Neoplasia orbitaria e ghiandola lacrimale
salve volevo un consulto visto che sono stato operato di orbitotomia ed esportazione neoplasia con ghiandola lacrimale all' esame istologico recita:formazione modulare bilobata della dimensione massima di cm.3,di colorito grigiobrunatro.in sezione.la superfice mostra aspetto compatto e colorito biancastro. tutto incluso .diagnosi:parenchima ghiandolare sede di atrofia.fibrosi e infiltrato costituito da plasmacellule e linfociti prevalentemente di piccola taglia sia di tipo (cd3+cd45ro+)che di tipo (cd20+,cd79a+),in parte esteso all'epitelio.e con presenza di alcuni follicoli con centro germitivo. non so cosa fare.
[#3]
Oculista
Carissimo,
tutti gli infiltrati anche banalmente infiammatori sono composti da linfociti, con rare plasmacellule e rari eosinofili.
Si intende per immunofenotipo la tipizzazione
di cellule tumorali con metodi immunologici, attraverso
l’uso di anticorpi monoclonali diretti verso antigeni
di superficie, intracitoplasmatici ed intranucleari.
L’immunofenotipo inoltre può fornire indicazioni
sulla prognosi di alcune emopatie, ed è importante
per lo studio della “minimal residual disease“.
Gli anticorpi monoclonali non sono rivolti verso
antigeni specifici di particolari cellule, bensì verso
antigeni associati ai differenti stadi maturativi della
normale differenziazione mieloide o linfoide. Gli anticorpi monoclonali che si usano per la diagnosi delle
sindromi linfoproliferative croniche marcano antigeni
di membrana. La ricerca degli antigeni citoplasmatici
(ad es cCD 3, cCD 22), e nucleari (TdT) si applica
invece per la diagnosi di malattie mieloproliferative.
Bisogna quindi vedere se esistono altre regioni corporee con queste caratteristiche oppure no e, appena fatta diagnosi,mi ricontatti pure!!
Un caro saluto
tutti gli infiltrati anche banalmente infiammatori sono composti da linfociti, con rare plasmacellule e rari eosinofili.
Si intende per immunofenotipo la tipizzazione
di cellule tumorali con metodi immunologici, attraverso
l’uso di anticorpi monoclonali diretti verso antigeni
di superficie, intracitoplasmatici ed intranucleari.
L’immunofenotipo inoltre può fornire indicazioni
sulla prognosi di alcune emopatie, ed è importante
per lo studio della “minimal residual disease“.
Gli anticorpi monoclonali non sono rivolti verso
antigeni specifici di particolari cellule, bensì verso
antigeni associati ai differenti stadi maturativi della
normale differenziazione mieloide o linfoide. Gli anticorpi monoclonali che si usano per la diagnosi delle
sindromi linfoproliferative croniche marcano antigeni
di membrana. La ricerca degli antigeni citoplasmatici
(ad es cCD 3, cCD 22), e nucleari (TdT) si applica
invece per la diagnosi di malattie mieloproliferative.
Bisogna quindi vedere se esistono altre regioni corporee con queste caratteristiche oppure no e, appena fatta diagnosi,mi ricontatti pure!!
Un caro saluto
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 3.3k visite dal 17/01/2010.
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