Una retinopatia diabetica
Salve,
sono un ragazzo che abita in provincia di Frosinone. A mio padre - che ha 60 anni- è stata diagnosticata una retinopatia diabetica. Sapete indicarmi il nome
di qualche medico esperto in questo settore a cui possa rivolgermi? O il nome di qualche struttura pubblica specializzata nella cura di questo disturbo? Spero che qualcuno mi possa aiutare.
Grazie in anticipo.
sono un ragazzo che abita in provincia di Frosinone. A mio padre - che ha 60 anni- è stata diagnosticata una retinopatia diabetica. Sapete indicarmi il nome
di qualche medico esperto in questo settore a cui possa rivolgermi? O il nome di qualche struttura pubblica specializzata nella cura di questo disturbo? Spero che qualcuno mi possa aiutare.
Grazie in anticipo.
[#1]
Oculista
Carissimo,
La retinopatia diabetica.
Questa è una delle complicanze più gravi del diabete. La retina, essendo molto ricca di vasi capillari, risente in modo particolare della degenrazione dei piccoli vasi determinata dal diabete. I capillari retinici nel diabetico, infatti, si fanno progressivamente più deboli; questo provoca una riduzione nell'afflusso di sangue, e dunque ossigeno, al tessuto della retina che, alla lunga, si deteriora. L'organismo, pertanto, cerca di rimediare creando nuovi vasi sanguigni allo scopo di aumentare l'ossigenazione. I neo vasi, però, sono estremamente fragili con la conseguenza del crearsi di ripetute emorragie.
I sintomi della retinopatia diabetica allo stadio iniziale sono di solito poco evidenti e questo fa sìche la degenerazione possa passare inosservata a lungo, fino a quando non si è instaurato un danno importante. In fase avanzata, invece, i sintomi possono variare a seconda dell'estensione e della localizzazione delle lesioni che interessano i capillari.
In genere, se la retinopatia conseguente al diabete colpisce la macula si può avvertire una riduzione dell'acutezza visiva (capacità di distinguere oggetti o lettere), offuscamento e calo della capacità visiva. A causa di un'emorragia intraoculare (nel corpo vitreo) o all'occlusione di un grosso vaso (trombosi) che blocchi in tutto o in parte l'afflusso di sangue alla retina, si possono anche avere improvvise perdite della vista. Quando però la lesione interessa le zone periferiche della retina i sintomi sono difficilmente rilevabili anche in fase avanzata.
Questo rende così importantissimo il controllo oculistico periodico dei pazienti diabetici la diagnosi precoce, attuabile con periodici esami del fondo oculare e, soprattutto, attraverso la fluorangiografia retinica. Si tratta di un esame semplice, poco fastidioso, eseguibile in ambulatorio; consiste nell'iniettare in una vena del braccio o della mano un colorante fluorescente, la fluorescina, e nell'eseguire contemporaneamente delle fotografie al fondo dell'occhio (per rendere possibili le fotografie viene stimolata la dilatazione della pupilla con appositi colliri a base di atropina).
Utile a volte anche l'OCT.
Per quanto riguarda la terapia, oltre al costante controllo della glicemia attraverso la dieta e i farmaci, è oggi possibile la fotocoagulazione al laser, che viene eseguita in ambulatorio, senza necessità di ricovero. Il trattamento con il laser ha lo scopo di chiudere i microaneurismi (dilatazione di un vaso sanguigno per cedimento della parete) nelle forme più semplici; se, invece, la malattia è nella fase avanzata di proliferazione il laser serve a bloccare la formazione di ulteriori neovasi e a stimolare la cicatrizzazione di quelli già esistenti. Questo permette di ridurre il rischio di emorragie nel corpo vitreo e di distacco della retina. L'intervento richiede più di una seduta.
Nei casi in cui sia già avvenuta l'emorragia del vitreo o il distacco della retina, l'unica soluzione possibile è l'intervento d ivitrectomia, che consiste nella rimozione chirurgica del corpo vitreo (reso opaco dalla presenza di sangue) e la sua sostituzione con una soluzione acquosa trasparente. Solo a questo punto sarà poi possibile trattare il paziente con il laser o effettuare la riparazione del distacco di retina. L'intervento chirurgico necessita di un ricovero ospedaliero di 3-4 giorni e di un'anestesia generale.
Epidemiologia: nei paesi occidentali la retinopatia diabetica rappresenta la principale causa di cecità nei soggetti con diabete tra i 25 e i 60 anni d'età (costituendo circa il 20% di tutte le cecità in questa fascia d'età). Il rischio di sviluppo della retinopatia è in funzione della durata del diabete: non esiste nei primi 5 anni della malattia, ma dopo 10 anni aumenta del 50% e dopo 20 anni può arrivare all'80%-90%.
Un caro saluto
La retinopatia diabetica.
Questa è una delle complicanze più gravi del diabete. La retina, essendo molto ricca di vasi capillari, risente in modo particolare della degenrazione dei piccoli vasi determinata dal diabete. I capillari retinici nel diabetico, infatti, si fanno progressivamente più deboli; questo provoca una riduzione nell'afflusso di sangue, e dunque ossigeno, al tessuto della retina che, alla lunga, si deteriora. L'organismo, pertanto, cerca di rimediare creando nuovi vasi sanguigni allo scopo di aumentare l'ossigenazione. I neo vasi, però, sono estremamente fragili con la conseguenza del crearsi di ripetute emorragie.
I sintomi della retinopatia diabetica allo stadio iniziale sono di solito poco evidenti e questo fa sìche la degenerazione possa passare inosservata a lungo, fino a quando non si è instaurato un danno importante. In fase avanzata, invece, i sintomi possono variare a seconda dell'estensione e della localizzazione delle lesioni che interessano i capillari.
In genere, se la retinopatia conseguente al diabete colpisce la macula si può avvertire una riduzione dell'acutezza visiva (capacità di distinguere oggetti o lettere), offuscamento e calo della capacità visiva. A causa di un'emorragia intraoculare (nel corpo vitreo) o all'occlusione di un grosso vaso (trombosi) che blocchi in tutto o in parte l'afflusso di sangue alla retina, si possono anche avere improvvise perdite della vista. Quando però la lesione interessa le zone periferiche della retina i sintomi sono difficilmente rilevabili anche in fase avanzata.
Questo rende così importantissimo il controllo oculistico periodico dei pazienti diabetici la diagnosi precoce, attuabile con periodici esami del fondo oculare e, soprattutto, attraverso la fluorangiografia retinica. Si tratta di un esame semplice, poco fastidioso, eseguibile in ambulatorio; consiste nell'iniettare in una vena del braccio o della mano un colorante fluorescente, la fluorescina, e nell'eseguire contemporaneamente delle fotografie al fondo dell'occhio (per rendere possibili le fotografie viene stimolata la dilatazione della pupilla con appositi colliri a base di atropina).
Utile a volte anche l'OCT.
Per quanto riguarda la terapia, oltre al costante controllo della glicemia attraverso la dieta e i farmaci, è oggi possibile la fotocoagulazione al laser, che viene eseguita in ambulatorio, senza necessità di ricovero. Il trattamento con il laser ha lo scopo di chiudere i microaneurismi (dilatazione di un vaso sanguigno per cedimento della parete) nelle forme più semplici; se, invece, la malattia è nella fase avanzata di proliferazione il laser serve a bloccare la formazione di ulteriori neovasi e a stimolare la cicatrizzazione di quelli già esistenti. Questo permette di ridurre il rischio di emorragie nel corpo vitreo e di distacco della retina. L'intervento richiede più di una seduta.
Nei casi in cui sia già avvenuta l'emorragia del vitreo o il distacco della retina, l'unica soluzione possibile è l'intervento d ivitrectomia, che consiste nella rimozione chirurgica del corpo vitreo (reso opaco dalla presenza di sangue) e la sua sostituzione con una soluzione acquosa trasparente. Solo a questo punto sarà poi possibile trattare il paziente con il laser o effettuare la riparazione del distacco di retina. L'intervento chirurgico necessita di un ricovero ospedaliero di 3-4 giorni e di un'anestesia generale.
Epidemiologia: nei paesi occidentali la retinopatia diabetica rappresenta la principale causa di cecità nei soggetti con diabete tra i 25 e i 60 anni d'età (costituendo circa il 20% di tutte le cecità in questa fascia d'età). Il rischio di sviluppo della retinopatia è in funzione della durata del diabete: non esiste nei primi 5 anni della malattia, ma dopo 10 anni aumenta del 50% e dopo 20 anni può arrivare all'80%-90%.
Un caro saluto
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.3k visite dal 03/09/2009.
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