Aneurisma gigante
Buongiorno, mia mamma è appena stata dimessa dalla casa di cura Capitanio dove ha terminato il ciclo di riabilitazione day hospital (si proseguirà con fisioterapia a domicilio) in seguito ad un ictus avvenuto il 13 dicembre a causa di un aneurisma gigante cerebrale che crea diversi disturbi che rallentano il recupero riabilitativo. Sarebbe troppo lungo spiegare tutto l'iter e, per questo motivo, io cerco in Milano (anche dietroconsiglio dei medici che l'hanno seguita) un bravo medico specializzato in questo settore. Mi potete aiutare fornendomi qualche nome
Grazie
Grazie
[#1]
Gentile Utente 208132,
l'ictus è stato ischemico o emorragico?
l'aneurisma dov'è con precisione? ha effetti compressivi su strutture cerebrali? quali? è stato già operato?
Che età ha Sua madre?
etc. etc.
Avrei bisogno di farLe un sacco di altre domande... ha ragione Lei, forse sarebbe troppo lungo ma i Medici scrupolosi non si fanno spaventare da questo!!
In genere, gli aneurismi giganti creano danni attraverso il sanguinamento e la compressione su strutture cerebrali; sono patologie molto pericolose che richiedono interventi molto complessi e rischiosi. Nei casi in cui è possibile trattarli, spesso la via migliore è quella endovascolare eseguita da Neuroradiologi Interventisti molto esperti. Non sempre il trattamento porta a un miglioramento delle condizioni cliniche.
Mi sembra strano che i Colleghi che l'hanno seguita e che conoscono tutto di Sua madre, non le abbiano consigliato un Centro a cui rivolgersi. Io, che mi occupo principalmente di questa patologia, posso solo dirLe che pochi sono davvero capaci di affrontare con competenza il problema, soprattutto dal punto di vista operatorio.
Lavoro a Genova ma provengo professionalmente da Milano, dove ancora vivo e conosco i Colleghi. Tuttavia, come avrà capito, per me (e immagino per tutti gli altri Colleghi di Medicitalia) è difficile darLe in pubblico un nome. Su questo sito, il nostro compito è un altro, cioè quello di fornire un servizio gratuito di chiarimento e di consulenza. Indirizzare un Paziente verso un determinato medico potrebbe creare imbarazzanti conflitti etici.
Si faccia consigliare dai Medici che la seguono.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento.
Cordialità, e un sentito "in bocca al lupo" a Sua madre.
l'ictus è stato ischemico o emorragico?
l'aneurisma dov'è con precisione? ha effetti compressivi su strutture cerebrali? quali? è stato già operato?
Che età ha Sua madre?
etc. etc.
Avrei bisogno di farLe un sacco di altre domande... ha ragione Lei, forse sarebbe troppo lungo ma i Medici scrupolosi non si fanno spaventare da questo!!
In genere, gli aneurismi giganti creano danni attraverso il sanguinamento e la compressione su strutture cerebrali; sono patologie molto pericolose che richiedono interventi molto complessi e rischiosi. Nei casi in cui è possibile trattarli, spesso la via migliore è quella endovascolare eseguita da Neuroradiologi Interventisti molto esperti. Non sempre il trattamento porta a un miglioramento delle condizioni cliniche.
Mi sembra strano che i Colleghi che l'hanno seguita e che conoscono tutto di Sua madre, non le abbiano consigliato un Centro a cui rivolgersi. Io, che mi occupo principalmente di questa patologia, posso solo dirLe che pochi sono davvero capaci di affrontare con competenza il problema, soprattutto dal punto di vista operatorio.
Lavoro a Genova ma provengo professionalmente da Milano, dove ancora vivo e conosco i Colleghi. Tuttavia, come avrà capito, per me (e immagino per tutti gli altri Colleghi di Medicitalia) è difficile darLe in pubblico un nome. Su questo sito, il nostro compito è un altro, cioè quello di fornire un servizio gratuito di chiarimento e di consulenza. Indirizzare un Paziente verso un determinato medico potrebbe creare imbarazzanti conflitti etici.
Si faccia consigliare dai Medici che la seguono.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento.
Cordialità, e un sentito "in bocca al lupo" a Sua madre.
Dr. Nunzio Paolo Nuzzi
Direttore S.C. Neuroradiologia Diagnostica e Interventistica - E.O. Galliera Genova
paolo.nuzzi@galliera.it
[#2]
Utente
Buongiorno, innanzitutto grazie per la risposta. Cercherò di sintetizzare il più possibile.
L'aneurisma non è di natura emorragica (al Besta dissero che - qualora si fosse rotto - avrebbe provocato seri danni, ma non ci sarebbe stata un'emorragia cerebrale). Col tempo, ingrandendosi, batte sul nervo ottico, causando dolore ed una completa aptosi. Al Besta vennero fatte tac e Rm per stabilire se c'erano le possibilità per una embolizzazione o stent e le condizioni risultarono possibili, ma dato l'età (mia mamma compirà 80 anni ad agosto),preferirono evitare l'intervento ed optare per una cura alternativa a base di cortisone (dosi massicce poi a scalare) + co-efferalgan in caso di dolore. La prima volta, l'occhio si riaprì e per alcuni mesi tutto andò bene, la seconda volta no. L'aptosi rimase e i dolori si alternarono. Qui entra in gioco - purtroppo - anche un po' d'incoscienza da parte di mia mamma che, quando aveva male, diede anche retta alle persone comuni (la vicina, l'amica ecc..), le quali - ignoranti in materia - dispensarono consigli sulla base delle proprie esperienze che nulla hanno a che vedere con casi delicati, della serie " hai provato a prendere questo? Hai provato quell'altro?"E..., penso - non ne ho la certezza matematica - che mia mamma abbia fatto uso di medicinali antidolorifici non appropriati (tipo aulin) che hanno contribuito all'ictus.
Attualmente, per i dolori viene dato solo il paracetamolo e, da una mia ricerca internet, ho visto che - per i casi inoperabili - è un supporto valido, ma io credo non sia il solo e, in ogni caso, mi sarebbe piaciuto avere un altro consulto neuroradiologico, perchè il Besta mi parve "troppo frettoloso" nel liquidare il tutto, nonostante mia mamma - allora - fosse determinata e disse loro :" sono disposta a rischiare la morte, pur di cercare di migliorare (non guarire nè risolvere al 100%) la situazione e se volete lo metto anche per iscritto...."
Probabilmente non volevano responsabilità troppo gravose, perchè l'errore principale, fu fidarsi - ahimè - di un neurologo (sempre del Besta)a cui mia mamma si rivolse privatamente più di 5 anni fa, quando tutto era ancora possibile (ce lo hanno confermato poi), il quale sconsigliò sia la visita neurochirurgica, sia neuroradilogica.
Comunque, se lei verrà a Milano, mi piacerebbe poter far fare a mia mamma una visita privata presso il suo studio, intanto la ringrazio per la risposta e, se può darmi qualche consiglio, nell'attesa di incontrarci, la ringrazio anticipatamente.
Distinti saluti
L'aneurisma non è di natura emorragica (al Besta dissero che - qualora si fosse rotto - avrebbe provocato seri danni, ma non ci sarebbe stata un'emorragia cerebrale). Col tempo, ingrandendosi, batte sul nervo ottico, causando dolore ed una completa aptosi. Al Besta vennero fatte tac e Rm per stabilire se c'erano le possibilità per una embolizzazione o stent e le condizioni risultarono possibili, ma dato l'età (mia mamma compirà 80 anni ad agosto),preferirono evitare l'intervento ed optare per una cura alternativa a base di cortisone (dosi massicce poi a scalare) + co-efferalgan in caso di dolore. La prima volta, l'occhio si riaprì e per alcuni mesi tutto andò bene, la seconda volta no. L'aptosi rimase e i dolori si alternarono. Qui entra in gioco - purtroppo - anche un po' d'incoscienza da parte di mia mamma che, quando aveva male, diede anche retta alle persone comuni (la vicina, l'amica ecc..), le quali - ignoranti in materia - dispensarono consigli sulla base delle proprie esperienze che nulla hanno a che vedere con casi delicati, della serie " hai provato a prendere questo? Hai provato quell'altro?"E..., penso - non ne ho la certezza matematica - che mia mamma abbia fatto uso di medicinali antidolorifici non appropriati (tipo aulin) che hanno contribuito all'ictus.
Attualmente, per i dolori viene dato solo il paracetamolo e, da una mia ricerca internet, ho visto che - per i casi inoperabili - è un supporto valido, ma io credo non sia il solo e, in ogni caso, mi sarebbe piaciuto avere un altro consulto neuroradiologico, perchè il Besta mi parve "troppo frettoloso" nel liquidare il tutto, nonostante mia mamma - allora - fosse determinata e disse loro :" sono disposta a rischiare la morte, pur di cercare di migliorare (non guarire nè risolvere al 100%) la situazione e se volete lo metto anche per iscritto...."
Probabilmente non volevano responsabilità troppo gravose, perchè l'errore principale, fu fidarsi - ahimè - di un neurologo (sempre del Besta)a cui mia mamma si rivolse privatamente più di 5 anni fa, quando tutto era ancora possibile (ce lo hanno confermato poi), il quale sconsigliò sia la visita neurochirurgica, sia neuroradilogica.
Comunque, se lei verrà a Milano, mi piacerebbe poter far fare a mia mamma una visita privata presso il suo studio, intanto la ringrazio per la risposta e, se può darmi qualche consiglio, nell'attesa di incontrarci, la ringrazio anticipatamente.
Distinti saluti
[#3]
Gentile Utente 208132,
con ogni probabilità sua madre è portatrice di un aneurisma cavernoso di uno dei due sifoni carotidei.
Lo spazio "cavernoso" è separato da quello cerebrale da uno spesso foglietto chiamato dura madre, per cui se l'aneurisma si rompe non si crea (in genere) un'emorragia cerebrale ma una cosiddetta "fistola carotido-cavernosa". Per questo motivo sono certo di aver capito, sulla base di quanto Lei mi riferisce, la localizzazione dell'aneurisma, che tipicamente provoca disturbi dei nervi oculomotori (la ptosi e la diplopia) e, quando è più grande, anche del nervo ottico. Se la terapia medica non riesce a controllare i disturbi, va valutata la possibilità di un intervento endovascolare.
Il trattamento endovascolare spesso è possibile, ma non è MAI senza rischi (possibili complicanze ischemiche ed emorragiche anche gravi); per valutarne la fattibilità, andrebbe fatta un'angiografia cerebrale (angio-TC e angio-RM non bastano), eseguendo manovre compressive al collo per vedere i compensi intracranici.
Se l'avesse già fatta, andrebbe visionato il dischetto, altrimenti la Struttura che dirigo (che però è a Genova) è in grado di eseguire questa prestazione con il SSN.
Qualora vogliate acquisire la mia valutazione sul caso o avere ulteriori chiarimenti, sono a Vostra disposizione, direttamente o anche mediante invio della documentazione iconografica.
Cordialità
con ogni probabilità sua madre è portatrice di un aneurisma cavernoso di uno dei due sifoni carotidei.
Lo spazio "cavernoso" è separato da quello cerebrale da uno spesso foglietto chiamato dura madre, per cui se l'aneurisma si rompe non si crea (in genere) un'emorragia cerebrale ma una cosiddetta "fistola carotido-cavernosa". Per questo motivo sono certo di aver capito, sulla base di quanto Lei mi riferisce, la localizzazione dell'aneurisma, che tipicamente provoca disturbi dei nervi oculomotori (la ptosi e la diplopia) e, quando è più grande, anche del nervo ottico. Se la terapia medica non riesce a controllare i disturbi, va valutata la possibilità di un intervento endovascolare.
Il trattamento endovascolare spesso è possibile, ma non è MAI senza rischi (possibili complicanze ischemiche ed emorragiche anche gravi); per valutarne la fattibilità, andrebbe fatta un'angiografia cerebrale (angio-TC e angio-RM non bastano), eseguendo manovre compressive al collo per vedere i compensi intracranici.
Se l'avesse già fatta, andrebbe visionato il dischetto, altrimenti la Struttura che dirigo (che però è a Genova) è in grado di eseguire questa prestazione con il SSN.
Qualora vogliate acquisire la mia valutazione sul caso o avere ulteriori chiarimenti, sono a Vostra disposizione, direttamente o anche mediante invio della documentazione iconografica.
Cordialità
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3.8k visite dal 26/05/2011.
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