Sordità improvvisa neurosensoriale e acufene
Salve a tutti, sono un uomo di 35 anni, moderatamente sportivo e in buona salute.
Vi descrivo brevemente la mia situazione
.
La mattina del 26 dicembre 2018 mi alzo e noto un senso di tappo all'orecchio SX, li per li non gli do peso, penso a un banale tappo di cerume o ai postumi della sinusite da cui ero guarito da pochi giorni. Vado a fare un giro in bici (sono cicloamatore) e già dopo pranzo il sintomo era sparito.
La mattina di sabato 19 gennaio, stessa storia, mi alzo con senso di tappo all'orecchio (o fullness se volete), la cosa mi insospettisce, ma anche quel giorno sparisce nel corso della mattinata.
La mattina di domenica 20 gennaio ancora senso di tappo, stavolta non sparisce ma aumenta durante la giornata, e noto che un certo fastidio nell'udire rumori forti: Mi creano "confusione in testa"
La mattina di lunedi 21 gennaio, senso di orecchio ancora più tappato. Alzo il telefono e prendo un appuntamento con un otorino della mia zona che visita in intramoenia. L'appuntamento è per la sera stessa.
Orecchio medio e esterno ok. Esegue un esame audiometrico tonale, dove a sx c'è un abbassamento (lieve 10-20db) nei toni medi e acuti (l'abbassamento aumenta con l'aumentare della frequenza, ma rimane sempre modesto). A dx ho anche li un abbassamento di una 25 di db ma solo a 8Khz. Mi diagnostica una ipoacusia monolaterale improvvisa, della quale non sa dire la causa (forse virale, forse vascolare, ma probabilmente rimarrà idiopatica) e mi prescrive Deltacortene 50mg per 4 gg 25 per 2gg e 12.5 per 2gg e controllo a una settimana (ovvero martedi prossimo)
martedi 21 gennaio la mattina mi sveglio con lo stesso senso di "fullness" che però nel corso della giornata sparisce, ma lascia il posto a un fastidioso acufene (un fischio continuo ad alta frequena). Mando un messaggio all'otorino per aggiornarla sul nuovo sintomo, ma mi dice di continuare la cure e vederci come stabilito.
martedi 29 gennaio ripetuto esame audiometrico tonale: L'ipoacusia si è risolta, adesso orecchio sx e dx sono identici come capacità uditiva (ho un calo a 8khz a entrambi i lati, ma va beh, pare sia "fisiologico").
L'acufene sx permane.
prescritta RMN con mdc encefalo + orecchio interno (rocche petrose) per studio angolo pontocerbellare.
Secondo l'otorino è da considerarsi una ipoacusia idiopatica (senza causa precisa) ma mi fa fare la RMN per esclude un neurinoma o altra neoplasia.
Sono un po' in ansia, la mia domanda: è possibile che si tratti di neurinoma nonostante il miglioramento dell'udito ?
Vi descrivo brevemente la mia situazione
.
La mattina del 26 dicembre 2018 mi alzo e noto un senso di tappo all'orecchio SX, li per li non gli do peso, penso a un banale tappo di cerume o ai postumi della sinusite da cui ero guarito da pochi giorni. Vado a fare un giro in bici (sono cicloamatore) e già dopo pranzo il sintomo era sparito.
La mattina di sabato 19 gennaio, stessa storia, mi alzo con senso di tappo all'orecchio (o fullness se volete), la cosa mi insospettisce, ma anche quel giorno sparisce nel corso della mattinata.
La mattina di domenica 20 gennaio ancora senso di tappo, stavolta non sparisce ma aumenta durante la giornata, e noto che un certo fastidio nell'udire rumori forti: Mi creano "confusione in testa"
La mattina di lunedi 21 gennaio, senso di orecchio ancora più tappato. Alzo il telefono e prendo un appuntamento con un otorino della mia zona che visita in intramoenia. L'appuntamento è per la sera stessa.
Orecchio medio e esterno ok. Esegue un esame audiometrico tonale, dove a sx c'è un abbassamento (lieve 10-20db) nei toni medi e acuti (l'abbassamento aumenta con l'aumentare della frequenza, ma rimane sempre modesto). A dx ho anche li un abbassamento di una 25 di db ma solo a 8Khz. Mi diagnostica una ipoacusia monolaterale improvvisa, della quale non sa dire la causa (forse virale, forse vascolare, ma probabilmente rimarrà idiopatica) e mi prescrive Deltacortene 50mg per 4 gg 25 per 2gg e 12.5 per 2gg e controllo a una settimana (ovvero martedi prossimo)
martedi 21 gennaio la mattina mi sveglio con lo stesso senso di "fullness" che però nel corso della giornata sparisce, ma lascia il posto a un fastidioso acufene (un fischio continuo ad alta frequena). Mando un messaggio all'otorino per aggiornarla sul nuovo sintomo, ma mi dice di continuare la cure e vederci come stabilito.
martedi 29 gennaio ripetuto esame audiometrico tonale: L'ipoacusia si è risolta, adesso orecchio sx e dx sono identici come capacità uditiva (ho un calo a 8khz a entrambi i lati, ma va beh, pare sia "fisiologico").
L'acufene sx permane.
prescritta RMN con mdc encefalo + orecchio interno (rocche petrose) per studio angolo pontocerbellare.
Secondo l'otorino è da considerarsi una ipoacusia idiopatica (senza causa precisa) ma mi fa fare la RMN per esclude un neurinoma o altra neoplasia.
Sono un po' in ansia, la mia domanda: è possibile che si tratti di neurinoma nonostante il miglioramento dell'udito ?
[#2]
Utente
Si, effettuata RMN, questo è il referto:
ESEGUE PER VALUTAZIONE DI ACUFENI E IPOACUSIA ORECCHIO SINISTRO.
VIENE INDICATO IN RICHIESTA UN SOSPETTO DI LESIONE RETRO-COCLEARE.
LA VALUTAZIONE RM IN PARTICOLARE DELLE STRUTTURE DELL'ANGOLO PONTOCEREBELLARE
CHE VIENE ESEGUITA CON SCANSIONI A STRATO SOTTILE
OPPORTUNAMENTE ORIENTATE NON METTE IN EVIDENZA ALTERAZIONI
SIGNIFICATIVE A CARICO DEGLI STATO ACUSTICI OVE PERALTRO NON SI
DOCUMENTANO NEMMENO EVENTUALI IMPREGNAZIONI PATOLOGICHE INTACANALICOLARI
O A LIVELLO COCLEARE.
SI SOTTOLINEA SOLO UN ASPETTO CHE PUO' RISULTARE FORSE IN PARTE
CORRELATO CON I SINTOMI RIFERITI CHE E' DATO DALLA IMPRONTA
SIGNIFICATIVA DA PARTE DELL'ARTERIA VERTEBRALE DI SINISTRA SUL MIDOLLO
ALLUNGATO IMMEDIATAMENTE AL DI SOTTO DEL SOLCO BULBO-PONTINO A SEDE
PARAMEDIANA SINISTRA. QUI IL MIDOLLO RISULTA DEFORMATO NEL SUO CONTORNO
ANTERIORE SINISTRO E RISULTA SOSTANZIALMENTE REGOLARE LA COMPONENTE
PONTINA E MESENCEFALICA.
PER IL RESTO NON SONO DOCUMENTABILI ULTERIORI ALTERAZIONI A CARICO
DELLE STRUTTURE INTRACRANICHE ESAMINATE SENZA ALTERAZIONI SIGNIFICATIVE
DI SEGNALE NELLE SEQUENZE STANDARD IN DIFFUSIONE NE' CON LE
IMPREGNAZIONI PATOLOGICHE DOPO M.D.C..
GLI SPAZI LIQUORALI SONO NEI LIMITI.
C.R.:
EVIDENTE IMPINGEMENT DELL'ARTERIA VERTEBRALE SINISTRA SUL MIDOLLO
ALLUNGATO; SI RIMANDA LA SUA RIVALUTAZIONE ALL'AMBITO CLINICO PER
VERIFICARE UNA CORRELAZIONE DELL'ALTERAZIONE DESCRITTA CON I SINTOMI.
Che ne pensa?
ESEGUE PER VALUTAZIONE DI ACUFENI E IPOACUSIA ORECCHIO SINISTRO.
VIENE INDICATO IN RICHIESTA UN SOSPETTO DI LESIONE RETRO-COCLEARE.
LA VALUTAZIONE RM IN PARTICOLARE DELLE STRUTTURE DELL'ANGOLO PONTOCEREBELLARE
CHE VIENE ESEGUITA CON SCANSIONI A STRATO SOTTILE
OPPORTUNAMENTE ORIENTATE NON METTE IN EVIDENZA ALTERAZIONI
SIGNIFICATIVE A CARICO DEGLI STATO ACUSTICI OVE PERALTRO NON SI
DOCUMENTANO NEMMENO EVENTUALI IMPREGNAZIONI PATOLOGICHE INTACANALICOLARI
O A LIVELLO COCLEARE.
SI SOTTOLINEA SOLO UN ASPETTO CHE PUO' RISULTARE FORSE IN PARTE
CORRELATO CON I SINTOMI RIFERITI CHE E' DATO DALLA IMPRONTA
SIGNIFICATIVA DA PARTE DELL'ARTERIA VERTEBRALE DI SINISTRA SUL MIDOLLO
ALLUNGATO IMMEDIATAMENTE AL DI SOTTO DEL SOLCO BULBO-PONTINO A SEDE
PARAMEDIANA SINISTRA. QUI IL MIDOLLO RISULTA DEFORMATO NEL SUO CONTORNO
ANTERIORE SINISTRO E RISULTA SOSTANZIALMENTE REGOLARE LA COMPONENTE
PONTINA E MESENCEFALICA.
PER IL RESTO NON SONO DOCUMENTABILI ULTERIORI ALTERAZIONI A CARICO
DELLE STRUTTURE INTRACRANICHE ESAMINATE SENZA ALTERAZIONI SIGNIFICATIVE
DI SEGNALE NELLE SEQUENZE STANDARD IN DIFFUSIONE NE' CON LE
IMPREGNAZIONI PATOLOGICHE DOPO M.D.C..
GLI SPAZI LIQUORALI SONO NEI LIMITI.
C.R.:
EVIDENTE IMPINGEMENT DELL'ARTERIA VERTEBRALE SINISTRA SUL MIDOLLO
ALLUNGATO; SI RIMANDA LA SUA RIVALUTAZIONE ALL'AMBITO CLINICO PER
VERIFICARE UNA CORRELAZIONE DELL'ALTERAZIONE DESCRITTA CON I SINTOMI.
Che ne pensa?
[#3]
Gentile Utente,
come dice anche il neuroradiologo che ha visionato attentamente le immagini dell’esame, è teoricamente possibile che ci possa essere una relazione tra l’impronta dell'arteria vertebrale sul bulbo o midollo allungato e la sintomatologia descritta. Faccia vedere le immagini all'otorino che l’ha richiesto.
Considerata la remissione della sintomatologia ritengo che non debba fare nulla, almeno al momento.
Cordialmente
come dice anche il neuroradiologo che ha visionato attentamente le immagini dell’esame, è teoricamente possibile che ci possa essere una relazione tra l’impronta dell'arteria vertebrale sul bulbo o midollo allungato e la sintomatologia descritta. Faccia vedere le immagini all'otorino che l’ha richiesto.
Considerata la remissione della sintomatologia ritengo che non debba fare nulla, almeno al momento.
Cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 3.5k visite dal 31/01/2019.
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Approfondimento su Acufeni
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