Occhi rossi
gentili dottori,
da qualche mese noto che dopo aver trascorso due o tre ore al computer, soprattutto durante la sera e quando sono stanco, compare una striscia rossa nell'occhio (lunga 4 mm e larga 1 mm) che si irradia dall'iride lungo tutta la parte bianca (mi sta succedendo anche in questo momento). Credo che sia provocata dall'aumento del rossore di alcuni capillari. La striscia rossa si presenta alternativamente in uno dei due occhi, partendo dall'iride e andando a volte verso destra a volte sinistra. La striscia rossa è infatti quasi sempre orizzontale. Da notare anche un lieve, ma poco percettibile, arrossamento generale dell'occhio. La mia compagna, dopo che ho usato il computer, mi dice spesso che "ho gli occhi rossi". Preciso però che l'occhio torna progressivamente alle condizioni normali dopo una pausa di 30 minuti/un'ora dalle attività al computer.
Onestamente non avverto bruciore o fastidi. Ho provato a usare lacrime artificiali per una settimana, ma ho avuto solo un po' di sollievo, senza però annullare la sintomatologia. Ciò che mi preoccupa è la persistenza del problema, soprattutto tenendo conto che per lavoro (e spesso anche per relax) passo tempo al computer. Ieri però ho notato che il problema si presentava guardando anche la tv. cosa significa tutto ciò e cosa posso fare? Aggiungo che sono un po' miope, ma non credo che in questo caso sia significativo ai fini della diagnosi, soprattutto perchè da almeno 6 mesi non sto usando lenti a contatto. Grazie.
da qualche mese noto che dopo aver trascorso due o tre ore al computer, soprattutto durante la sera e quando sono stanco, compare una striscia rossa nell'occhio (lunga 4 mm e larga 1 mm) che si irradia dall'iride lungo tutta la parte bianca (mi sta succedendo anche in questo momento). Credo che sia provocata dall'aumento del rossore di alcuni capillari. La striscia rossa si presenta alternativamente in uno dei due occhi, partendo dall'iride e andando a volte verso destra a volte sinistra. La striscia rossa è infatti quasi sempre orizzontale. Da notare anche un lieve, ma poco percettibile, arrossamento generale dell'occhio. La mia compagna, dopo che ho usato il computer, mi dice spesso che "ho gli occhi rossi". Preciso però che l'occhio torna progressivamente alle condizioni normali dopo una pausa di 30 minuti/un'ora dalle attività al computer.
Onestamente non avverto bruciore o fastidi. Ho provato a usare lacrime artificiali per una settimana, ma ho avuto solo un po' di sollievo, senza però annullare la sintomatologia. Ciò che mi preoccupa è la persistenza del problema, soprattutto tenendo conto che per lavoro (e spesso anche per relax) passo tempo al computer. Ieri però ho notato che il problema si presentava guardando anche la tv. cosa significa tutto ciò e cosa posso fare? Aggiungo che sono un po' miope, ma non credo che in questo caso sia significativo ai fini della diagnosi, soprattutto perchè da almeno 6 mesi non sto usando lenti a contatto. Grazie.
[#2]
Ex utente
Gentile dottore,
la ringrazio per la risposta, ma, molto onestamente, le dico che ho capito ben poco. Anzi, quanto mi ha scritto mi ha allarmato parecchio, mentre io mi aspettavo rassicurazioni. In primo luogo lei parla di "flogosi", termine, finora a me sconosciuto, che dovrebbe significare infiammazione. Ma c'è correlazione tra queste flogosi e l'uso del computer. Questo sarebbe un punto da chiarire. Poi lei parla di "cronicizzazione" delle flogosi. Ma quale è l'origine di tutto ciò? qual è la causa? quale comportamento ha indotto tale fenomeno della flogosi? se non ho risposta a queste domande, rischio di continuare a commettere errori, sempre che tutto ciò dipenda da me o da un mio comportamento scorretto. mi pare assai strano che 2 ore al computer riescano da sole a causare questo fenomeno, perchè se così fosse, ne sarebbe affetto il 90% della popolazione, cioè quanti usano computer. poi parla di un esame per "scongiurare delle flogosi": ma queste flogosi sono già in atto o è una sua ipotesi per spiegare il rossore agli occhi?
se lei o qualche altro medico di buona volontà non mi aiuta a capire ciò, è naturale che io brancoli nel buio ed anzi sia allarmato dalla sua risposta.
la ringrazio per la risposta, ma, molto onestamente, le dico che ho capito ben poco. Anzi, quanto mi ha scritto mi ha allarmato parecchio, mentre io mi aspettavo rassicurazioni. In primo luogo lei parla di "flogosi", termine, finora a me sconosciuto, che dovrebbe significare infiammazione. Ma c'è correlazione tra queste flogosi e l'uso del computer. Questo sarebbe un punto da chiarire. Poi lei parla di "cronicizzazione" delle flogosi. Ma quale è l'origine di tutto ciò? qual è la causa? quale comportamento ha indotto tale fenomeno della flogosi? se non ho risposta a queste domande, rischio di continuare a commettere errori, sempre che tutto ciò dipenda da me o da un mio comportamento scorretto. mi pare assai strano che 2 ore al computer riescano da sole a causare questo fenomeno, perchè se così fosse, ne sarebbe affetto il 90% della popolazione, cioè quanti usano computer. poi parla di un esame per "scongiurare delle flogosi": ma queste flogosi sono già in atto o è una sua ipotesi per spiegare il rossore agli occhi?
se lei o qualche altro medico di buona volontà non mi aiuta a capire ciò, è naturale che io brancoli nel buio ed anzi sia allarmato dalla sua risposta.
[#3]
Oculista
Carissimo,
lei si allarma anche se respira??
O la respirazione, se le viene detto che è l'atto per ossigenare il sangue ,la fa allarmare!!!!!
L'altra cosa che vorrei capire,lei vuole che le venga detto quello che risponde effettivamente alla sua domanda oppure quanto è la possibile realtà o non vuole altrimenti si allarma!!
La sua domanda sulla cronicizzazione:
le infiammazioni ubiquitariamente(quindi anche una banalissima congiuntivite ),sono,banalmente appunto, acute,subacute e croniche!!
Il primo segno dell'infiammazione ubiquitariamente è il rossore o iperemia,insieme ad altri,come l'edema(gonfiore),calore,dolore!
I famosi:tumor, rubor, calor, dolor (A. C. Celsus, De re medica, 30 DC) e functio lesa (Galeno, 2 secolo dopo Cristo!!!!)
tumor (edema o gonfiore)
rubor (rossore o iperemia da vasi dilatati)
calor (calore)
dolor (dolore)
functio lesa(alterazione funzionale)
La risposta infiammatoria ubiquitariamente(anche nell'occhio quindi)ha una fase acuta e transiente, carat-terizzata da vasodilatazione locale ed aumento della permeabilità capillare;
una fase subacuta ritardata, caratterizzata da migrazione di leucociti e cellule fagocitiche;
una fase tardiva, cronica, proliferativa caratterizzata da fibrosi e degene-razione del tessuto
L'infiammazione o flogosi è un meccanismo di difesa non specifico innato, che costituisce una risposta protettiva, seguente all'azione dannosa di agenti fisici, chimici e biologici, il cui obiettivo finale è l'eliminazione della causa iniziale di danno cellulare o tissutale.
L'infiammazione consiste in una sequenza dinamica di fenomeni che si manifestano con una intensa reazione vascolare. Questi fenomeni presentano caratteristiche relativamente costanti, nonostante l'infinita varietà di agenti lesivi, in quanto non sono determinati soltanto dall'agente lesivo, quanto soprattutto dalla liberazione di sostanze endogene: i mediatori chimici della flogosi. I fenomeni elementari, che costituiscono la risposta infiammatoria, comprendono: vasodilatazione e aumento di permeabilità, che portano al passaggio di liquidi dal letto vascolare al tessuto leso (edema), e infiltrazione leucocitaria nell'area di lesione. L'infiammazione serve, dunque, a distruggere, diluire e confinare l'agente lesivo, ma allo stesso tempo mette in moto una serie di meccanismi che favoriscono la riparazione o la sostituzione del tessuto danneggiato.
Clinicamente, i segni cardini dell'infiammazione sono: arrossamento, tumefazione, calore, dolore, alterazione funzionale. Sono manifestazione delle modificazioni tissutali che consistono in: vasodilatazione, aumento permeabilità capillari, stasi circolatoria e infiltrazione leucocitaria (con marginazione, rotolamento e adesione sulla superficie endoteliale di leucociti attraverso l'espressione di molecole di adesione, fase finale di diapedesi attraverso l'endotelio, chemiotassi per risposta dei leucociti presenti nello spazio interstiziale agli agenti chemiotattici, i quali li indirizzano verso la sede del danno). L'infiammazione viene classificata secondo un criterio temporale in infiammazione acuta e infiammazione cronica. Quest'ultima può poi essere distinta secondo un criterio spaziale in diffusa (infiammazione cronica interstiziale) oppure circoscritta (infiammazione cronica granulomatosa.
Quindi se ci sono vasi(rossore) c'è infiammazione,se c'è infiammazione questa è acuta ,subacuta o cronica!
(esempio:congiuntivite acuta ,subacuta o cronica):
QUESTO NON HA ALLARMATO PER SECOLI COME HA VISTO QUINDI NON SI ALLARMI ANCHE LEI!!!
Deve farsi visitare e verificare cosa ha creato il rossore,la visita mirata è una biomicroscopia congiuntivale o comunque del segmento anteriore!!!
STIA SERENO,PIU' TRANQUILLO E CALMO E NON SI "ALLARMI"SINE MATERIA!!
Milioni di persone versano nella sua situazione oculare!!!
lei si allarma anche se respira??
O la respirazione, se le viene detto che è l'atto per ossigenare il sangue ,la fa allarmare!!!!!
L'altra cosa che vorrei capire,lei vuole che le venga detto quello che risponde effettivamente alla sua domanda oppure quanto è la possibile realtà o non vuole altrimenti si allarma!!
La sua domanda sulla cronicizzazione:
le infiammazioni ubiquitariamente(quindi anche una banalissima congiuntivite ),sono,banalmente appunto, acute,subacute e croniche!!
Il primo segno dell'infiammazione ubiquitariamente è il rossore o iperemia,insieme ad altri,come l'edema(gonfiore),calore,dolore!
I famosi:tumor, rubor, calor, dolor (A. C. Celsus, De re medica, 30 DC) e functio lesa (Galeno, 2 secolo dopo Cristo!!!!)
tumor (edema o gonfiore)
rubor (rossore o iperemia da vasi dilatati)
calor (calore)
dolor (dolore)
functio lesa(alterazione funzionale)
La risposta infiammatoria ubiquitariamente(anche nell'occhio quindi)ha una fase acuta e transiente, carat-terizzata da vasodilatazione locale ed aumento della permeabilità capillare;
una fase subacuta ritardata, caratterizzata da migrazione di leucociti e cellule fagocitiche;
una fase tardiva, cronica, proliferativa caratterizzata da fibrosi e degene-razione del tessuto
L'infiammazione o flogosi è un meccanismo di difesa non specifico innato, che costituisce una risposta protettiva, seguente all'azione dannosa di agenti fisici, chimici e biologici, il cui obiettivo finale è l'eliminazione della causa iniziale di danno cellulare o tissutale.
L'infiammazione consiste in una sequenza dinamica di fenomeni che si manifestano con una intensa reazione vascolare. Questi fenomeni presentano caratteristiche relativamente costanti, nonostante l'infinita varietà di agenti lesivi, in quanto non sono determinati soltanto dall'agente lesivo, quanto soprattutto dalla liberazione di sostanze endogene: i mediatori chimici della flogosi. I fenomeni elementari, che costituiscono la risposta infiammatoria, comprendono: vasodilatazione e aumento di permeabilità, che portano al passaggio di liquidi dal letto vascolare al tessuto leso (edema), e infiltrazione leucocitaria nell'area di lesione. L'infiammazione serve, dunque, a distruggere, diluire e confinare l'agente lesivo, ma allo stesso tempo mette in moto una serie di meccanismi che favoriscono la riparazione o la sostituzione del tessuto danneggiato.
Clinicamente, i segni cardini dell'infiammazione sono: arrossamento, tumefazione, calore, dolore, alterazione funzionale. Sono manifestazione delle modificazioni tissutali che consistono in: vasodilatazione, aumento permeabilità capillari, stasi circolatoria e infiltrazione leucocitaria (con marginazione, rotolamento e adesione sulla superficie endoteliale di leucociti attraverso l'espressione di molecole di adesione, fase finale di diapedesi attraverso l'endotelio, chemiotassi per risposta dei leucociti presenti nello spazio interstiziale agli agenti chemiotattici, i quali li indirizzano verso la sede del danno). L'infiammazione viene classificata secondo un criterio temporale in infiammazione acuta e infiammazione cronica. Quest'ultima può poi essere distinta secondo un criterio spaziale in diffusa (infiammazione cronica interstiziale) oppure circoscritta (infiammazione cronica granulomatosa.
Quindi se ci sono vasi(rossore) c'è infiammazione,se c'è infiammazione questa è acuta ,subacuta o cronica!
(esempio:congiuntivite acuta ,subacuta o cronica):
QUESTO NON HA ALLARMATO PER SECOLI COME HA VISTO QUINDI NON SI ALLARMI ANCHE LEI!!!
Deve farsi visitare e verificare cosa ha creato il rossore,la visita mirata è una biomicroscopia congiuntivale o comunque del segmento anteriore!!!
STIA SERENO,PIU' TRANQUILLO E CALMO E NON SI "ALLARMI"SINE MATERIA!!
Milioni di persone versano nella sua situazione oculare!!!
[#4]
Ex utente
Se respiro, non mi allarmo, perchè so cos'è la respirazione. Ma se non so cosa sono le "flogosi che tendono a cronicizzarsi", al solo sentire il nome un po' mi allarmo. Ma ora che me le ha ampiamente e chiaramente spiegate, mi sono tranquillizzato.
Leggo spesso le sue risposte e la apprezzo soprattutto per la capacità di dare il giusto peso ad ogni problema, non creando inutile panico e rassicurando i pazienti. E nella sua seconda risposta al mio quesito ha confermato la mia impressione! è importante che ogni medico nella sua professione unisca alla scienza una grande umanità (proprio come fa lei). la ringrazio e, se vorrà, le farò sapere l'esito dell'esame da lei consigliatomi. Buona serata!
Leggo spesso le sue risposte e la apprezzo soprattutto per la capacità di dare il giusto peso ad ogni problema, non creando inutile panico e rassicurando i pazienti. E nella sua seconda risposta al mio quesito ha confermato la mia impressione! è importante che ogni medico nella sua professione unisca alla scienza una grande umanità (proprio come fa lei). la ringrazio e, se vorrà, le farò sapere l'esito dell'esame da lei consigliatomi. Buona serata!
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 6.1k visite dal 04/01/2010.
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