apoplessia ipofisi?
buonasera, scrivo per illustrarvi il mio problema.
lo scorso 28 gennaio, in seguito a infarto miocardico acuto ( STEMI ANTERIORE) , vengo sottoposto ad intervento di angioplastica e impianto di stent ( DES SINERGY). durante la degenza, in diverse giornate, si manifestano delle perdite ematiche dal naso, che vengono attribuite dal personale sanitario alla terapia anticoagulante a cui ero sottoposto.
dopo 10 giorni di permanenza in reparto, vengo dimesso e mi viene consegnata la terapia da seguire: ci tengo a precisare che a questo punto la dose di enoxaparina sodica viene notevolmente aumentata da 4000 a 12000 unità al giorno per eliminare un sospetto trombo formatosi all'apice del cuore.
nei giorni successivi alle dimissioni compaiono dei nuovi sintomi tra cui forte cefalea, associata a nausea e vomito e disturbi della visione, specialmente all'occhio sx. preoccupato mi reco in pronto soccorso. dopo una visita neurologica mi viene effettuata una TAC SENZA MDC all'encefalo.
referto: non si apprezzano aree di alterata densità parenchimale in sede sopra e sotto tentoriale. si segnala la presenza di una lesione espansiva intra e sopra sellare con invasione del seno cavernoso di sinistra e con impronta sul chiasma ottico.strutture mediane in asse.
in seguito a consulenza neurochirurgica, mi viene diagnosticato un adenoma ipofisario da trattare chirurgicamente, poichè probabilmente emorragico.
a questo punto mi tocca precisare che circa 10 anni fa questa patologia mi era già stata diagnosticata, e in quell'occasione ero stato sottoposto ad intervento chirurgico di rimozione per via transnasosfenoidale. negli anni successivi all'intervento ho eseguito delle risonanze magnetiche periodicamente, con e senza MDC. l'ultima effettuata nel 2010: non sono rilevabili aree di alterata intensità di segnale in sede sopra e sotto tentoriale.dopo la somministrazione di mdc non sono apprezzabili aree di impregnazione patologica. ventricoli nella norma. strutture della linea mediana in asse. regolare ampiezza degli spazi subaracnoidei.
attualmente, dopo circa due mesi sono ancora molto confuso. ho chiesto pareri a diversi specialisti, ma nessuno è ancora riuscito a sciogliere del tutto i miei dubbi.
-E' possibile che la massa si sia formata così velocemente? d'altra parte, fino a quel momento non ho accusato nessun sintomo.
-c'è una correlazione tra l'apoplessia ipofisaria diagnosticatami e il sanguinamento dal naso? e quindi si potrebbe dire che il sanguinamento del tumore sia stato causato dalle dosi massicce di anticoagulanti?
-è vero che la TAC non è l'esame più indicato in questi casi, e se sì, posso o no sottopormi a RM sebbene abbia uno stent?
nelle ultime due settimane, i sintomi sono grossomodo spariti, avverto solo una pressione a livello dell'occhio sx.
cosa mi consigliate di fare?
lo scorso 28 gennaio, in seguito a infarto miocardico acuto ( STEMI ANTERIORE) , vengo sottoposto ad intervento di angioplastica e impianto di stent ( DES SINERGY). durante la degenza, in diverse giornate, si manifestano delle perdite ematiche dal naso, che vengono attribuite dal personale sanitario alla terapia anticoagulante a cui ero sottoposto.
dopo 10 giorni di permanenza in reparto, vengo dimesso e mi viene consegnata la terapia da seguire: ci tengo a precisare che a questo punto la dose di enoxaparina sodica viene notevolmente aumentata da 4000 a 12000 unità al giorno per eliminare un sospetto trombo formatosi all'apice del cuore.
nei giorni successivi alle dimissioni compaiono dei nuovi sintomi tra cui forte cefalea, associata a nausea e vomito e disturbi della visione, specialmente all'occhio sx. preoccupato mi reco in pronto soccorso. dopo una visita neurologica mi viene effettuata una TAC SENZA MDC all'encefalo.
referto: non si apprezzano aree di alterata densità parenchimale in sede sopra e sotto tentoriale. si segnala la presenza di una lesione espansiva intra e sopra sellare con invasione del seno cavernoso di sinistra e con impronta sul chiasma ottico.strutture mediane in asse.
in seguito a consulenza neurochirurgica, mi viene diagnosticato un adenoma ipofisario da trattare chirurgicamente, poichè probabilmente emorragico.
a questo punto mi tocca precisare che circa 10 anni fa questa patologia mi era già stata diagnosticata, e in quell'occasione ero stato sottoposto ad intervento chirurgico di rimozione per via transnasosfenoidale. negli anni successivi all'intervento ho eseguito delle risonanze magnetiche periodicamente, con e senza MDC. l'ultima effettuata nel 2010: non sono rilevabili aree di alterata intensità di segnale in sede sopra e sotto tentoriale.dopo la somministrazione di mdc non sono apprezzabili aree di impregnazione patologica. ventricoli nella norma. strutture della linea mediana in asse. regolare ampiezza degli spazi subaracnoidei.
attualmente, dopo circa due mesi sono ancora molto confuso. ho chiesto pareri a diversi specialisti, ma nessuno è ancora riuscito a sciogliere del tutto i miei dubbi.
-E' possibile che la massa si sia formata così velocemente? d'altra parte, fino a quel momento non ho accusato nessun sintomo.
-c'è una correlazione tra l'apoplessia ipofisaria diagnosticatami e il sanguinamento dal naso? e quindi si potrebbe dire che il sanguinamento del tumore sia stato causato dalle dosi massicce di anticoagulanti?
-è vero che la TAC non è l'esame più indicato in questi casi, e se sì, posso o no sottopormi a RM sebbene abbia uno stent?
nelle ultime due settimane, i sintomi sono grossomodo spariti, avverto solo una pressione a livello dell'occhio sx.
cosa mi consigliate di fare?
[#1]
Gentile Signore,
la Sua storia clinica è abbastanza articolata. Per quanto possibile risponderLe online, senza avere la possibilità di esaminare la sua documentazione strumentale RM / TC precedente e relativamente ai quesiti di competenza radiologica:
- gli adenomi ipofisari possono recidivare;
- il sanguinamento dal naso potrebbe essere correlato ad un trattamento farmacologico come quello cui Lei è stato sottoposto;
- sono descritti in letteratura casi di apoplessia ipofisaria emorragica a seguito di trattamenti con eparina per problematiche di ischemia del miocardio, anche se rari;
- l'esame RM costituisce di certo la metodica di neuro-imaging più adeguata a fornire un bilancio di estensione delle lesioni ipofisarie;
- "cefalea, associata a nausea e vomito e disturbi della visione" possono rappresentare un corteo di disturbi compatibili con la diagnosi di apoplessia ipofisaria;
- i pazienti trattati con procedure di rivascolarizzazione coronarica ed impianto di stent possono come criterio generale sottoporsi ad esami RM a circa 6 settimane dalla procedura stessa (per quest'ultimo punto deve relazionarsi con il medico radiologo che seguirà l'eventuale esame RM, che potrà esaminare in dettaglio la sua cartella clinica, nonchè con chi le ha impiantato lo stent).
Al di là della spiegazione del sanguinamento nasale (una tra tutte), importa stabilire la necessità clinica di studiare la lesione ipofisaria descritta alla TAC ai fini del corretto trattamento, step questi di competenza di professionisti collaboranti in equipe.
Il disturbo all'occhio sinistro (alla TAC: invasione del seno cavernoso di sinistra!) è un elemento da attenzionare.
Cordialità.
la Sua storia clinica è abbastanza articolata. Per quanto possibile risponderLe online, senza avere la possibilità di esaminare la sua documentazione strumentale RM / TC precedente e relativamente ai quesiti di competenza radiologica:
- gli adenomi ipofisari possono recidivare;
- il sanguinamento dal naso potrebbe essere correlato ad un trattamento farmacologico come quello cui Lei è stato sottoposto;
- sono descritti in letteratura casi di apoplessia ipofisaria emorragica a seguito di trattamenti con eparina per problematiche di ischemia del miocardio, anche se rari;
- l'esame RM costituisce di certo la metodica di neuro-imaging più adeguata a fornire un bilancio di estensione delle lesioni ipofisarie;
- "cefalea, associata a nausea e vomito e disturbi della visione" possono rappresentare un corteo di disturbi compatibili con la diagnosi di apoplessia ipofisaria;
- i pazienti trattati con procedure di rivascolarizzazione coronarica ed impianto di stent possono come criterio generale sottoporsi ad esami RM a circa 6 settimane dalla procedura stessa (per quest'ultimo punto deve relazionarsi con il medico radiologo che seguirà l'eventuale esame RM, che potrà esaminare in dettaglio la sua cartella clinica, nonchè con chi le ha impiantato lo stent).
Al di là della spiegazione del sanguinamento nasale (una tra tutte), importa stabilire la necessità clinica di studiare la lesione ipofisaria descritta alla TAC ai fini del corretto trattamento, step questi di competenza di professionisti collaboranti in equipe.
Il disturbo all'occhio sinistro (alla TAC: invasione del seno cavernoso di sinistra!) è un elemento da attenzionare.
Cordialità.
Dott. Alessandro Aiello
Dirigente Medico di Radiodiagnostica
U.O. Radiologia - Ospedale Giovanni Paolo II° - Sciacca (AG)
[#2]
Utente
Gentilissimo dott.Aiello, la ringrazio per il suo intervento rapido ed esaustivo. Se mi consente le vorrei fare un'ulteriore domanda. Crede che la lesione individuata dalla tac possa essere riconducibile esclusivamente a quella patologia, o potrebbe invece riferirsi a qualche altra condizione, ad esempio un ematoma, come qualcuno dei suoi colleghi ha ipotizzato? Sa inoltre se esistono delle alternative all'intervento chirurgico, dato che essendo sotto terapia anticoagulante,questo potrebbe essere maggiormente rischioso?
La ringrazio nuovamente per le risposte che vorrà darmi.
La ringrazio nuovamente per le risposte che vorrà darmi.
[#3]
Caro Signore,
come potrà comprendere non è possibile esprimere un parere solo basandosi su discorsi.
Esaminare le immagini è fondamentale, cosa che non possiamo fare online.
Entrambe le ipotesi possono essere plausibili.
Circa i trattamenti non rientra nelle mie competenze poterLe dare delle indicazioni ma deve essere il neurochirurgo a pronunciarsi.
Le auguro di poter risolvere il problema nel modo migliore.
Cordialità.
come potrà comprendere non è possibile esprimere un parere solo basandosi su discorsi.
Esaminare le immagini è fondamentale, cosa che non possiamo fare online.
Entrambe le ipotesi possono essere plausibili.
Circa i trattamenti non rientra nelle mie competenze poterLe dare delle indicazioni ma deve essere il neurochirurgo a pronunciarsi.
Le auguro di poter risolvere il problema nel modo migliore.
Cordialità.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3k visite dal 23/03/2015.
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