Referto angio rm arteriosa e venosa intracranica

Riporto referto Angio Rm distretto intracranico, effettuata per cefalea di nnd e emicranie con aura atipica (parestesi emivolto e emisoma)
Angio Rm arteriosa:
Regolare calibro e decorso sifoni carotidei dell'asse vertebrobasilare.
Non si riconoscono aneurismi o significative anomali vascolari.

Angio rm venosa:
Di calibro assottigliato il terzo medio del seno trasverso dx, reperto di non sicuro significato patologico (congenito?).
Regolare rappresentazione dei seni venosi cerebrali restanti.

Ora: due anni fa mi sottoposi ad un ulteriore angio rm (solo arteriosa, visto che, a quanto afferrato senza manifesta specificazione si tende ad indagare solo il distretto arterioso) e angio tac, dalla quali emerse un'ipoplasia arteria cerebrale posteriore sx, non menzionata nel referto.

Mi devo preoccupare?
Che significato, se lo assume, patologico, potrebbe rappresentare questo assottigliamento?

Cordialmente, ringrazio anticipatamente.
[#1]
Dr. Alessandro Aiello Radiologo 808 21
Gentile Utente,
Le tecniche di angio-RM rappresentano una valida opzione diagnostica per lo studio dei vasi arteriosi e venosi intracranici e possono essere eseguiti anche senza mezzo di contrasto, avvalendosi oggi sempre più di tecniche affinate con risultati apprezzabili e alquanto rappresentativi.
L'angio-tac resta tuttavia una modalità di indagine più oggettiva dal punto di vista dei rilievi, potendo le tecniche di RM essere gravate in alcuni casi da rilievi dubbi. Entrambe le indagini possono comunque essere complementari.
Una ipoplasia di un'arteria cerebrale non è equivalente alla sua assenza, bensì rappresenta una ridotta rappresentazione di un vaso rispetto alle normali dimensioni che dovrebbe avere, anche in confronto al controlaterale corrispondente. Il circolo intracranico ha comunque ottime capacità di compenso per cui, in assenza di disturbi neurologici particolari consideri la sua condizione semplicemente come una variante anatomica.
Lo stesso dicasi per il rilievo a carico del seno venoso trasverso che, la cui asimmetria, se congenita, ovvero costituzionale, è di frequente riscontro senza che questo sia causa di particolari disturbi.
Per esprimere considerazioni più realistiche servirebbe tuttavia esaminare le immagini direttamente, cosa che qui non è possibile.
Manifesti i suoi eventuali dubbi al radiologo che ha refertato l'esame, il quale Le darà chiarimenti più specifici basati su immagini che solo lui ha esaminato.
Cordiali saluti.

Dott. Alessandro Aiello
Dirigente Medico di Radiodiagnostica
U.O. Radiologia - Ospedale Giovanni Paolo II° - Sciacca (AG)

[#2]
Utente
Utente
Innanzitutto grazie per la celeritá.

Quindi Lei consiglia un Angio Tac come esame integrativo?
O potrebbe essere utile, ai fini diagnostici, l'iniezione del mezzo di contrasto, sia nell'Angio Rm, sia nella RM?

Mi sono sittoposta a Rm Encefalo senza mdc risultata negativa circa un mese e mezzo prima dell'Angio Rm (11/12/2014).
Secondo la Sua esperienza, vista l'età, l'apparteneza al genere femminile e la sintomatologia espressa, potrebbe essere compatibile con una trombosi?

Lunedì faró esaminare le immagini alla neurologa (sperando vivamente che abbia le competenze per una disamina, visto che nessuno dei precedenti specialisti si è mai azzardato a visionarle).

Per porle all'attenzione del o di un altro neuroradiologo che iter devo seguire?

Per inciso la mia sintomatologia si riduce in cefalee muscolo tensive, crisi emicraniche senza e con aura atipica (parestesie emivolto ed emisoma - ma non sempre)
Ho avuto episodi di vertigini, un attacco - il più forte - che simulava un episodio di Stroke
È una cefalea pressocchè quotidiana, quindi cronicitizzata, ingravescente prima di iniziare la profilassi con Laroxyl e Rivotril.

[#3]
Dr. Alessandro Aiello Radiologo 808 21
Gentile Signora,
non avendo avuto possibilità di esaminare le immagini non posso esprimere un parere oggettivo sulla specifica situazione.
Ciò che posso dirLe è che se fosse clinicamente ritenuto opportuno, anche sulla scorta delle immagini già ottenute, si potrebbe programmare un esame contrastografico.
Sia la tac che la RM con mdc (condotta con sequenze opportune) possono dirimere il dubbio sulla sospetta trombosi dei seni trasversi. Una condizione di trombosi dei seni venosi può essere sospettata anche all'esame basale tac o rm.
Esistono alcune condizioni in giovane età che possono predisporre alla trombosi dei seni venosi, tra cui assunzione di anticoncezionali. Una condizione di trombosi dei seni venosi va meglio inquadrata clinicamente e sospettata in base ad una molteplicita di criteri.
Circa l'ipoplasia della arteria cerebrale posteriore, una volta accertata è quella.
Sono stati esclusi aneurismi. Una trombosi in genere può produrre anche infarti cerebrali, che pare non siano stati evidenziati negli esami già fatti.
Stia serena.
Auguri di Buone Feste.
[#4]
Utente
Utente
Buonasera Dottor Aiello,
Nell'augurarle una buona vigilia, l'aggiorno:
La neurologa, dopo la negatività dell'esame obiettivo, ha ritenuto di ripetere entro un mese o due, un' ulteriore ANGIO RM senza contrasto.
Secondo lei, in base alla sintomatologia e al discreto beneficio dato dalla terapia in corso, ritiene di escludere al 95% - cito - una trombosi.

Semplicemente non comprendo come un ulteriore esame venografico possa dirimere il dubbio espresso dal neuroradiologo, se non, al massimo, confermare l'anomalia del seno trasverso.

lei le conviene?

Non assumo anticoncezionali.

Cerco di stare serena, sebbene, non le nascondo che una certa preoccupazione permanga, essendo una situazione che sicuramente non si configura come "emergenza", ma che lascia aperto un dubbio che non puó che allarmarmi, in quale modo.
[#5]
Dr. Alessandro Aiello Radiologo 808 21
Se permane realmente il dubbio di una trombosi del seno trasverso il prossimo passo è un esame contrastografico. Per una valutazione dei seni venosi può bastare una normale TAC encefalo con mdc iodato ev poichè la visualizzazione dei seni venosi permane per diversi minuti. La tecnica angio-TC propriamente detta è utilizzata più spesso per la valutazione del circolo arterioso.
Anche una RM con mdc paramagnetico e sequenze 3D gradient dopo contrasto (permettono di ottenere sezioni sottili e ricostruzioni nei vari piani spaziali) può dare importanti informazioni sui seni venosi, nonchè sulle strutture cerebrali in tempo unico, dando contezza anche di eventuali altre alterazioni, se ce ne fossero.
Se doveste optare per ripetere l'angio-RM venosa potrebbe completare l'indagine con la somministrazione di gadolinio.
Senta tuttavia il parere del Neuroradiologo che si occuperà di Lei e della Sua situazione, prima di prenotare l'esame e facendogli esaminare preventivamente le immagini che già sono in suo possesso (sarà in grado di esprimere un parere più oggettivo rispetto a quanto possa essere fatto in questa sede - possono esistere segni di trombosi anche all'esame RM basale come Le dicevo!).
Circa la sua specifica condizione: non è possibile da qui di esprimersi come Le dicevo (sono i limiti del consulto online!) solo sulla base di discorsi.
Ci faccia sapere se vuole.
Auguri ancora.
[#6]
Utente
Utente
Quello che propone Lei è sicuramente appropriato per giungere ad un inquadramento diagnostico definitivo, ma se il medico neurologo ha optato per una semplice angio rm venosa io non saprei proprio come comportarmi nell'esprimerle i miei dubbi sulla scelta dell'esame diagnostico propostomi - in tutta onestà io stesso mi aspettavo un indagine rm e angio rm con mezzo di contrasto - e non essendo un medico non riesco a scorgerne le ragioni che hanno portato alla sola ripetizione dell'esame venografico senza mdc.
Lei puó esprimere un opinione a riguardo?
Come dovrei muovermi per parlare con il neuroradiologo (il refertatore) o anche in generale, presso la stessa o un'altra struttura, così che possa esaminare l'esame venografico con maggiore accuratezza.

Grazie ancora per la pazienza e l'accortezza mostrata.
[#7]
Dr. Alessandro Aiello Radiologo 808 21
Il concetto è questo: ogni specialista dovrebbe porre un sospetto clinico relativo alla sua disciplina. Il modo per dare la risposta più adeguata, nel campo delle indagini radiologiche, deve deciderlo lo specialista in diagnostica per immagini, ovvero il medico radiologo.
Oggi quasi routinariamente non avviene ciò, ma ogni altro collega specialista "dispone" quale indagine radiologica effettuare, spesso addentrandosi in una disciplina che non è la propria, sebbene siamo tutti prima medici e poi specialisti. È naturale che con il tempo poi si acquisiscano conoscenze anche in altre discipline, ma la diagnostica per immagini è competenza specifica del medico radiologo.
In definitiva lo specialista che la segue esprime un dubbio clinico e lo specialista radiologo o neuroradiologo decide in che modo dare la risposta al quesito del richiedente.
È auspicabile, nell'interesse del paziente, una proficua collaborazione tra i vari specialisti, finalizzata a dare risposte serie ai pazienti senza sprecare risorse con risposte ridondanti e inconcludenti.
Parli di questo con il neuroradiologo che la seguirà (di sua fiducia e secondo la disponibilita di specialisti nella sua zona in prima istanza), e valutate insieme se proseguire oltre le indagini rispetto alle indicazioni già ricevute, tutto al fine di ricevere le risposte diagnostiche più attendibili. Spero di averLe dato indicazioni utili.
Un caro saluto.
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