Diplopia in seguito ad intervento di cataratta
Gentili dottori, ho una elevata miopia: a 5 anni mi mancavano 10 diottrie, attualmente ho un bulbo oculare di 33mm.
Nonostante tutto ho condotto una vita pressocché normale, grazie alle lenti a contatto e a cure di sostegno su diversi fronti.
I primi problemi a 50 anni: cataratta nucleare all' OS, operata a novembre 2004.
Dopo l'intervento lentamente ho iniziato a perdere pezzi di campo visivo, prima nell'occhio operato poi nell'altro; gli accertamenti hanno escluso patologie specifiche, pressione nella norma (16/18).
In questa situazione critica, l'oculista che mi aveva seguita per 25 anni, Vincenzo Maucione, è morto.
Mi sono rivolta ad un nuovo dottore.
Di fronte alla notevole riduzione del campo visivo, l'intervento proposto è stato quello di abbassare il tono; pur riluttante, perché non c'era diagnosi di glaucoma, spaventata dalle zone di cecità che interferivano con la mia vita (la guida, i pali, gli scalini,..), ho iniziato a mettere il Trusopt.
Il campo visivo, non ha subito ulteriori aggravamenti e questo è stato per l'oculista conferma della bontà della terapia.
Il collirio poi ha iniziato a darmi fastidio, allora mi è stato proposto un beta- bloccante.
Sempre perplessa perché mai completamente convinti, né io né il medico, che la riduzione del campo visivo fosse attribuibile alla pressione, ho consultato altri oculisti.
La risposta è stata unanime: "non si può dire se la degenerazione retinica che ha prodotto la riduzione del campo (riduzione a chiazze, anche in prossimità della macula) sia attribuibile ad una sofferenza del nervo ottico o alla precarietà della retina così tanto assottigliata: comunque è meglio tenere il tono basso"
E Timolabak 0,50 è stato: 1 goccia la sera, era maggio del 2008.
Nel frattempo anche il cristallino dell'occhio destro, ha iniziato ad opacizzarsi e a marzo del 2009 ho fatto l'intervento con impiato di lente (AcrySof, modello MA60MA (-) 3.0 D UV), la stessa utilizzata per l'altro occhio.
Anestesia tramite gocce, diversamente dal primo intervento in cui era stata praticata l'iniezione. Decorso tranquillo e rapido, ma la visione è diplopica (strabismo verticale).
Perché?
Non era così prima con un occhio operato e l' altro con lente a contatto semirigida da -25.
Aspettiamo che l'occhio si assesti: il liquido interno non defluisce, s'incapsula, laser per facilitarne l'uscita, la capsula si raggrinza, capsulotomia posteriore in due tempi, il foro è sempre troppo piccolo per la mia pupilla che si dilata tantissimo.
Continuo a mettere Timolabak.
Pausa estiva, con diplopia che varia a seconda della luce e della tensione e visione disturbata per la capsulotomia.
A novembre ricerca di miglioramento, sostituzione del Timolabak con Pilocarpina 1%, la cosa mi regala ore di benessere, ma dopo 5 giorni, nuova opacizzazione solo all'occhio operato: cellule migranti si sono posate sulla lente.
Diplopia, capsulotomia di diametro inferiore alla mia pupilla, nuova opacità.
Ho speranze di migliorare questa situazione?
Nonostante tutto ho condotto una vita pressocché normale, grazie alle lenti a contatto e a cure di sostegno su diversi fronti.
I primi problemi a 50 anni: cataratta nucleare all' OS, operata a novembre 2004.
Dopo l'intervento lentamente ho iniziato a perdere pezzi di campo visivo, prima nell'occhio operato poi nell'altro; gli accertamenti hanno escluso patologie specifiche, pressione nella norma (16/18).
In questa situazione critica, l'oculista che mi aveva seguita per 25 anni, Vincenzo Maucione, è morto.
Mi sono rivolta ad un nuovo dottore.
Di fronte alla notevole riduzione del campo visivo, l'intervento proposto è stato quello di abbassare il tono; pur riluttante, perché non c'era diagnosi di glaucoma, spaventata dalle zone di cecità che interferivano con la mia vita (la guida, i pali, gli scalini,..), ho iniziato a mettere il Trusopt.
Il campo visivo, non ha subito ulteriori aggravamenti e questo è stato per l'oculista conferma della bontà della terapia.
Il collirio poi ha iniziato a darmi fastidio, allora mi è stato proposto un beta- bloccante.
Sempre perplessa perché mai completamente convinti, né io né il medico, che la riduzione del campo visivo fosse attribuibile alla pressione, ho consultato altri oculisti.
La risposta è stata unanime: "non si può dire se la degenerazione retinica che ha prodotto la riduzione del campo (riduzione a chiazze, anche in prossimità della macula) sia attribuibile ad una sofferenza del nervo ottico o alla precarietà della retina così tanto assottigliata: comunque è meglio tenere il tono basso"
E Timolabak 0,50 è stato: 1 goccia la sera, era maggio del 2008.
Nel frattempo anche il cristallino dell'occhio destro, ha iniziato ad opacizzarsi e a marzo del 2009 ho fatto l'intervento con impiato di lente (AcrySof, modello MA60MA (-) 3.0 D UV), la stessa utilizzata per l'altro occhio.
Anestesia tramite gocce, diversamente dal primo intervento in cui era stata praticata l'iniezione. Decorso tranquillo e rapido, ma la visione è diplopica (strabismo verticale).
Perché?
Non era così prima con un occhio operato e l' altro con lente a contatto semirigida da -25.
Aspettiamo che l'occhio si assesti: il liquido interno non defluisce, s'incapsula, laser per facilitarne l'uscita, la capsula si raggrinza, capsulotomia posteriore in due tempi, il foro è sempre troppo piccolo per la mia pupilla che si dilata tantissimo.
Continuo a mettere Timolabak.
Pausa estiva, con diplopia che varia a seconda della luce e della tensione e visione disturbata per la capsulotomia.
A novembre ricerca di miglioramento, sostituzione del Timolabak con Pilocarpina 1%, la cosa mi regala ore di benessere, ma dopo 5 giorni, nuova opacizzazione solo all'occhio operato: cellule migranti si sono posate sulla lente.
Diplopia, capsulotomia di diametro inferiore alla mia pupilla, nuova opacità.
Ho speranze di migliorare questa situazione?
[#2]
Utente
Sono veramente colpita e grata per la tempestività e l'incoraggiamento.
Non so se posso approfittare per chiedere dei chiarimenti.
1. Cosa vuol dire, praticamente, lasciare dominare un occhio solo?
2. Può l'uso del Timolabak per 10 mesi, prima dell'intervento, essere stato un fattore significativo per la comparsa della diplopia?
3. Se sì, la sospensione potrebbe, viceversa facilitare la mobilità per una migliore fusione?
Grazie davvero per l'attenzione.
Non so se posso approfittare per chiedere dei chiarimenti.
1. Cosa vuol dire, praticamente, lasciare dominare un occhio solo?
2. Può l'uso del Timolabak per 10 mesi, prima dell'intervento, essere stato un fattore significativo per la comparsa della diplopia?
3. Se sì, la sospensione potrebbe, viceversa facilitare la mobilità per una migliore fusione?
Grazie davvero per l'attenzione.
[#3]
SUE DOMANDE
1.Cosa vuol dire, praticamente, lasciare dominare un occhio solo?
risposta
usare un ochiale che faccia prevalere un occhio sull'altro
2. Può l'uso del Timolabak per 10 mesi, prima dell'intervento, essere stato un fattore significativo per la comparsa della diplopia?
risposta
assolutamente NO
3. Se sì, la sospensione potrebbe, viceversa facilitare la mobilità per una migliore fusione?
Risposta assolutamente NO
1.Cosa vuol dire, praticamente, lasciare dominare un occhio solo?
risposta
usare un ochiale che faccia prevalere un occhio sull'altro
2. Può l'uso del Timolabak per 10 mesi, prima dell'intervento, essere stato un fattore significativo per la comparsa della diplopia?
risposta
assolutamente NO
3. Se sì, la sospensione potrebbe, viceversa facilitare la mobilità per una migliore fusione?
Risposta assolutamente NO
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 14.7k visite dal 04/12/2009.
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