Un oftalmoplastico mi ha detto che dopo qualche tempo la blefarite può arrestarsi,
Gent.mi Medici,
sono un ragazzo di ventiquattro anni (peso 55 kg e sono alto 1 e 70) e da circa tre anni soffro di blefarite, di una forma per fortuna non ulcerativa, che mi ha però causato già due calazi (prima del 2006 non avevo avuto alcun sintomo della patologia, a parte un'occasionale fotofobia). Sono stato visitato da tre oculisti differenti, che mi hanno fornito altrettante spiegazioni: 1)un'alimentazione con troppi grassi (in particolare mi è stato vietato di bere latte; l'ho eliminato, assieme a quei pochi grassi presenti nella mia dieta abituale, ma non è cambiato nulla); 2)stress; 3)polvere (e altre allergie). I trattamenti a base di desametasone, netilmicina e tobramicina, somministratimi contro i calazi, sono risultati inefficaci, ragion per cui ho dovuto subire due interventi. Mi è stato quindi consigliato di pulire gli occhi al mattino e alla sera con una lozione micellare, e per adesso, malgrado occasionali rigonfiamenti, la situazione è stabile e non ho più avuto calazi. Desideravo porvi tre domande:
1) trovate che questa "terapia" sia opportuna, o che vada integrata/sostituita con qualcos'altro?
2) un oftalmoplastico mi ha detto che dopo qualche tempo la blefarite può arrestarsi, in quanto legata a certi cicli ormonali. Una tale affermazione vi risulta avere un fondamento di verità?
3) esiste un'associazione, o un progetto di ricerca condotto da qualche ente pubblico o privato per i quali la mia esperienza potrebbe essere utile a lumeggiare questa patologia in certi punti ancora oscura?
Vi ringrazio.
sono un ragazzo di ventiquattro anni (peso 55 kg e sono alto 1 e 70) e da circa tre anni soffro di blefarite, di una forma per fortuna non ulcerativa, che mi ha però causato già due calazi (prima del 2006 non avevo avuto alcun sintomo della patologia, a parte un'occasionale fotofobia). Sono stato visitato da tre oculisti differenti, che mi hanno fornito altrettante spiegazioni: 1)un'alimentazione con troppi grassi (in particolare mi è stato vietato di bere latte; l'ho eliminato, assieme a quei pochi grassi presenti nella mia dieta abituale, ma non è cambiato nulla); 2)stress; 3)polvere (e altre allergie). I trattamenti a base di desametasone, netilmicina e tobramicina, somministratimi contro i calazi, sono risultati inefficaci, ragion per cui ho dovuto subire due interventi. Mi è stato quindi consigliato di pulire gli occhi al mattino e alla sera con una lozione micellare, e per adesso, malgrado occasionali rigonfiamenti, la situazione è stabile e non ho più avuto calazi. Desideravo porvi tre domande:
1) trovate che questa "terapia" sia opportuna, o che vada integrata/sostituita con qualcos'altro?
2) un oftalmoplastico mi ha detto che dopo qualche tempo la blefarite può arrestarsi, in quanto legata a certi cicli ormonali. Una tale affermazione vi risulta avere un fondamento di verità?
3) esiste un'associazione, o un progetto di ricerca condotto da qualche ente pubblico o privato per i quali la mia esperienza potrebbe essere utile a lumeggiare questa patologia in certi punti ancora oscura?
Vi ringrazio.
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La blefarite, nella sua forma più comune cioè la squamosa, è una patologia tipicamente cronica.
Il suo andamento solitamente alterna periodi di relativo benessere a periodi di riacutizzazione.
Molte sono le teorie chiamate in causa per spiegare questa patologia, le più accreditate sono quelle legate ad una eccessiva secrezione di sebo a livello delle ghiandole di Meibomio.
Questa secrezione può essere influenzata sia da una dieta inappropriata che , appunto, da fatti ormonali.
Spesso infatti le persone affette da blefarite hanno la cute con una secrezione lipidica eccessiva.
Questo comporta un deposito di materiale organico a livello dello sbocco ghiandolare con conseguente innesco del fatto infiammatorio.
Per questo sono molto utili, sia a livello preventivo che curativo, i preparati studiati per detergere le rime palpebrali.
Ovviamente se il fatto infiammatorio e/o infettivo è già in atto, questi non saranno più sufficienti, costringendo all'uso di antibiotici e / o antinfiammatori.
Ecco che quindi quanto le hanno detto i colleghi è esatto, dovendo prescrivere la terapia soggettivamente in base alla situazione clinica del paziente.
Non mi risulta esistano associazioni di pazienti affetti da questa patologia.
Cordialmente
Il suo andamento solitamente alterna periodi di relativo benessere a periodi di riacutizzazione.
Molte sono le teorie chiamate in causa per spiegare questa patologia, le più accreditate sono quelle legate ad una eccessiva secrezione di sebo a livello delle ghiandole di Meibomio.
Questa secrezione può essere influenzata sia da una dieta inappropriata che , appunto, da fatti ormonali.
Spesso infatti le persone affette da blefarite hanno la cute con una secrezione lipidica eccessiva.
Questo comporta un deposito di materiale organico a livello dello sbocco ghiandolare con conseguente innesco del fatto infiammatorio.
Per questo sono molto utili, sia a livello preventivo che curativo, i preparati studiati per detergere le rime palpebrali.
Ovviamente se il fatto infiammatorio e/o infettivo è già in atto, questi non saranno più sufficienti, costringendo all'uso di antibiotici e / o antinfiammatori.
Ecco che quindi quanto le hanno detto i colleghi è esatto, dovendo prescrivere la terapia soggettivamente in base alla situazione clinica del paziente.
Non mi risulta esistano associazioni di pazienti affetti da questa patologia.
Cordialmente
DOTT.DIEGO MICOCHERO
DOTTORE DI RICERCA e già PROFESSORE a c.dell' UNIVERSITA' di PADOVA
Corso del Popolo, 21 PADOVA
340 5240373-3388718992.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.3k visite dal 28/12/2009.
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