Parere su rm e sinusite
Gentile Dottore, mia sorella soffre di mal di testa, cervicale accertata da raggi, per ulteriori approfondimenti le è stata consigliata una Rm senza contrasto.
Il referto della RMè questo:
-Si apprezza una regolare conformazione degli spazi liquorali, linea mediana in asse. Sono evidenti alcune piccole puntiforme zone iperintense a TR lungo a livello della sostanza bianca fronto-basale sn paraventricolare, a probabile significato aspecifico.
Non apprezzabili ulteriori alterazioni encefaliche.
Ossificazione del terzo anteriore della falce cerebrale.
Sinisopatia infiammatoria mascellare dx.
Dalla RM risultano ulteriori problemi? L'ossificazione e le piccole puntiformi zone iperintense indicano qualche patologia?
In attesa della Sua risposta la ringrazio e cordialmente saluto
Il referto della RMè questo:
-Si apprezza una regolare conformazione degli spazi liquorali, linea mediana in asse. Sono evidenti alcune piccole puntiforme zone iperintense a TR lungo a livello della sostanza bianca fronto-basale sn paraventricolare, a probabile significato aspecifico.
Non apprezzabili ulteriori alterazioni encefaliche.
Ossificazione del terzo anteriore della falce cerebrale.
Sinisopatia infiammatoria mascellare dx.
Dalla RM risultano ulteriori problemi? L'ossificazione e le piccole puntiformi zone iperintense indicano qualche patologia?
In attesa della Sua risposta la ringrazio e cordialmente saluto
[#1]
Gentile Utente,
l'ossificazione di una parte della grande falce non ha significato clinico e ritengo, almeno per quanto si legge nel referto, nemmeno le puntiformi alterazioni che comunque vanno fatte visionare al neurologo anche per una valutazione clinica del caso.
Quanti anni ha Sua sorella?
Cordiali saluti
l'ossificazione di una parte della grande falce non ha significato clinico e ritengo, almeno per quanto si legge nel referto, nemmeno le puntiformi alterazioni che comunque vanno fatte visionare al neurologo anche per una valutazione clinica del caso.
Quanti anni ha Sua sorella?
Cordiali saluti
Dr. Antonio Ferraloro
[#2]
Utente
Gentile Dottore,
le scrivo a distanza di tempo, questa volta per me.
Ho 58 anni e da 6 anni, ho delle crisi epilettiche notturne (il neurologo sul referto ha scritto "sospetta") con la frequenza di una all'anno. Secondo il neurologo che ha visionato sia la tac, che rm ed eeg, in questi esami non c'è niente di rilievo (non posso aggiungere altro gli esami dimenticati nello studio del dottore). Il dottore mi ha visitato due volte. Sul referto scritto "sospetta epilessia", a voce mi ha detto che questi avvenimenti notturni ( mi alzo, faccio cose particolari a volte ripetitive, qualche volta con enuresi. In un episodio ho svuotato il cassetto delle calze poi sono salita sul letto- armadio a ponte- e ho aperto le ante, come per cercare dei vestiti. La particolarità dell'episodio sta nel fatto che queste cose le ho compiute con sicurezza, mentre di giorno non mi riesce, per via della fobia). A voce mi ha detto che possono essere dovuti a cattiva gestione delle emozioni ad es litigo con qualcuno o malfunzionamento del cervello. Come terapia mi ha dato 3 gocce di rivotril 2.5 mg/ml, da aggiungere al tavororo da 1mg che già prendevo., per altri motivi. Pare che la terapia iniziata verso Luglio funzioni. Il neurologo ha proposto di fare un eeg veglia -sonno, e qualora dovesse risultare qualcosa sul grafico di fare una polisonnografia.
Sono in cura da uno psichiatra, per disturbo fobico-ossessivo e dpts. Lo psichiatra mi conosce meglio e soprattutto da più tempo. LO psichiatra mi aveva prescritto il tavor, per farmi dormire meglio e attutire la paura dei terremoti. Durante le visite con il neurologo non ho avuto neppure il tempo di dire del disturbo fobico- ossessivo, se non sbaglio rientra tra i disturbi d'ansia. SEcondo lui non sono ansiosa, magari fosse così, le fobie ci sono dell'altezza, del vuoto, delle scale. E c'è anche il dpts non elaborato. Ho parlato con lo psichiatra dell'esame proposto dal neurologo- eeg veglia-sonno, non è dd'accordo, secondo lui le benzodiazepine alterano il ciclo veglia- sonno. La privazione del sonno potrebbe causare dei piccoli disturbi, comprese allucinazioni, che tanto piccoli non sono per chi è ansioso. Lo psichiatra ricorda gli effetti collaterali ( alcuni collegati al dpts non elaborato) della psicoterapia, quale impatto avevano avuto su di me. Non è stato facile superarli. Inoltre sostiene se l'esame riportasse qualcosa come distinguere da una alterazione effettiva da una dovuta alla privazione del sonno e al ruolo delle benzod? Insomma lo psichiatra propende per
fare direttamente la polisonnagrafia. Secondo Lei quale potrebbe essere il più opportuno? quali informazioni danno in più rispetto ad un semplice eeg?
P:S:
Gentile dottore, in cosa consiste la memoria del corpo?
C'è una parte del cervello che può, conservare i ricordi delle crisi epilettiche primarie o di altro tipo?
TRa le domande finali non c'è collegamento.
La ringrazio per la gentile attenzione e le auguro una buona giornata
le scrivo a distanza di tempo, questa volta per me.
Ho 58 anni e da 6 anni, ho delle crisi epilettiche notturne (il neurologo sul referto ha scritto "sospetta") con la frequenza di una all'anno. Secondo il neurologo che ha visionato sia la tac, che rm ed eeg, in questi esami non c'è niente di rilievo (non posso aggiungere altro gli esami dimenticati nello studio del dottore). Il dottore mi ha visitato due volte. Sul referto scritto "sospetta epilessia", a voce mi ha detto che questi avvenimenti notturni ( mi alzo, faccio cose particolari a volte ripetitive, qualche volta con enuresi. In un episodio ho svuotato il cassetto delle calze poi sono salita sul letto- armadio a ponte- e ho aperto le ante, come per cercare dei vestiti. La particolarità dell'episodio sta nel fatto che queste cose le ho compiute con sicurezza, mentre di giorno non mi riesce, per via della fobia). A voce mi ha detto che possono essere dovuti a cattiva gestione delle emozioni ad es litigo con qualcuno o malfunzionamento del cervello. Come terapia mi ha dato 3 gocce di rivotril 2.5 mg/ml, da aggiungere al tavororo da 1mg che già prendevo., per altri motivi. Pare che la terapia iniziata verso Luglio funzioni. Il neurologo ha proposto di fare un eeg veglia -sonno, e qualora dovesse risultare qualcosa sul grafico di fare una polisonnografia.
Sono in cura da uno psichiatra, per disturbo fobico-ossessivo e dpts. Lo psichiatra mi conosce meglio e soprattutto da più tempo. LO psichiatra mi aveva prescritto il tavor, per farmi dormire meglio e attutire la paura dei terremoti. Durante le visite con il neurologo non ho avuto neppure il tempo di dire del disturbo fobico- ossessivo, se non sbaglio rientra tra i disturbi d'ansia. SEcondo lui non sono ansiosa, magari fosse così, le fobie ci sono dell'altezza, del vuoto, delle scale. E c'è anche il dpts non elaborato. Ho parlato con lo psichiatra dell'esame proposto dal neurologo- eeg veglia-sonno, non è dd'accordo, secondo lui le benzodiazepine alterano il ciclo veglia- sonno. La privazione del sonno potrebbe causare dei piccoli disturbi, comprese allucinazioni, che tanto piccoli non sono per chi è ansioso. Lo psichiatra ricorda gli effetti collaterali ( alcuni collegati al dpts non elaborato) della psicoterapia, quale impatto avevano avuto su di me. Non è stato facile superarli. Inoltre sostiene se l'esame riportasse qualcosa come distinguere da una alterazione effettiva da una dovuta alla privazione del sonno e al ruolo delle benzod? Insomma lo psichiatra propende per
fare direttamente la polisonnagrafia. Secondo Lei quale potrebbe essere il più opportuno? quali informazioni danno in più rispetto ad un semplice eeg?
P:S:
Gentile dottore, in cosa consiste la memoria del corpo?
C'è una parte del cervello che può, conservare i ricordi delle crisi epilettiche primarie o di altro tipo?
TRa le domande finali non c'è collegamento.
La ringrazio per la gentile attenzione e le auguro una buona giornata
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.8k visite dal 23/04/2014.
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