Test di ishiara

Gentili dottori,
oggi ho avuto modo di andare dal mio oculistista e apparte i soliti controlli di routine ci siamo accorti che nelle tavole di ishiara non riesco a leggere i numeri tra i puntini colorati.
Prima di oggi non avrei mai detto di esser daltonico e, se per caso non mi imbattevo su internet su un test online con le suddette tavole, non avrei chiesto al dottore di presentarmele. Nella vita quotidiana infatti non ho mai avuto disturbi visivi di colore degni di nota...

Dato che vorrei partecipare ad un concorso in cui i requisiti medici sono i seguenti:

15.1.2 Those failing the Ishihara test shall be examined by anomaloscopy (Nagel or equivalent). This test is considered passed if the colour match is normal trichromatic.

Potreste dirmi se le tavole di ishiara son affidabili? COs'è la anomaloscopy?
Grazie
[#1]
Oculista attivo dal 2007 al 2010
Oculista
Carissimo,
le tavole sono affidabilissime!!
Le tavole di Ishihara rappresentano il test di riferimento per una rapida identificazione delle problematiche congenite nell'asse rosso-verde, così gli anomaloscopi lo sono per la diagnosi dei difetti della percezione dei colori di tipo protan e deutan.
Questi test si basano sull'equazione di Rayleigh secondo la quale l'unione del rosso e del verde ricrea la percezione del giallo. In altre parole lo scopo principale è quello di far riprodurre all'esaminato uno stimolo giallo di riferimento attraverso l'utilizzo di due stimoli rosso e verde con intensità variabile.
Una persona con normale percezione dei colori userà il giusto ammontare di rosso e verde nel riprodurre lo stimolo giallo e tornerà sempre alle stesse percentuali nel caso il test venisse ripetuto, mentre ciò non è altrettanto vero per un soggetto con un deficit nella percezione dei colori.
Il primo anomaloscopio messo in commercio è il Nagel costituito da due regioni, una gialla di riferimento formata dal doppietto del sodio (589nm) ed una altra composta dalla mescolanza del verde (549nm) con il rosso (670.8nm).
Tale versione non è più commercializzata ma esistono altri due test che sono simili a questo: il Neitz OT e l'Oculus Heidelberg. Il primo utilizza filtri ad interferenza per riprodurre gli stimoli cromatici piuttosto che i prismi disperdenti come il Nagel, mentre il secondo oltre a questa caratteristica utilizza una luce verde a 565nm (LED).
Il paziente si trova di fronte ad un campo circolare in cui la metà inferiore è costituita dal giallo di riferimento che può essere modificato in intensità luminosa mentre la metà superiore dall'unione variabile del rosso e del verde. La luminanza del giallo varia da 0 (scuro), fino a 87 (giallo luminoso); il rapporto rosso-verde invece varia da 0 (solo verde) fino a 73 (solo rosso). Una normale risposta a questo test avviene a circa 40 unità nel rapporto r-v e 15 unità nella luminosità del giallo.
Se nella fase iniziale viene chiesto di confrontare le due zone (quella in alto precedentemente preparata con i valori di riferimento standard), un paziente normale ed uno dicromate riferirà di non trovare differenza tra i due colori, un protanomalo dirà invece che la parte superiore gli appare verde mentre un deuteranomalo rossa.
Nel caso di un soggetto che ha accettato quella particolare miscela di r-v (precedentemente preparata per riprodurre il giallo sottostante), lo step successivo consiste nella misura del range in cui tale accoppiamento di colori rimane ancora valido. Per calcolare tale range generalmente si parte da valori molto diversi da quello di partenza, in modo da non far percepire l'uguaglianza al soggetto, per poi avvicinarsi, con piccoli step, verso il valore inizialmente accettato (che abbiamo detto essere di circa 40 unità) fermandosi quando si percepisce la prima uguaglianza tra le due zone.
La procedura viene ripetuta poi al contrario partendo dalla posizione accettata fino a quella in cui si perde l'uguaglianza dei colori.
Per una persona con una normale percezione cromatica questo range risulta essere da 0 a 4 unità.
Per un dicromate (ed anche tricromati anomali elevati) i range sono elvati in quanto l'uguaglianza tra le due zone viene confermata sia per valori vicini al puro verde (0 unità) che al puro rosso (73 unità). Ciò che differenzia i deuteranopi dai protanopi è la variazione di luminosità della zona gialla sottostante: i primi generalmente fanno minime variazioni, lasciandola vicino al valore stabilito inizialmente dal soggetto normale (15 unità circa); i secondi utilizzano un giallo molto luminoso (35-40 unità) quando la zona sovrastante è costituita da valori molto vicini al puro verde e un giallo scuro (circa 0-5 unità) nel caso la parte superiore sia formata da un rosso puro. In maniera simile si comportano gli anomali “estremi”.
Se nella fase iniziale ci troviamo di fronte ad un paziente che non ha accettato quel particolare accoppiamento r-v per ricreare il giallo sottostante (quindi un tricromate anomalo) in base alla risposta che ci ha dato nella percezione del colore della zona superiore ci muoviamo verso la ricerca del valore in cui si riscontra l'uguaglianza. Se ad esempio il soggetto è protanomalo ci riferirà di percepire un colore verdastro al di sopra di un giallo e quindi ci sposteremo verso valori elevati (verso il rosso) fino a quando non raggiungeremo l'uguaglianza tra le due zone. La ricerca del range di uguaglianza viene poi eseguito come negli altri pazienti ed appare essere variabile a seconda della gravità del difetto. Più elevata è l'anomalia e maggiore sarà tale range.
La regolazione del giallo è molto simile ai dicromati (per i protanomali più rosso c'è nella zona superiore e meno luminoso sarà il giallo sottostante mentre per i deuteranomali i valori rimangono stabili intorno alle 15 unità considerate normali).
Sia il Nagel che l'Oculus Heidelberg sono stati costruiti anche in una seconda versione che incorpora anche un equazione che permette di indagare sui difetti dell'asse giallo-blu (tritan).
Il primo incorpora l'equazione di Trendelenberg (blu a 470nm + verde a 517nm = blu/verde 480nm) anche se l'unione del blu spettrale più il verde spettrale appaiono maggiormente desatu-rati rispetto il blu/verde spettrale utilizza-to; inoltre influiscono maggiormente sul risultato finale problematiche come pigmentazione maculare, mancata trasparenza dei mezzi ottici ecc.. Questo problema è stato in parte risolto introducendo l'equazione di Moreland secondo la quale blu a 436nm + verde 490nm = blu/verde formato dall'unione di 480+580nm. Tale equazione viene utilizzata nella seconda versione dell'Heidelberg .




Un caro saluto.
[#2]
Attivo dal 2006 al 2012
Ex utente
Grazie mille dottore, è molto esaustivo e competente.

Vorrei farle un ultima domanda alla quale forse non c'è una risposta precisa, dato ceh fallisco le tavole di ishiara, è probabile hce fallirò anche l'anomaloscopy?

Grazie
[#3]
Oculista attivo dal 2007 al 2010
Oculista
OVVIAMENTE SI!!
[#4]
Attivo dal 2006 al 2012
Ex utente
Gentilissimo dottore,
Non riesco a capire come mai ho difficoltà nei test di ishihara ma non nel fansworth, eppure se fossi daltonico (roba del tipo vedere il verde al posto del rosso, cosa che non mi succede), dovrei aver difficoltà in entrambi i test... Euppure nel fansworth non ne ho.

E' alquanto illogica questa situazione lo so, tuttavia non so darmi una spiegazione
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