Congiuntivite giganto papillare
Salve,
sono qui per esporvi il mio caso e chiedervi un parere. Dalla fine del mese di maggio dell'anno 2009, ho iniziato ad avere dei fastidi all'occhio destro. I sintomi erano prurito alla palpebra superiore, fotofobia, bruciore. Mai avrei pensato di doverne parlare ancora oggi, dopo quasi 8 mesi. Comunque per fare breve il discorso, nel frattempo scopro durante una visita dall'ennesimo specialista, che anche l'occhio sinistro e colpito dalla stessa patologia. Quale? Durante questi mesi mi son sentita dire le cose piu assurde, pareri medici discordanti persino con i risultati delle analisi e dei vari tamponi congiuntivali. Il primo oculista, senza fare alcun accertamento,mi disse che era sicuramente un infezione virale. Il secondo ha sbugiardato il primo, anche lui senza fare accertamenti, dicendo che sicuramente era un infezione batterica, in clinica sostenevano invece che fosse dovuta alla clamidia. Nel frattempo mi hanno imbottito di tutti i colliri possibili e immaginabili, ovviamente senza alcun risultato positivo: gli occhi infatti apparivano sempre piu gonfi anche all'esterno, soffrivo di secrezioni,pruriti,fotofobia,dolore ai bulbi, e al mattino facevo fatica ad aprire gli occhi. Posso definire quelle settimane come "fase acuta" della malattia. A oggi, dopo aver smesso di somministrare qualunque tipo di collirio, mi sono rivolta all'ennesimo oculista, che durante la visita ha riscontrato una congiuntivite giganto papillare con secrezioni. Mi ha anche fatto un breve filmato per consentirmi di vedere in che stato erano i miei occhi. E' stato l'unico tra tutti che, in tutta onesta mi ha detto che la situazione non era proprio rosea, che nel mio caso questo tipo di congiuntivite si era aggravato e acutizzato eccessivamente, cosi in ragione di questo mi ha spiegato l'inutilita che avrebbe farmi fare l'ennesima cura a base di colliri.
Sulla causa determinante non si e sbilanciato molto, ha preferito aspettare l'esito degli esami (un tampone con esito negativo e l'esame istologico, quest'ultimo ancora da effettuare), ma ha trovato molto strano che io fossi stata colpita da questo tipo di congiuntivite, che a detta sua colpisce soprattutto i portatori di lenti a contatto (di cui non faccio uso) e i bambini.
Al termine della visita, mi ha detto che vista la gravita del mio caso, l'unico rimedio per curarla consiste nell'intervento di crio-asportazione della parte colpita.
Ho provato a cercare informazioni al riguardo su internet, ma ne ho trovato soltanto una che non e confortante, in quanto dice che l'intervento chirurgico e solo un rimedio momentaneo, e che il problema si puo ripresentare.
Dopo quasi 8 mesi passati nelle mie condizioni, e aver speso tanti soldi in cure e specialisti, mi ritrovo a non sapere quale sia la cosa migliore da fare, vorrei avere da Voi un parere in piu, un consiglio.
Vi ringrazio dell'attenzione,
Cordiali Saluti.
sono qui per esporvi il mio caso e chiedervi un parere. Dalla fine del mese di maggio dell'anno 2009, ho iniziato ad avere dei fastidi all'occhio destro. I sintomi erano prurito alla palpebra superiore, fotofobia, bruciore. Mai avrei pensato di doverne parlare ancora oggi, dopo quasi 8 mesi. Comunque per fare breve il discorso, nel frattempo scopro durante una visita dall'ennesimo specialista, che anche l'occhio sinistro e colpito dalla stessa patologia. Quale? Durante questi mesi mi son sentita dire le cose piu assurde, pareri medici discordanti persino con i risultati delle analisi e dei vari tamponi congiuntivali. Il primo oculista, senza fare alcun accertamento,mi disse che era sicuramente un infezione virale. Il secondo ha sbugiardato il primo, anche lui senza fare accertamenti, dicendo che sicuramente era un infezione batterica, in clinica sostenevano invece che fosse dovuta alla clamidia. Nel frattempo mi hanno imbottito di tutti i colliri possibili e immaginabili, ovviamente senza alcun risultato positivo: gli occhi infatti apparivano sempre piu gonfi anche all'esterno, soffrivo di secrezioni,pruriti,fotofobia,dolore ai bulbi, e al mattino facevo fatica ad aprire gli occhi. Posso definire quelle settimane come "fase acuta" della malattia. A oggi, dopo aver smesso di somministrare qualunque tipo di collirio, mi sono rivolta all'ennesimo oculista, che durante la visita ha riscontrato una congiuntivite giganto papillare con secrezioni. Mi ha anche fatto un breve filmato per consentirmi di vedere in che stato erano i miei occhi. E' stato l'unico tra tutti che, in tutta onesta mi ha detto che la situazione non era proprio rosea, che nel mio caso questo tipo di congiuntivite si era aggravato e acutizzato eccessivamente, cosi in ragione di questo mi ha spiegato l'inutilita che avrebbe farmi fare l'ennesima cura a base di colliri.
Sulla causa determinante non si e sbilanciato molto, ha preferito aspettare l'esito degli esami (un tampone con esito negativo e l'esame istologico, quest'ultimo ancora da effettuare), ma ha trovato molto strano che io fossi stata colpita da questo tipo di congiuntivite, che a detta sua colpisce soprattutto i portatori di lenti a contatto (di cui non faccio uso) e i bambini.
Al termine della visita, mi ha detto che vista la gravita del mio caso, l'unico rimedio per curarla consiste nell'intervento di crio-asportazione della parte colpita.
Ho provato a cercare informazioni al riguardo su internet, ma ne ho trovato soltanto una che non e confortante, in quanto dice che l'intervento chirurgico e solo un rimedio momentaneo, e che il problema si puo ripresentare.
Dopo quasi 8 mesi passati nelle mie condizioni, e aver speso tanti soldi in cure e specialisti, mi ritrovo a non sapere quale sia la cosa migliore da fare, vorrei avere da Voi un parere in piu, un consiglio.
Vi ringrazio dell'attenzione,
Cordiali Saluti.
[#3]
mio caro amico
le clamydiasi
sono purtroppo molto diffuse e misconosciute,
una terapia generale per un lungo periodo in genere aiuta molto,
certo non tutti i colleghi sono esperti della cura di queste patologie,
mi contatti o contatti il mio Istituto per qualsiasi sua necessità.
a presto
suo
LM
le clamydiasi
sono purtroppo molto diffuse e misconosciute,
una terapia generale per un lungo periodo in genere aiuta molto,
certo non tutti i colleghi sono esperti della cura di queste patologie,
mi contatti o contatti il mio Istituto per qualsiasi sua necessità.
a presto
suo
LM
LUIGI MARINO CHIRURGO OCULISTA
CASA di CURA “ LA MADONNINA “ via Quadronno n. 29 MILANO prenota 02 50030013 urgenze 3356028808
[#4]
Utente
Salve,
Dr. Marino, la diagnosi della Clamydia si era rivelata subito infondata in quanto effettuando gli esami specifici il risultato è stato negativo.
Finalmente sono riuscita a trovare un Centro Ospedaliero che effettua l'esame istologico sulle papille, la data di appuntamento è fissata per martedì 2 febbraio.
Grazie per l'interesse, vi farò avere notizie non appena ne avrò di nuove anche io.
Cordiali Saluti
Dr. Marino, la diagnosi della Clamydia si era rivelata subito infondata in quanto effettuando gli esami specifici il risultato è stato negativo.
Finalmente sono riuscita a trovare un Centro Ospedaliero che effettua l'esame istologico sulle papille, la data di appuntamento è fissata per martedì 2 febbraio.
Grazie per l'interesse, vi farò avere notizie non appena ne avrò di nuove anche io.
Cordiali Saluti
[#6]
Oculista
CARISSIMA,
PER METTERE UN Pò D'ORDINE LE DICO COME MI COMPORTO IO NELLA FATTISPECIE!
Esistono complicatissimi esami per essere sicuri di che tipo di clamidia trattiamo!!
L'esame consigliato,che chiedo comunemente,è un esame molto selettivo,che si basa sulla Diagnostica Molecolare.
Un netto incremento della specificità e soprattutto della sensibilità nella diagnosi di patologie Chamydia-correlate é reso possibile dalla determinazione diretta del DNA di tale patogeno, mediante la tecnica di amplificazione genica o PCR(Polymerase Chain Reaction). Per mezzo di tale metodica, infatti, é possibile individuare una specifica regione del genoma di Chlamydia Tr. permettendo una diagnosi precisa anche in quei campioni (urina, sangue,lacrime) in cui il parassita può avere scarsa o nulla vitalità oppure carica microbica molto bassa (secreti congiuntivali, liquidi seminali e sinoviali). Infatti, é proprio in questi casi che si determinano le condizioni cliniche sfavorevoli (latenza, asintomaticità e cronicizzazione), che sono alla base dell' elevata incidenza del contagio.
Quindi prima di iniziare la terapia,se sospetto una Clamidia,faccio fare se non altro una ricerca diretta di infezione da C.trachomatis con altre tecniche:
1. osservazione microscopica del materiale patologico
2. ricerca antigenica diretta
3. esame colturale
4. infine, se c'erano i presupposti di dubbio e non oggettivi, il test sopra descritto che utilizza la tecnica della Polymerase Chain Reaction su campione di materiale congiuntivale o nasofaringeo,perchè tale test presenta elevata specificità.
La congiuntivite da clamidia è diagnosticata di solito mediante isolamento della C. trachomatis in colture tissutali. L'esame colturale della congiuntiva si può ottenere strofinando con una spatolina con cotone o con Dracon la palpebra inferiore eversa. Il test diretto con anticorpi monoclonali, che evidenzia la clamidia sullo striscio di essudato purulento e l'ELISA, un dosaggio di tipo immunoenzimatico, sembrano possedere un'elevata sensibilità e specificità nella ricerca della clamidia nelle colture congiuntivali.levata specificità e sensibilità anche in scarsa quantità di carica infettiva.
Se si presenta anche infezione nasofaringea la terapia sistemica è il trattamento da consigliare,ovviamente in associazione con quella topica.
Io di solito uso l' eritromicina etilsuccinato o le tetracicline o Doxiciclina (200 mg/die per 3 settimane),anche nella sola infezione oculare.
Sono a sua disposizione per qualsiasi chiarimento!
Un caro saluto
PER METTERE UN Pò D'ORDINE LE DICO COME MI COMPORTO IO NELLA FATTISPECIE!
Esistono complicatissimi esami per essere sicuri di che tipo di clamidia trattiamo!!
L'esame consigliato,che chiedo comunemente,è un esame molto selettivo,che si basa sulla Diagnostica Molecolare.
Un netto incremento della specificità e soprattutto della sensibilità nella diagnosi di patologie Chamydia-correlate é reso possibile dalla determinazione diretta del DNA di tale patogeno, mediante la tecnica di amplificazione genica o PCR(Polymerase Chain Reaction). Per mezzo di tale metodica, infatti, é possibile individuare una specifica regione del genoma di Chlamydia Tr. permettendo una diagnosi precisa anche in quei campioni (urina, sangue,lacrime) in cui il parassita può avere scarsa o nulla vitalità oppure carica microbica molto bassa (secreti congiuntivali, liquidi seminali e sinoviali). Infatti, é proprio in questi casi che si determinano le condizioni cliniche sfavorevoli (latenza, asintomaticità e cronicizzazione), che sono alla base dell' elevata incidenza del contagio.
Quindi prima di iniziare la terapia,se sospetto una Clamidia,faccio fare se non altro una ricerca diretta di infezione da C.trachomatis con altre tecniche:
1. osservazione microscopica del materiale patologico
2. ricerca antigenica diretta
3. esame colturale
4. infine, se c'erano i presupposti di dubbio e non oggettivi, il test sopra descritto che utilizza la tecnica della Polymerase Chain Reaction su campione di materiale congiuntivale o nasofaringeo,perchè tale test presenta elevata specificità.
La congiuntivite da clamidia è diagnosticata di solito mediante isolamento della C. trachomatis in colture tissutali. L'esame colturale della congiuntiva si può ottenere strofinando con una spatolina con cotone o con Dracon la palpebra inferiore eversa. Il test diretto con anticorpi monoclonali, che evidenzia la clamidia sullo striscio di essudato purulento e l'ELISA, un dosaggio di tipo immunoenzimatico, sembrano possedere un'elevata sensibilità e specificità nella ricerca della clamidia nelle colture congiuntivali.levata specificità e sensibilità anche in scarsa quantità di carica infettiva.
Se si presenta anche infezione nasofaringea la terapia sistemica è il trattamento da consigliare,ovviamente in associazione con quella topica.
Io di solito uso l' eritromicina etilsuccinato o le tetracicline o Doxiciclina (200 mg/die per 3 settimane),anche nella sola infezione oculare.
Sono a sua disposizione per qualsiasi chiarimento!
Un caro saluto
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 9.6k visite dal 24/01/2010.
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Approfondimento su Congiuntivite
La congiuntivite: quali sono le cause (batterica, virale o allergica) e i sintomi più comuni (occhi rossi, prurito, gonfiore). Come riconoscerla e come si cura.