Un calazio vicino al canaletto lacrimale
caro dottore...mia figlia ha 14 anni e ha un calazio vicino al canaletto lacrimale...inizialmente era molto grosso poi sono passati 2 mesi circa e mettendo la pomata betabioptal è diminuito...ora le ha detto l'oculista ke il calazio è un pò più bianco e schiacciandolo risolveremo il problema sapete come possiamo fare a romperlo...ci hanno dtt con l'ago...
[#1]
Oculista
carissima,
il calazio non si deve rompere con niente e se si incista bisogna toglierlo chirurgicamente!!!
Se si ascessualizza il drenaggio del muco pus a volte spontaneo può essere favorito meccanicamente!!
E' l'orzaiolo che può essere facilitato nel suo punto apicale di drenaggio!
Il calazio unitamente all'orzaiolo, rappresenta una delle più frequenti lesioni acquisite della palpebra.
Le palpebre contengono alcune strutture annessiali particolari: le ciglia con annesse le ghiandole di Zeiss (gh. sebacee); le ghiandole di Moll,sudoripare modificate, e le ghiandole di Meibomio. Queste sono ghiandole sebacee olocrine inserite profondamente nel piatto tarsale e completamente indipendenti dai follicoli delle ciglia. Sono presenti in un numero variabile da 20 a 30 sulla palpebra superiore e da 10 a 20 in quella inferiore e producono un materiale lipidico normale costituente del film lacrimale.
Qualora si verifichi l'ostruzione del dotto escretore o quando una primitiva infezione batterica (orzaiolo interno) ne provochi la rottura,il rilascio del materiale lipidico nei tessuti circostanti produce una reazione da corpo estraneo costituita da istiociti, cellule giganti multinucleate, plasmacellule, eosinofili, linfociti e leucociti polimorfonucleati. Si costituisce così il calazio, un lipogranuloma che si sviluppa attorno alle ghiandole di Meibomio. La diagnosi differenziale principale va posta con l'orzaiolo, infezione batterica a carico del bulbo pilifero e/o delle ghiandole di Zeiss (orzaiolo esterno) o delle ghiandole di Meibomio (orzaiolo interno), il più delle volte sostenuta dallo Staphylococcus aureus.
Può regredire in circa una settimana o si incista ed allora resta.
Il calazio è quindi una flogosi granulomatosa di una ghiandola di Meibomio, il cui dotto escretore risulta ostruito. Questo tipo di infiammazione è un processo cronico ed i sintomi sono incredibilmente lievi, se si esclude la sensazione di peso palpebrale o di fastidio per la presenza di “qualcosa” sull’occhio.
oltre quelli ovviamente estetici e quindi oggettivi.
L'evoluzione del calazio è condizionata dalla possibilità della ghiandola di svuotarsi, se ciò avviene, può guarire spontaneamente; l' applicazione ripetuta nel corso della giornata di impacchi caldi agevola questo processo. Se si associa una blefarite significativa, può essere utile un antibioticoterapia topica.
Quando il trattamento conservativo fallisce si ricorre all' infiltrazione di 0.05-0.2 ml di Triamcinolone 5 mg/dL, che determina la guarigione delle lesioni entro 1 o 2 settimane, questo approccio terapeutico si è dimostrato più efficace rispetto al solo trattamento
conservativo.
In ultimo si può ricorrere al curettage transcongiuntivale del granuloma. Qualunque sia la scelta terapeutica è bene tenere presente
che la presenza di calazi a livello della palpebra superiore può determinare un transitorio appiattimento della porzione centrale della cornea con conseguente diminuzione del visus, peraltro reversibile a seguito della guarigione.
IGIENE OCULARE
La prima efficace barriera difensiva dell’occhio è formata da palpebre, ciglia e lacrime che “ lavano” la gran parte delle sostanze o dei batteri che cercano di aggredire la superficie oculare. Il lisozima contenuto nel film lacrimale è un potente agente antibatterico.
Tuttavia è necessario adottare diverse norme igieniche per
ridurre il carico batterico locale e ,di conseguenza,il rischio di infezione.
• L’igiene oculare quotidiana: lavare accuratamente le mani e lavare delicatamente la regione perioculare due volte algiorno. Utilizzare,durante ogni patologia oculare in atto, garze sterili medicate preconfezionate.
• L’igiene oculare nei bambini ed in particolare nei
neonati: pulire quotidianamente ed accuratamente gli occhi
dei neonati, per ridurre il rischio di infezioni, in quanto non dotati di difese immunitarie completamente sviluppate.
I soggetti affetti da calaziosi,anche se piccoli, vanno educati ad una accurata e giornaliera detersione della rima palpebrale per la possibilità che il fenomeno si ripresenti; oltre a questo provvedimento di base, deve essere messo in opera quanto necessario per la terapia della patologia di fondo (Dermatite seborroica,rosacea) quando presente.
Inoltre devono essere fatti esmi dell'apparato gastroenterico,perchè ci possono essere problematiche di alterato transito,colecistopatie etc.etc.Quindi è bene controllare funzionalità epatic,alterazioni della colecisti e dell'intestino e/o del colon!!
Un caro saluto.
il calazio non si deve rompere con niente e se si incista bisogna toglierlo chirurgicamente!!!
Se si ascessualizza il drenaggio del muco pus a volte spontaneo può essere favorito meccanicamente!!
E' l'orzaiolo che può essere facilitato nel suo punto apicale di drenaggio!
Il calazio unitamente all'orzaiolo, rappresenta una delle più frequenti lesioni acquisite della palpebra.
Le palpebre contengono alcune strutture annessiali particolari: le ciglia con annesse le ghiandole di Zeiss (gh. sebacee); le ghiandole di Moll,sudoripare modificate, e le ghiandole di Meibomio. Queste sono ghiandole sebacee olocrine inserite profondamente nel piatto tarsale e completamente indipendenti dai follicoli delle ciglia. Sono presenti in un numero variabile da 20 a 30 sulla palpebra superiore e da 10 a 20 in quella inferiore e producono un materiale lipidico normale costituente del film lacrimale.
Qualora si verifichi l'ostruzione del dotto escretore o quando una primitiva infezione batterica (orzaiolo interno) ne provochi la rottura,il rilascio del materiale lipidico nei tessuti circostanti produce una reazione da corpo estraneo costituita da istiociti, cellule giganti multinucleate, plasmacellule, eosinofili, linfociti e leucociti polimorfonucleati. Si costituisce così il calazio, un lipogranuloma che si sviluppa attorno alle ghiandole di Meibomio. La diagnosi differenziale principale va posta con l'orzaiolo, infezione batterica a carico del bulbo pilifero e/o delle ghiandole di Zeiss (orzaiolo esterno) o delle ghiandole di Meibomio (orzaiolo interno), il più delle volte sostenuta dallo Staphylococcus aureus.
Può regredire in circa una settimana o si incista ed allora resta.
Il calazio è quindi una flogosi granulomatosa di una ghiandola di Meibomio, il cui dotto escretore risulta ostruito. Questo tipo di infiammazione è un processo cronico ed i sintomi sono incredibilmente lievi, se si esclude la sensazione di peso palpebrale o di fastidio per la presenza di “qualcosa” sull’occhio.
oltre quelli ovviamente estetici e quindi oggettivi.
L'evoluzione del calazio è condizionata dalla possibilità della ghiandola di svuotarsi, se ciò avviene, può guarire spontaneamente; l' applicazione ripetuta nel corso della giornata di impacchi caldi agevola questo processo. Se si associa una blefarite significativa, può essere utile un antibioticoterapia topica.
Quando il trattamento conservativo fallisce si ricorre all' infiltrazione di 0.05-0.2 ml di Triamcinolone 5 mg/dL, che determina la guarigione delle lesioni entro 1 o 2 settimane, questo approccio terapeutico si è dimostrato più efficace rispetto al solo trattamento
conservativo.
In ultimo si può ricorrere al curettage transcongiuntivale del granuloma. Qualunque sia la scelta terapeutica è bene tenere presente
che la presenza di calazi a livello della palpebra superiore può determinare un transitorio appiattimento della porzione centrale della cornea con conseguente diminuzione del visus, peraltro reversibile a seguito della guarigione.
IGIENE OCULARE
La prima efficace barriera difensiva dell’occhio è formata da palpebre, ciglia e lacrime che “ lavano” la gran parte delle sostanze o dei batteri che cercano di aggredire la superficie oculare. Il lisozima contenuto nel film lacrimale è un potente agente antibatterico.
Tuttavia è necessario adottare diverse norme igieniche per
ridurre il carico batterico locale e ,di conseguenza,il rischio di infezione.
• L’igiene oculare quotidiana: lavare accuratamente le mani e lavare delicatamente la regione perioculare due volte algiorno. Utilizzare,durante ogni patologia oculare in atto, garze sterili medicate preconfezionate.
• L’igiene oculare nei bambini ed in particolare nei
neonati: pulire quotidianamente ed accuratamente gli occhi
dei neonati, per ridurre il rischio di infezioni, in quanto non dotati di difese immunitarie completamente sviluppate.
I soggetti affetti da calaziosi,anche se piccoli, vanno educati ad una accurata e giornaliera detersione della rima palpebrale per la possibilità che il fenomeno si ripresenti; oltre a questo provvedimento di base, deve essere messo in opera quanto necessario per la terapia della patologia di fondo (Dermatite seborroica,rosacea) quando presente.
Inoltre devono essere fatti esmi dell'apparato gastroenterico,perchè ci possono essere problematiche di alterato transito,colecistopatie etc.etc.Quindi è bene controllare funzionalità epatic,alterazioni della colecisti e dell'intestino e/o del colon!!
Un caro saluto.
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 17k visite dal 29/12/2009.
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Approfondimento su Dermatite
La dermatite è un'infiammazione della pelle dovuta a varie cause (per esempio atopica, allergica o da contatto), con sintomi comuni come prurito e arrossamento.