Port a cath e aereo

Buonasera, mia madre da poco più di due anni è portatrice di impianto "port a cath", utilizzato per le sedute di chemioterapia successive a un carcinoma del sigma con colostomia sinistra. Dopo la chemio è stata ricanalizzata e tutti i controlli sia a livello oncologico (ematologici, strumentali), sia relativi all'intervento di ricanalizzazione (colonscopia) hanno dato un esito soddisfacente. Anche a livello cardiologico non ci sono complicazioni. Mensilmente esegue il lavaggio del port e prende ogni giorno Prisma Mesoglicano (sostibuile con cardiospirina). L'ultimo rx torace è di metà maggio 2015 e non ha riscontrato problemi.Le è rimasto un formicolio degli arti inferiori che le causa un po' di fastidio.
La mia domanda è, poichè ha ancora il port, può affrontare un viaggio in aereo? E' suo grande desiderio recarsi a Lourdes, il volo avrebbe una durata di quasi due ore e mezza. Grazie.
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Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 112.6k 3.7k
Puo' tranquillamente viaggiare in aereo.
Non condivido la somministrazione di prisma ne' tantomeno quella di aspirina: il rischio di trombosi in quei pazienti, sia per la patologia neoplastica, sia per la presenza di un catetere venoso si riduce solo con le iniezioni sottocutanee di eparina a basso peso molecolare.
I farmaci che la paziente assume non proteggono da complicanze trombotiche venose.
Arrivederci

Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso

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Utente
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La ringrazio dottore per la sua risposta sia sul viaggio in aereo sia sui pareri sui due farmaci, lo farò presente ai medici da cui mia madre è in cura.
Arrivederci.