , oltre che da medico a paziente
suo
prof luigi marino
primario oculista
istituto auxologico italiano
via ariosto 13
milano

LUIGI MARINO CHIRURGO OCULISTA
CASA di CURA “ LA MADONNINA “ via Quadronno n. 29 MILANO prenota 02 50030013 urgenze 3356028808

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Dr. Luigi Marino Oculista, Medico legale 17.1k 576
CARISSIMO,
Mi permetto agiungere qualche mio appunto
La toxoplasmosi è una zoonosi causata dal Toxoplasma gondii, un microrganismo che compie il suo ciclo vitale, estremamente complesso e diverso a seconda dell’ospite, solo all'interno delle cellule. Il parassita può infettare moltissimi animali e può trasmettersi da un animale all’altro attraverso l’alimentazione con carne infetta. Il Toxoplasma condii non si trova solo nella carne, ma anche nelle feci di gatto e nel terreno in cui abbia defecato un gatto o un altro animale infetto.
Nell’infezione da Toxoplasma gondii è possibile distinguere due fasi successive: la prima (toxoplasmosi primaria) è caratterizzata da un periodo di settimane o mesi in cui il parassita si può ritrovare nel sangue e nei linfonodi in forma direttamente infettante. È la fase sintomatica della toxoplasmosi, che si accompagna a ingrossamento delle linfoghiandole, stanchezza, mal di testa, mal di gola, senso di "ossa rotte", a volte febbre e ingrossamento di fegato e milza. Esistono poi casi di toxoplasmosi primaria complicati da sintomi gravi, quali l'infiammazione della zona visiva dell’occhio (corioretinite, che può compromettere la vista) e dell’encefalo, oltre a sintomi attribuibili a una malattia autoimmune. Quest'ultima eventualità è frequente nei malati di Aids o nei soggetti trapiantati, per i quali spesso l’evoluzione è drammatica, perché la risposta alla terapia è insufficiente.
Il soggetto che contrae una toxoplasmosi resta protetto per tutto l’arco della vita da recidive, perché risponde all’infezione con produzione di anticorpi e linfociti specifici.
La risposta del soggetto al Toxoplasma gondii determina il passaggio alla seconda fase della toxoplasmosi , caratterizzata dall’assenza di segni clinici e di laboratorio dell’infezione acuta, ma con la persistenza del parassita nell’organismo, "incistato" nei muscoli e nel cervello. Se le difese immunitarie vengono meno , il microrganismo può tornare aggressivo, riprodursi e indurre nuovi danni.
La toxoplasmosi è ad alto rischio nel caso in cui venga contratta in gravidanza: l'infezione può infatti passare al bambino attraverso la placenta, provocando in determinate circostanze malformazioni o addirittura l'aborto o la morte in utero. La toxoplasmosi rappresenta dunque un importante elemento di cui tenere conto nell'ambito della salute materno-infantile.
mi faccia sapere come và e che accetamenti ha fatto al suo bambino
a presto
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