Dissecazione art vertebrale sx e aneurisma cerebrale
Buona sera.
Due settimane fa mia madre, appena sveglia, ha avuto un episodio di vertigini molto grave con lateropulsione a sinistra. Il sospetto secpndo i medici, una volta andati al PS è che si trattasse di labirintite. Dopo tre giorni abbiamo notato che non aveva sensibilità termodolorifica al braccio e alla gamba controlaterali rispetto al lato della lateropulsione. Sospettando a quel punto si trattasse di una sindrome bulbare laterale, sono state effettuate un tac e un'angio-rm che hanno dimostrato esserci una dissecazione dell'art vertebrale sx in tutto il suo percorso intracranico e due ischemie conseguenti a questa (una piccola al cervelletto e una a livello di tronco). Dalla rm inoltre hanno visto due altre alterazioni che, mediante lo studio con angio-tac effettuato ieri, sono risultate essere due aneurismi (a livello di circolo frontale), uno dei quali con una soffusione emorragica. Da ieri pertanto sono state interotte le terapie anticoagulanti. Le mie domande sono queste (non sono riuscita a capire):
- tanti mezzi di contrasto utilizzati in così breve tempo (e forse l'ulteriore MDC per l'eventuale angiografia) possono avere effetti colalterali importanti?
- i due aneuismi a livello frontale possono essere un conseguenza della dissecazione? O sono una problematica a sè? (immagino che la soffusione possa essere legata alla somministrazione degli anticoagulanti, ma l'eziopatogenesi degli aneurismi non la capisco)
- sospendendo gli anticoagulanti, è possibile un peggioramento della sintomatologia legata alla dissecazione? (dalla risonanza il flusso a livello dell'arteria era oramai davvero filifomre)
- vista la complessità della problematica, a quali specialisti è d'uopo rivolgersi (angiologo? neurochirurgo? neuroradiologo interventista?)
- se dovessi chiedere un consulto esterno rispetto alle valutazioni effettuate presso l'ospedale nel quale tutt'ora è ricoverata, come devo comportarmi (ho fiducia nei medici che stanno seguendo mia madre, ma sono davvero in ambasce, e scoprire dell'ulteriore problema legato all'aneurisma mi ha fatto capire che il tempo è più che denaro e forse ne è stato già perso..)
Mi scuso per la pedanteria e ringrazio.
Isabella
Due settimane fa mia madre, appena sveglia, ha avuto un episodio di vertigini molto grave con lateropulsione a sinistra. Il sospetto secpndo i medici, una volta andati al PS è che si trattasse di labirintite. Dopo tre giorni abbiamo notato che non aveva sensibilità termodolorifica al braccio e alla gamba controlaterali rispetto al lato della lateropulsione. Sospettando a quel punto si trattasse di una sindrome bulbare laterale, sono state effettuate un tac e un'angio-rm che hanno dimostrato esserci una dissecazione dell'art vertebrale sx in tutto il suo percorso intracranico e due ischemie conseguenti a questa (una piccola al cervelletto e una a livello di tronco). Dalla rm inoltre hanno visto due altre alterazioni che, mediante lo studio con angio-tac effettuato ieri, sono risultate essere due aneurismi (a livello di circolo frontale), uno dei quali con una soffusione emorragica. Da ieri pertanto sono state interotte le terapie anticoagulanti. Le mie domande sono queste (non sono riuscita a capire):
- tanti mezzi di contrasto utilizzati in così breve tempo (e forse l'ulteriore MDC per l'eventuale angiografia) possono avere effetti colalterali importanti?
- i due aneuismi a livello frontale possono essere un conseguenza della dissecazione? O sono una problematica a sè? (immagino che la soffusione possa essere legata alla somministrazione degli anticoagulanti, ma l'eziopatogenesi degli aneurismi non la capisco)
- sospendendo gli anticoagulanti, è possibile un peggioramento della sintomatologia legata alla dissecazione? (dalla risonanza il flusso a livello dell'arteria era oramai davvero filifomre)
- vista la complessità della problematica, a quali specialisti è d'uopo rivolgersi (angiologo? neurochirurgo? neuroradiologo interventista?)
- se dovessi chiedere un consulto esterno rispetto alle valutazioni effettuate presso l'ospedale nel quale tutt'ora è ricoverata, come devo comportarmi (ho fiducia nei medici che stanno seguendo mia madre, ma sono davvero in ambasce, e scoprire dell'ulteriore problema legato all'aneurisma mi ha fatto capire che il tempo è più che denaro e forse ne è stato già perso..)
Mi scuso per la pedanteria e ringrazio.
Isabella
[#1]
Nel suo post ci sono punti poco chiari. Mi pare di capire che siano stati rilevati anche due aneurismi in altra sede, quindi non correlati alla dissezione. La presenza di aneurismi non controindica un trattamento anticoagulante. Però scrive che uno avrebbe una soffusione emorragica... se uno degli aneurismi fosse davvero rotto sua madre avrebbe un'emorragia subaracnoidea e ciò sarebbe un problema diverso e solitamente più grave della stenosi della vertebrale... Forse hanno trovato una soffusione ematica in corrispondenza della lesione ischemica o in altra zona. Cerchi di avere notizie più chiare in merito, perché se ci fosse davvero un aneurisma rotto cambierebbe tutto...
Di base nelle dissezioni dell'arteria vertebrale (con stenosi o occlusione del vaso) la terapia di scelta è quella anticoagulante. Se la lesione determina un'ischemia grave e siamo ancora in fase acuta (prime ore) si può tentare un trattamento di ricanalizzazione endovascolare, ma non è il caso di sua madre. Nelle dissezioni in fase non più acuta, normalmente il trattamento endovascolare viene eseguito solo se la lesione determina sintomi nonostante la terapia medica. Fondamentale è valutare anatomicamente l'intero circolo cerebrale per capire se ci sono buoni circoli di compenso. Questo tipo di intervento è di pertinenza del neuroradiologo interventista e, dal punto di vista tecnico, è una procedura delicata ma che in Italia può essere eseguita in diverse strutture: tuttavia il problema è soprattutto legato all'indicazione che deve essere molto precisa e ben ponderata, per evitare di peggiorare la situazione o di eseguire manovre inutili, quando la terapia farmacologica è di solito sufficiente. Se la signora è ricoverata a Pavia, tenga presente che al S.Matteo ci sono ottimi neuroradiologi interventisti.
Cordiali saluti
Di base nelle dissezioni dell'arteria vertebrale (con stenosi o occlusione del vaso) la terapia di scelta è quella anticoagulante. Se la lesione determina un'ischemia grave e siamo ancora in fase acuta (prime ore) si può tentare un trattamento di ricanalizzazione endovascolare, ma non è il caso di sua madre. Nelle dissezioni in fase non più acuta, normalmente il trattamento endovascolare viene eseguito solo se la lesione determina sintomi nonostante la terapia medica. Fondamentale è valutare anatomicamente l'intero circolo cerebrale per capire se ci sono buoni circoli di compenso. Questo tipo di intervento è di pertinenza del neuroradiologo interventista e, dal punto di vista tecnico, è una procedura delicata ma che in Italia può essere eseguita in diverse strutture: tuttavia il problema è soprattutto legato all'indicazione che deve essere molto precisa e ben ponderata, per evitare di peggiorare la situazione o di eseguire manovre inutili, quando la terapia farmacologica è di solito sufficiente. Se la signora è ricoverata a Pavia, tenga presente che al S.Matteo ci sono ottimi neuroradiologi interventisti.
Cordiali saluti
Dr. Nicola Limbucci
SOD Interventistica Neurovascolare
AOU Careggi - Firenze
[#2]
Utente
Grazie dottor Limbucci.
Io mi trovo a Pavia ma mia madre è ricoverata in Liguria.
Ho qui il referto dell'angio tac, secondo la quale: " in regione frontale destra si aprrezza tenue iperdensità ematica con alone ipodenso ed edema perilesionale:la somministrazione di mdc ev mette in evidenza una formazione aneurismatica stratificata in stretti rapporti con un ramo fronto-temporo-opercolare della cerebrale media dx, del diametro di circa 8 mm, a larga base di impianto. Rispetto alla rm e alla tac precendente risulta esserci una differente densità e un segnale riferibile a emosiderina. tali reperti orientano per minimo sanguinamento perianeurismatico in fase subacuta. Altra piccolo aneurisma di 2 mm in corrispondenza del ramo pericalloso della cerebrale anteriore sx. Permane non opacizzato il tratto v2 v3 v4 dell'art vert sx".
Al momento sta continuando la terapia con eparina. Ciò che pare strano è che due fenomeni distinti si siano sviluppati in un tempo così ravvicinato. O meglio: I medici mi hanno spiegato che quei due aneurismi probabilmente ci sono da parecchio tempo. La cosa strana è invece che in uno di questi ci sia la presenza di edema perilesionale (quest'oggi mi hanno detto che è difficile differenziale in questo caso se si tratta di un edema perilesionale o, se il cambiamento che la lesione ha subito nel corso di questi giorni sia riferibile invece alla presenza di un trombo, per questo motivo e per poter eventualemente intervenire, probabilmente verrà sottoposta a un'angiografia).
Io mi trovo a Pavia ma mia madre è ricoverata in Liguria.
Ho qui il referto dell'angio tac, secondo la quale: " in regione frontale destra si aprrezza tenue iperdensità ematica con alone ipodenso ed edema perilesionale:la somministrazione di mdc ev mette in evidenza una formazione aneurismatica stratificata in stretti rapporti con un ramo fronto-temporo-opercolare della cerebrale media dx, del diametro di circa 8 mm, a larga base di impianto. Rispetto alla rm e alla tac precendente risulta esserci una differente densità e un segnale riferibile a emosiderina. tali reperti orientano per minimo sanguinamento perianeurismatico in fase subacuta. Altra piccolo aneurisma di 2 mm in corrispondenza del ramo pericalloso della cerebrale anteriore sx. Permane non opacizzato il tratto v2 v3 v4 dell'art vert sx".
Al momento sta continuando la terapia con eparina. Ciò che pare strano è che due fenomeni distinti si siano sviluppati in un tempo così ravvicinato. O meglio: I medici mi hanno spiegato che quei due aneurismi probabilmente ci sono da parecchio tempo. La cosa strana è invece che in uno di questi ci sia la presenza di edema perilesionale (quest'oggi mi hanno detto che è difficile differenziale in questo caso se si tratta di un edema perilesionale o, se il cambiamento che la lesione ha subito nel corso di questi giorni sia riferibile invece alla presenza di un trombo, per questo motivo e per poter eventualemente intervenire, probabilmente verrà sottoposta a un'angiografia).
[#3]
Gentile Utente 200648,
gli aneurismi con componente trombotica possono avere di per sé un alone di edema perilesionale delle strutture cerebrali adiacenti; l'instaurazione di una terapia anticoagulante ovviamente modifica la componente trombotica e può anche creare un alone di edema che prima non c'era, o comunque modificarne l'entità.
Ricapitolando:
- la dissezione di vertebrale spiega tutti i sintomi che ha avuto sua madre.
- la terapia anticoagulante (che tipicamente si usa per le dissezioni acute) ha modificato la componente trombotica dell'altro aneurisma (che già c'era, da tempo...) e quindi modificato l'edema circostante.
Con queste premesse, a giudicare da quel che Lei ci riporta, ritengo poco probabile che ci sia stato un sanguinamento perianeurismatico, ma per stabilirlo con certezza bisognerebbe vedere le immagini...
Con questo scenario, la terapia anticoagulante non è di per sé controindicata, ma va valutata attentamente e fatta solo se strettamente necessaria.
L'altro aneurisma (per le sue piccole dimensioni) al momento non è un problema significativo.
Sperando di esserLe stato utile,
Cordiali saluti
gli aneurismi con componente trombotica possono avere di per sé un alone di edema perilesionale delle strutture cerebrali adiacenti; l'instaurazione di una terapia anticoagulante ovviamente modifica la componente trombotica e può anche creare un alone di edema che prima non c'era, o comunque modificarne l'entità.
Ricapitolando:
- la dissezione di vertebrale spiega tutti i sintomi che ha avuto sua madre.
- la terapia anticoagulante (che tipicamente si usa per le dissezioni acute) ha modificato la componente trombotica dell'altro aneurisma (che già c'era, da tempo...) e quindi modificato l'edema circostante.
Con queste premesse, a giudicare da quel che Lei ci riporta, ritengo poco probabile che ci sia stato un sanguinamento perianeurismatico, ma per stabilirlo con certezza bisognerebbe vedere le immagini...
Con questo scenario, la terapia anticoagulante non è di per sé controindicata, ma va valutata attentamente e fatta solo se strettamente necessaria.
L'altro aneurisma (per le sue piccole dimensioni) al momento non è un problema significativo.
Sperando di esserLe stato utile,
Cordiali saluti
Dr. Nunzio Paolo Nuzzi
Direttore S.C. Neuroradiologia Diagnostica e Interventistica - E.O. Galliera Genova
paolo.nuzzi@galliera.it
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 5.7k visite dal 06/05/2014.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.