Esiti distacco corpo vitreo
In data 31 agosto 2009 ho subito un distacco del vitreo nell'OS con annessa rottura retinica a lembo in zona periferica, quest'ultima bloccata con laser dopo circa 1 settimana, con esito positivo secondo 3 successivi controlli prima a 1 settimana, poi a 1 mese di distanza, infine all'inizio di gennaio da un secondo oculista.
Dopo l'intervento laser, però, oltre alla massa molto corpoosa di miodesopsie che fluttuano nel campo visivo, dopo un lieve miglioramento delle prime settimane non più diminuite, accuso due fenomeni che mi preoccupano, e che nessuno dei due specialisti che ho consultato ritiene degno di considerazione (come se non glie ne avessi parlato). Si tratta di questo:
1) aprendo l'occhio al risveglio, e in ogni situazione di transizione di luminosità, distinguo per qualche secondo in modo molto nitido, come una ragnatela più scura, la vascolarizzazione della retina (che permane per qualche istante in negativo chiudendo la palpebra): n.b., non si tratta di miodesopsia, in quanto rimane fissa e sempre uguale a sè stessa, poi svanisce lasciando aperto l'occhio;
2) fissando uno sfondo luminoso (v. il cielo diurno), percepisco diversi microscopici "vermicelli" più luminosi sparsi nel campo visivo che si agitano velocemente, come batteri al microscopio, per dare un'idea.
Mi sono ormai rassegnato a sopportare le fastidiosissime miodesopsie, ma vorrei avere qualche spiegazione pre il resto; sarei anche tentato di provare un ciclo do Vitreoclar o Vitreoxigen, ma lo scetticismo con cui gli stessi specialisti me l'hanno prescritto mi ha finora distolto dal lasciare ulteriori oboli in farmacia.
Grazie per l'attenzione
Dopo l'intervento laser, però, oltre alla massa molto corpoosa di miodesopsie che fluttuano nel campo visivo, dopo un lieve miglioramento delle prime settimane non più diminuite, accuso due fenomeni che mi preoccupano, e che nessuno dei due specialisti che ho consultato ritiene degno di considerazione (come se non glie ne avessi parlato). Si tratta di questo:
1) aprendo l'occhio al risveglio, e in ogni situazione di transizione di luminosità, distinguo per qualche secondo in modo molto nitido, come una ragnatela più scura, la vascolarizzazione della retina (che permane per qualche istante in negativo chiudendo la palpebra): n.b., non si tratta di miodesopsia, in quanto rimane fissa e sempre uguale a sè stessa, poi svanisce lasciando aperto l'occhio;
2) fissando uno sfondo luminoso (v. il cielo diurno), percepisco diversi microscopici "vermicelli" più luminosi sparsi nel campo visivo che si agitano velocemente, come batteri al microscopio, per dare un'idea.
Mi sono ormai rassegnato a sopportare le fastidiosissime miodesopsie, ma vorrei avere qualche spiegazione pre il resto; sarei anche tentato di provare un ciclo do Vitreoclar o Vitreoxigen, ma lo scetticismo con cui gli stessi specialisti me l'hanno prescritto mi ha finora distolto dal lasciare ulteriori oboli in farmacia.
Grazie per l'attenzione
[#1]
Oculista
Carissimo,
purtroppo non esiste terapia medica per le miodesopsie!!
Il fenomeno descritto al risveglio è una proiezione endottica della trama vascolare retinica!
Per il distacco posteriore di vitreo , che anatomicamente è la separazione tra la densa corteccia posteriore del vitreo (formata da fibrille collagene tipo II e la ialoide) dalla membrana limitante interna della retina, comincia generalmente al polo posteriore portandosi poi in anteriormente interessando tutto il vitreo sino alla sua base che rimane aderente. Se il distacco del vitreo avviene in maniera anomala (ossia la iaoloide rimane attaccata alla retina con una parte della corteccia vitreale) si realizza una vitreoschisi fenomeno noto ma non completamente chiarito, che gioca sicuramente un ruolo nella patogenesi del pucker maculare, della proliferazione vitreo-retinica e nei dei fori maculari (vedei foto sotto). Infatti il distacco posteriore di vitreo, sebbene evento fisiologico, indolore e quanto sopradetto, è un momento particolarmente critico per l’occhio potendosi verificare, al momento della sua realizzazione, una lacerazione retinica che potrebbe evolvere in un distacco di retina condizione oculare che necessita di intervento chirurgico non sempre esente da ulteriori complicazioni (vedi scheda “distacco di retina”). Infatti, circa il 15% dei pazienti con distacco acuto del vitreo sintomatico (associato a lampi, numerosi corpi mobili e/o appannamento della vista) presenta delle rotture retiniche periferiche e se si associa emorragia vitreale il rischio di avere delle lacerazioni retiniche sale al 70%. Quindi la percezione di una miodesospsia, piccola o grande che sia, necessita di un accurato controllo del fondo oculare da parte dell'oculista che dovrà essere ripetuto a circa 4-6 settimane di distanza in caso di distacco di vitreo incompleto o lesioni periferiche della retina a rischio.
Un caro saluto.
purtroppo non esiste terapia medica per le miodesopsie!!
Il fenomeno descritto al risveglio è una proiezione endottica della trama vascolare retinica!
Per il distacco posteriore di vitreo , che anatomicamente è la separazione tra la densa corteccia posteriore del vitreo (formata da fibrille collagene tipo II e la ialoide) dalla membrana limitante interna della retina, comincia generalmente al polo posteriore portandosi poi in anteriormente interessando tutto il vitreo sino alla sua base che rimane aderente. Se il distacco del vitreo avviene in maniera anomala (ossia la iaoloide rimane attaccata alla retina con una parte della corteccia vitreale) si realizza una vitreoschisi fenomeno noto ma non completamente chiarito, che gioca sicuramente un ruolo nella patogenesi del pucker maculare, della proliferazione vitreo-retinica e nei dei fori maculari (vedei foto sotto). Infatti il distacco posteriore di vitreo, sebbene evento fisiologico, indolore e quanto sopradetto, è un momento particolarmente critico per l’occhio potendosi verificare, al momento della sua realizzazione, una lacerazione retinica che potrebbe evolvere in un distacco di retina condizione oculare che necessita di intervento chirurgico non sempre esente da ulteriori complicazioni (vedi scheda “distacco di retina”). Infatti, circa il 15% dei pazienti con distacco acuto del vitreo sintomatico (associato a lampi, numerosi corpi mobili e/o appannamento della vista) presenta delle rotture retiniche periferiche e se si associa emorragia vitreale il rischio di avere delle lacerazioni retiniche sale al 70%. Quindi la percezione di una miodesospsia, piccola o grande che sia, necessita di un accurato controllo del fondo oculare da parte dell'oculista che dovrà essere ripetuto a circa 4-6 settimane di distanza in caso di distacco di vitreo incompleto o lesioni periferiche della retina a rischio.
Un caro saluto.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 7.9k visite dal 23/01/2010.
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