Dubbi su cura con zarelis, pasaden, songar
salve, scrivo per avere una vostra opinione riguardo ad una terapia prescritta da un neurologo. il soggetto dstinatario di tale terapia è mia madre, ha 70 anni...il quadro clinico di base è quello di un soggetto con qualche problema di ipertensione, per il quale prende un farmaco (ora non ricordo quale); inoltre tempo fa ha subito una coronarografia ed ha un problema di lieve entità all'aorta e per questo prende un betabloccante; ultimo elemento che mi sembra utile sottolineare è che è affetta da un 'ernia iatale, per la quale prende il bisoprololo. detto questo, mia madre è sempre stata una persona un pò umorale, ha avuto una vita un pò contorta e questo, probabilmente accoppiato ad una data tendenza caratteriale, l'ha portata a non potersi godere mai una vera serenità. ha sempre alternato periodi di sconforto, di senso di colpa, di senso dell'abbandono (un pò la sindrome di calimero) a momenti, invece, di rabbia esplosiva, di tensione, di aggressività (momenti in cui esplodeva in urla che le portavano, suppongo, violenti picchi pressori e rossori al viso). non voglio dilungarmi, il quadro è più o meno questo, ora con l'età e qualche ultimo episodio nel quale si è sentita sotto pressione, la cosa si è un pò accentuata e, al contario rispetto al passato nel quale aveva sempre rifiutato di vedere uno specialista, ora è stata proprio lei a chiedere di essere visitata. il neurologo in questione le ha prescritto: zarelis (all'inizio da 37,5 e dopo 7 gg da 75); pasaden (0,5...2 mezze compresse più una intera al dì) e songar (10 gocce prima di andare a letto)...il tutto da fare per almeno 2 o 3 mesi. ora, a parte che ho letto che il songar dovrebbe essere adoparata per periodi brevissimi, da qualche giorno ad un max di due settimane (e di questo vi chiedo conferma), volevo sapere cosa pensate di tale terapia. premetto che mi fido dello specialista che ha fatto tali prescrizioni, ma mi rendo conto che è comunque di psicofarmaci che parliamo e mi chiedevo se il quadro clinico di mia madre richieda effettivamente una cura di tale portata o se invece lo si potrebbe affrontare in maniera diversa e senza ricorrere a farmaci di tale entità...aggiungo solo che mia madre nonostante tutto è sempre stata una persona attiva e alla fine ha sempre lavorato ed ottemperato ai suoi doveri...forse, purtroppo, ha al contrario un pò trascurato i suoi diritti.
vi ringrazio anticipatamente
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Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.7k visite dal 24/07/2012.
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