Per quanto tempo si può usare il collirio cortisonico
Salve dottori volevo chiedere per quanto tempo è possibile (in linea di massima) utilizzare un collirio cortisonico, leggasi alfaflor, senza che quest'ultimo porti ad una cataratta o peggio al glaucoma? in abbinamento ad ocufen per quanto tempo è possibile utilizzarlo con una certa "sicurezza"? il tutto è per via di un haze post prk. In regime di controllo oculistico settimanale mettere i 2 colliri per 2 mesi e mezzo con una media di 3 volte al giorno è pericoloso secondo voi?
Ho una terribile paura di migliorare l'haze ma far sorgere la cataratta che richiederebbe poi la sostituzione del cristallino...in attesa di una risposta saluto cordialmente.
Ho una terribile paura di migliorare l'haze ma far sorgere la cataratta che richiederebbe poi la sostituzione del cristallino...in attesa di una risposta saluto cordialmente.
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Oculista
Carissimo,
non è il tempo che conta ma è verificare se la persona è un responder o no al cortisone!!
uno dei più comuni glaucomi secondari è quello da cortisone in soggetti responders!
Esistono numerose forme di glaucoma che non sono espressione di una malattia primitiva, ma rappresentano piuttosto la conseguenza di altre malattie oculari, di traumi o degli effetti indesiderati di alcuni farmaci.
In molti di questi casi l'angolo della camera anteriore e più in generale le vie di deflusso dell'umore acqueo vengono alterate da malattie infiammatorie, emorragie, tumori, spostamenti del cristallino, proliferazione di tessuti anomali ed altro.
L'evoluzione di questi glaucomi é talvolta di tipo cronico, ma incerti casi assume un andamento più violento, con dolore, arrossamento ed intorbidamento della visione.
La terapia dei glaucomi secondari varia grandemente a seconda delle malattie di base che li determinano. I risultati non sono sempre soddisfacenti.
Una forma particolare di glaucoma secondario che deve essere conosciuta é il glaucoma da cortisonici.
L'uso prolungato di questi farmaci, specialmente per via locale può indurre un glaucoma del tipo cronico con caratteri molto simili a quelli del GPAA (Glaucoma Primario ad Angolo Aperto), ma con andamento più grave. Per questa ragione l'uso di colliri contenenti cortisonici deve essere limitato ai casi di reale necessità e deve essere accompagnato da un accurato controllo oculistico.
in questa condizione l'ostacolo al deflusso e' secondario a certe malattie (fra cui il diabete), all'uso di alcuni farmaci, alle emorragie, ai tumori e a stati infiammatori.
E' talmente comune che esiste anche un test per verificare se l'individuo è o meno responder a terapia topica oculare cortisonica,è il test di Becker che si piò fare anche ai familiari!!!
Un caro saluto
non è il tempo che conta ma è verificare se la persona è un responder o no al cortisone!!
uno dei più comuni glaucomi secondari è quello da cortisone in soggetti responders!
Esistono numerose forme di glaucoma che non sono espressione di una malattia primitiva, ma rappresentano piuttosto la conseguenza di altre malattie oculari, di traumi o degli effetti indesiderati di alcuni farmaci.
In molti di questi casi l'angolo della camera anteriore e più in generale le vie di deflusso dell'umore acqueo vengono alterate da malattie infiammatorie, emorragie, tumori, spostamenti del cristallino, proliferazione di tessuti anomali ed altro.
L'evoluzione di questi glaucomi é talvolta di tipo cronico, ma incerti casi assume un andamento più violento, con dolore, arrossamento ed intorbidamento della visione.
La terapia dei glaucomi secondari varia grandemente a seconda delle malattie di base che li determinano. I risultati non sono sempre soddisfacenti.
Una forma particolare di glaucoma secondario che deve essere conosciuta é il glaucoma da cortisonici.
L'uso prolungato di questi farmaci, specialmente per via locale può indurre un glaucoma del tipo cronico con caratteri molto simili a quelli del GPAA (Glaucoma Primario ad Angolo Aperto), ma con andamento più grave. Per questa ragione l'uso di colliri contenenti cortisonici deve essere limitato ai casi di reale necessità e deve essere accompagnato da un accurato controllo oculistico.
in questa condizione l'ostacolo al deflusso e' secondario a certe malattie (fra cui il diabete), all'uso di alcuni farmaci, alle emorragie, ai tumori e a stati infiammatori.
E' talmente comune che esiste anche un test per verificare se l'individuo è o meno responder a terapia topica oculare cortisonica,è il test di Becker che si piò fare anche ai familiari!!!
Un caro saluto
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 35.6k visite dal 10/12/2009.
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