Problemi dopo cataratta secondaria
buongiorno,
ho 48 anni,sano,ero forte ipermetrope e sono stato operato di cataratta due anni fa con inserimento di lenti accomodative,poi dopo qualche mese mi è stata praticata la capsulotomia posteriore,con necessità di ulteriori interventi Yag per rimuovere alcune "sclerotizzazioni" che mi causavano molte distorsioni della visione,soprattutto di notte.
Ora la qualità della visione in occhio destro è nuovamente peggiorata(vedo tuttora senza occhiali ma la visione è molto annebbiata e non è uguale tutti i giorni) e il mio oculista ha riscontrato in un occhio la presenza di"perle di Elschnig",prospettandomi la possibilità di intervenire di nuovo con il laser per eliminarle.
Non ho capito se queste "formazioni" sono nella capsula posteriore o anteriore e se è davvero utile e non rischioso intervenire,senza che si riformino.
E' utile invece intervenire per allargare ancora il foro(ora di 4 mm) della capsula posteriore ?
grazie
ho 48 anni,sano,ero forte ipermetrope e sono stato operato di cataratta due anni fa con inserimento di lenti accomodative,poi dopo qualche mese mi è stata praticata la capsulotomia posteriore,con necessità di ulteriori interventi Yag per rimuovere alcune "sclerotizzazioni" che mi causavano molte distorsioni della visione,soprattutto di notte.
Ora la qualità della visione in occhio destro è nuovamente peggiorata(vedo tuttora senza occhiali ma la visione è molto annebbiata e non è uguale tutti i giorni) e il mio oculista ha riscontrato in un occhio la presenza di"perle di Elschnig",prospettandomi la possibilità di intervenire di nuovo con il laser per eliminarle.
Non ho capito se queste "formazioni" sono nella capsula posteriore o anteriore e se è davvero utile e non rischioso intervenire,senza che si riformino.
E' utile invece intervenire per allargare ancora il foro(ora di 4 mm) della capsula posteriore ?
grazie
[#1]
Gentile utente,
Le perle do Elschnig si formano nel sacco capsulare, quindi possono aderire sia alla capsula anteriore che a quella posteriore. Non vi sono rischi nella loro rimozione e quando, come nel Suo caso, intereriscono con la qualità visiva, è decisamente utile rimuoverle.
Anche ampliare la capsula posteriore è utile, specie negli impianti delle cosiddette IOL premium.
Buona giornata,
Antonio Pascotto
Le perle do Elschnig si formano nel sacco capsulare, quindi possono aderire sia alla capsula anteriore che a quella posteriore. Non vi sono rischi nella loro rimozione e quando, come nel Suo caso, intereriscono con la qualità visiva, è decisamente utile rimuoverle.
Anche ampliare la capsula posteriore è utile, specie negli impianti delle cosiddette IOL premium.
Buona giornata,
Antonio Pascotto
Dottor Antonio Pascotto
Tel. 081 554 2792
www.oculisticapascotto.it
[#2]
Oculista
Carissimo,
la biocompatibilità delle IOLs è stata definita come la capacità di un materiale di fornire una risposta ospite adeguata in una specifica applicazione biologica.
L’impianto di lenti intraoculari (IOL)dopo intervento di cataratta induce una reazione da corpo estraneo e una
risposta delle cellule epiteliali del cristallino (LEC).
Entrambe queste risposte possono presentare schemi diversi di reattività cellulare e sono generalmente
considerate indicatori di biocompatibilità della IOL. La
reazione infiammatoria cellulare al materiale della IOL consiste in cellule derivate da macrofagi che aderiscono
alla superficie anteriore della IOL.
La reazione delle LEC è caratterizzata da una risposta precoce, che consiste in opacizzazione della capsula anteriore(ACO) e crescita membranosa a partire dal bordo della ressi sulla superficie della IOL, formata da uno strato di LEC proliferative. La proliferazione e
migrazione delle LEC può successivamente causare
un’opacizzazione della capsula posteriore (PCO), e comparsa di perle epiteliali di Elschnig,come nel suo caso!!
Studi istopatologici hanno dimostrato che l’ACO è dovuta a metaplasia delle LEC. A contatto con i materiali della
IOL, le LEC subiscono variazioni miofibroblastiche e producono componenti di matrice extracellulare.
La crescita membranosa dal bordo della capsuloressi è correlata alla proliferazione e migrazione di LEC che
possono dare luogo ad uno strato monocellulare sopra l’ottica della IOL.
Diversi autori riconoscono l’esistenza di una correlazione tra la tensione superficiale della IOL e l’aderenza cellulare. L’angolo di contatto è una misura della tensione superficiale ed esprime unicamente l’idrofilia o idrofobia relativa della superficie della
IOL. L’idrofilia o idrofobia relativa di una superficie IOL sembra non essere sufficiente per spiegare il
comportamento delle LEC anteriori in relazione al tipo di biomateriale della IOL.
È un fatto ben noto che, entro pochi minuti dall’impianto di una IOL, un biofilm proteico si deposita sulla
superficie anteriore. Questo strato è composto da diverse proteine, tra cui albumina, complemento 3,immunoglobulina G, fibrina, collagene tipo IV, fibronectina, laminina e
vitronectina. Le molecole di adesione cellulare sulle LEC possono legarsi a questo substrato proteico e influenzare
l’adesione, migrazione e proliferazione delle LEC. Studi recenti hanno dimostrato che il biomateriale può influenzare l’assorbimento di questa proteina sulla superficie della IOL. La composizione di questo film varia a seconda della composizione chimica del materiale.
Poiché la chimica dei biomateriali può determinare un
assorbimento differenziale delle proteine sulla superficie delle IOL, si instauri un rapporto specifico e indotto dal materiale tra le molecole di adesione cellulare delle LEC e tali proteine. Il tipo di rapporto è
caratteristico per ciascun materiale, con conseguente comportamento variabile delle LEC. Il manifestarsi di questo fenomeno, sotto forma di livelli variabili
di adesione, diffusione e proliferazione cellulare sull’ottica della lente, causa le diverse manifestazioni cliniche osservate in IOL realizzate in materiali
diversi. La scomparsa delle membrane nelle IOL al silicone che abbiamo osservato può essere spiegata con il
fatto che il particolare substrato proteico delle IOL con ottica al silicone potrebbe essere inadeguato al
proseguimento della crescita delle LEC.
In conclusione, in occhi senza alcun fattore di rischio noto per ACO e crescita membranosa, il principale
fattore coinvolto nella proliferazione di LEC anteriore e metaplasia sembra essere il rapporto tra LEC e
biomateriale della IOL.
Lo studio del comportamento delle LEC
anteriori è di fondamentale importanza, perché può fornirci un’idea precisa della risposta delle LEC
al materiale IOL. Nessun altro fattore influenza questa risposta, ed è essenziale inoltre valutare il ruolo del
materiale nell’influenzare lo sviluppo di PCO. La PCO è influenzata da diversi fattori, quali la tecnica chirurgica, la pulizia corticale, concomitanti
patologie oculari, il materiale della IOL,la struttura della IOL e la sua collocazione, ma il ruolo del materiale
nella risposta delle LEC può essere valutato in base al comportamentodelle LEC stesse.
Se residuano questi frammenti,la dove possibile,è preferibile distruggerli anche con un laser!!!!
Un caro saluto
la biocompatibilità delle IOLs è stata definita come la capacità di un materiale di fornire una risposta ospite adeguata in una specifica applicazione biologica.
L’impianto di lenti intraoculari (IOL)dopo intervento di cataratta induce una reazione da corpo estraneo e una
risposta delle cellule epiteliali del cristallino (LEC).
Entrambe queste risposte possono presentare schemi diversi di reattività cellulare e sono generalmente
considerate indicatori di biocompatibilità della IOL. La
reazione infiammatoria cellulare al materiale della IOL consiste in cellule derivate da macrofagi che aderiscono
alla superficie anteriore della IOL.
La reazione delle LEC è caratterizzata da una risposta precoce, che consiste in opacizzazione della capsula anteriore(ACO) e crescita membranosa a partire dal bordo della ressi sulla superficie della IOL, formata da uno strato di LEC proliferative. La proliferazione e
migrazione delle LEC può successivamente causare
un’opacizzazione della capsula posteriore (PCO), e comparsa di perle epiteliali di Elschnig,come nel suo caso!!
Studi istopatologici hanno dimostrato che l’ACO è dovuta a metaplasia delle LEC. A contatto con i materiali della
IOL, le LEC subiscono variazioni miofibroblastiche e producono componenti di matrice extracellulare.
La crescita membranosa dal bordo della capsuloressi è correlata alla proliferazione e migrazione di LEC che
possono dare luogo ad uno strato monocellulare sopra l’ottica della IOL.
Diversi autori riconoscono l’esistenza di una correlazione tra la tensione superficiale della IOL e l’aderenza cellulare. L’angolo di contatto è una misura della tensione superficiale ed esprime unicamente l’idrofilia o idrofobia relativa della superficie della
IOL. L’idrofilia o idrofobia relativa di una superficie IOL sembra non essere sufficiente per spiegare il
comportamento delle LEC anteriori in relazione al tipo di biomateriale della IOL.
È un fatto ben noto che, entro pochi minuti dall’impianto di una IOL, un biofilm proteico si deposita sulla
superficie anteriore. Questo strato è composto da diverse proteine, tra cui albumina, complemento 3,immunoglobulina G, fibrina, collagene tipo IV, fibronectina, laminina e
vitronectina. Le molecole di adesione cellulare sulle LEC possono legarsi a questo substrato proteico e influenzare
l’adesione, migrazione e proliferazione delle LEC. Studi recenti hanno dimostrato che il biomateriale può influenzare l’assorbimento di questa proteina sulla superficie della IOL. La composizione di questo film varia a seconda della composizione chimica del materiale.
Poiché la chimica dei biomateriali può determinare un
assorbimento differenziale delle proteine sulla superficie delle IOL, si instauri un rapporto specifico e indotto dal materiale tra le molecole di adesione cellulare delle LEC e tali proteine. Il tipo di rapporto è
caratteristico per ciascun materiale, con conseguente comportamento variabile delle LEC. Il manifestarsi di questo fenomeno, sotto forma di livelli variabili
di adesione, diffusione e proliferazione cellulare sull’ottica della lente, causa le diverse manifestazioni cliniche osservate in IOL realizzate in materiali
diversi. La scomparsa delle membrane nelle IOL al silicone che abbiamo osservato può essere spiegata con il
fatto che il particolare substrato proteico delle IOL con ottica al silicone potrebbe essere inadeguato al
proseguimento della crescita delle LEC.
In conclusione, in occhi senza alcun fattore di rischio noto per ACO e crescita membranosa, il principale
fattore coinvolto nella proliferazione di LEC anteriore e metaplasia sembra essere il rapporto tra LEC e
biomateriale della IOL.
Lo studio del comportamento delle LEC
anteriori è di fondamentale importanza, perché può fornirci un’idea precisa della risposta delle LEC
al materiale IOL. Nessun altro fattore influenza questa risposta, ed è essenziale inoltre valutare il ruolo del
materiale nell’influenzare lo sviluppo di PCO. La PCO è influenzata da diversi fattori, quali la tecnica chirurgica, la pulizia corticale, concomitanti
patologie oculari, il materiale della IOL,la struttura della IOL e la sua collocazione, ma il ruolo del materiale
nella risposta delle LEC può essere valutato in base al comportamentodelle LEC stesse.
Se residuano questi frammenti,la dove possibile,è preferibile distruggerli anche con un laser!!!!
Un caro saluto
[#3]
Utente
grazie delle sollecite risposte,volevo specificare che le mie lenti sono le accomodative 1CU Human hoptics,messe due anni fa.
Ora con occhio sinistro vedo abbastanza bene(anche se mi serve correzione per leggere e dopo lettura la lente si "impianta",cioè ci mette un pò di tempo a tornare in posizione corretta per lontano),occhio destro è peggiorato sia per vicino che per lontano,è molto annebbiato,come se avessi ancora la cataratta secondaria,e con molti raggi e aloni nella visione notturna.
Il peggioramento è cominciato dopo terzo Yag (gennaio 09),in cui mi è stato allargato il foro della capsula posteriore in maniera non simmetrica e ,secondo me,si è modificata la tensione esercitata sulla lente.Vedo 7 decimi ma con visione distorta e annebbiata,con modificazioni da un giorno all'altro.
Ora,a parte il terrore che il peggioramento continui ,nessuna lente per occhiali mi corregge e non so quindi se la responsabilità è di nuove sclerotizzazioni della capsula,della tensione che modifica l'inclinazione della lente,delle perle di Elsching(sempre che si possa stabilire la differenza) e come intervenire:il mio oculista vorrebbe provare con il laser sulle perle(ma poi si riformano?) perchè secondo lui il foro(ora tra cica 4,5/5 mm )non dovrebbe interferire sulla visione,dice che io sono troppo sensibile,che con situazioni come la mia nessuno rileva grandi problemi.
Sono felice per gli altri pazienti,ma prima dell'intervento di cataratta io vedevo 12/decimi con occhiali da ipermetrope,quindi non è facile accontentarsi
di vedere male e annebbiato,senza occhiali che mi possano aiutare.
Come valutare le possibili alternative?
Chiedo un'altra cortese risposta per aiutarmi a decidere come muovermi.
grazie
Ora con occhio sinistro vedo abbastanza bene(anche se mi serve correzione per leggere e dopo lettura la lente si "impianta",cioè ci mette un pò di tempo a tornare in posizione corretta per lontano),occhio destro è peggiorato sia per vicino che per lontano,è molto annebbiato,come se avessi ancora la cataratta secondaria,e con molti raggi e aloni nella visione notturna.
Il peggioramento è cominciato dopo terzo Yag (gennaio 09),in cui mi è stato allargato il foro della capsula posteriore in maniera non simmetrica e ,secondo me,si è modificata la tensione esercitata sulla lente.Vedo 7 decimi ma con visione distorta e annebbiata,con modificazioni da un giorno all'altro.
Ora,a parte il terrore che il peggioramento continui ,nessuna lente per occhiali mi corregge e non so quindi se la responsabilità è di nuove sclerotizzazioni della capsula,della tensione che modifica l'inclinazione della lente,delle perle di Elsching(sempre che si possa stabilire la differenza) e come intervenire:il mio oculista vorrebbe provare con il laser sulle perle(ma poi si riformano?) perchè secondo lui il foro(ora tra cica 4,5/5 mm )non dovrebbe interferire sulla visione,dice che io sono troppo sensibile,che con situazioni come la mia nessuno rileva grandi problemi.
Sono felice per gli altri pazienti,ma prima dell'intervento di cataratta io vedevo 12/decimi con occhiali da ipermetrope,quindi non è facile accontentarsi
di vedere male e annebbiato,senza occhiali che mi possano aiutare.
Come valutare le possibili alternative?
Chiedo un'altra cortese risposta per aiutarmi a decidere come muovermi.
grazie
[#4]
Gentile utente,
Sarei d'accordo con il Suo oculista nella decisione di intervenire solo sulle perle di Elschnig. In ogni caso, sappia che la lente intraoculare accomodativa, se continua a darLe fastidio, può anche essere rimossa e sostituita con una classica lente a fuoco fisso.
In bocca al lupo!
Sarei d'accordo con il Suo oculista nella decisione di intervenire solo sulle perle di Elschnig. In ogni caso, sappia che la lente intraoculare accomodativa, se continua a darLe fastidio, può anche essere rimossa e sostituita con una classica lente a fuoco fisso.
In bocca al lupo!
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 35.1k visite dal 10/09/2009.
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