Maculopatia senile e cataratta
Gent.mo Medico Oculista – al quale rivolgo il presente quesito,
rappresento in questa circostanza le perplessità di mia madre di 82 anni (11.3.1927),dopo gli esiti dell’ultima visita oculistica (Ottobre 2009) nella quale le è stato diagnosticata una “maculopatia senile con congiunta cataratta” a carico dell’occhio sinistro; i valori riscontrati dedotti dalla scrittura del Medico sono: VPL/OD 2/10 + 3.50 OS>OD VPL/OS 1/10 – 2.75
Affetta da diagnosticata “encefalopatia vascolare ischemica cronica” a seguito di un evento di “embolia polmonare massiva” a fine del 2007, semi-autonoma, scarsamente deambulante, ma lucida e presente ed in terapia, mia madre desidererebbe sapere se, in presenza delle patologie pregresse descritte e degli “acciacchi anche seri” legati all’età, Lei potrebbe o meno ipotizzare – e con quali potenziali rischi e/o benefici – un eventuale intervento di “cataratta” e sostituzione del cristallino, ma soprattutto di rimozione/riduzione o miglioramento per la “maculopatia”.
Il Medico oculista e la Dott.ssa di base le hanno formulato le loro ipotesi, purtroppo non incoraggianti in merito non esenti da rischi vascolari ; ciò che vorrebbe sapere è se Lei giudica invece praticabile e con quali evntuali rischi un intervento minimamente invasivo o,se in realtà esistono oggi altre tecniche innovative non a ns. conoscenza (ed eventualmente dove e da chi) che possano essere praticate per poterle garantire una vista accettabile all’occhio sinistro e/o evitare almeno la degenerazione dell’attuale patologia.
Ringraziando anticipatamente per l’attenzione che vorrete dare alla presente, rimango in ansiosa attesa per l’esito ed il riscontro ai quesiti posti.
Grazie ancora ed a presto risentirci
rappresento in questa circostanza le perplessità di mia madre di 82 anni (11.3.1927),dopo gli esiti dell’ultima visita oculistica (Ottobre 2009) nella quale le è stato diagnosticata una “maculopatia senile con congiunta cataratta” a carico dell’occhio sinistro; i valori riscontrati dedotti dalla scrittura del Medico sono: VPL/OD 2/10 + 3.50 OS>OD VPL/OS 1/10 – 2.75
Affetta da diagnosticata “encefalopatia vascolare ischemica cronica” a seguito di un evento di “embolia polmonare massiva” a fine del 2007, semi-autonoma, scarsamente deambulante, ma lucida e presente ed in terapia, mia madre desidererebbe sapere se, in presenza delle patologie pregresse descritte e degli “acciacchi anche seri” legati all’età, Lei potrebbe o meno ipotizzare – e con quali potenziali rischi e/o benefici – un eventuale intervento di “cataratta” e sostituzione del cristallino, ma soprattutto di rimozione/riduzione o miglioramento per la “maculopatia”.
Il Medico oculista e la Dott.ssa di base le hanno formulato le loro ipotesi, purtroppo non incoraggianti in merito non esenti da rischi vascolari ; ciò che vorrebbe sapere è se Lei giudica invece praticabile e con quali evntuali rischi un intervento minimamente invasivo o,se in realtà esistono oggi altre tecniche innovative non a ns. conoscenza (ed eventualmente dove e da chi) che possano essere praticate per poterle garantire una vista accettabile all’occhio sinistro e/o evitare almeno la degenerazione dell’attuale patologia.
Ringraziando anticipatamente per l’attenzione che vorrete dare alla presente, rimango in ansiosa attesa per l’esito ed il riscontro ai quesiti posti.
Grazie ancora ed a presto risentirci
[#1]
Gentile Signora,
tecnicamente l'intervento si può fare, tuttavia è importante capire a che stadio si trova la degenerazione maculare (maculopatia). Nel senso che se la maculopatia è in forma avanzata, allora è probabile che il beneficio visivo dopo l'intervento di cataratta potrà essere minimo o addirittura assente. Viceversa se la maculopatia è iniziale si può presumere che il calo del visus sia dovuto in gran parte alla cataratta e allora il recupero potrebbe essere maggiore.
saluti,
tecnicamente l'intervento si può fare, tuttavia è importante capire a che stadio si trova la degenerazione maculare (maculopatia). Nel senso che se la maculopatia è in forma avanzata, allora è probabile che il beneficio visivo dopo l'intervento di cataratta potrà essere minimo o addirittura assente. Viceversa se la maculopatia è iniziale si può presumere che il calo del visus sia dovuto in gran parte alla cataratta e allora il recupero potrebbe essere maggiore.
saluti,
Massimo Nicolò - medico Oculista
Professore Associato Malattie Apparato Visivo
Università di Genova
www.occhioallaretina.it - www.biosanitas.com
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 5.1k visite dal 09/11/2009.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.