Ernia cervicale c6c7, laser ad olmio
Salve, devo sottopormi ad una discesctomia con laser ad olmio per enia cervicale C6C7 espulsa.
Il medico mi ha dato l'ok, ma dice che dopo il trattamento il disco risulterà disidratato, questo mi comporterà problemi o potrò conviverci?
La disidratatazione è così forte?
O si riduce solo una piccola parte tale da non creare problemi?
Il medico mi ha dato l'ok, ma dice che dopo il trattamento il disco risulterà disidratato, questo mi comporterà problemi o potrò conviverci?
La disidratatazione è così forte?
O si riduce solo una piccola parte tale da non creare problemi?
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La nucleotomia con impiego di laser ad Olmio è una delle diverse possibilità offerte come alternativa alla chirurgia convenzionale nel trattamento delle ernie discali sintomatiche. Si utilizza un sistema IAG-laser a bassa temperatura per determinare una lisi del nucleo polposo discale ed aspirazione di parte del nucleo polposo stesso.
Con meccanismi leggermente differenti, lo stesso risultato si ottiene con altri sistemi di microdiscetomia, ad es. il Dekompressor (ago-mandrino motorizzato che tritura ed aspira parte del nucleo polposo), la Nucleolisi con miscele ossidanti (O2O3) ed il sistema Discogel. Tutte queste tecniche sono valide, purché eseguite da mani esperte e confidenti con la/le metodiche, ed evitano la chirurgia convenzionale, annullando i tempi di degenza e riducendo drasticamente le convalescenze.
Ognuno di loro, tuttavia, ha dei limiti e delle controindicazioni; ad esempio, non è possibile ottenere dei validi risultati con lo IAG-laser, con il Dekompressor e con il Discogel nei casi in cui esista una interruzione o soluzione di continuo dell'anulus fibroso, che sarebbe la porzione periferica, diciamo il "contenitore" del nucleo polposo. In questi casi è sicuramente meglio prendere in considerazione altre opzioni.
Per quanto riguarda la specifica domanda del Paziente, è ovvio che il nucleo polposo viene ridotto di volume, ma questo non dovrebbe preoccupare più di tanto, anche in considerazione che un disco erniato è comunque già anatomicamente compromesso. In futuro, quel metamero (ossia lo spazio composto dalle limitanti delle due vertebre ed il disco) sarà più facilmente sede di spondilosi (ossia artrosi della colonna), ma questo è un fenomeno con il quale tutti gli esseri umani che hanno la fortuna di vivere a lungo debbono fare i conti!
Personalmente (mi occupo di nucleolisi discale dall'ahimè ormai lontano 1988) cerco di selezionare la metodica ottimale in base alle specifiche caratteristiche di QUELLA ernia e di QUEL Paziente, non escludendo che in un certo numero di casi la Chirurgia possa risultare l'unica soluzione percorribile. Ma, ripeto, la scelta deve nascere da una adeguata conoscenza del singolo caso e del singolo Paziente, non può di sicuro essere formulata una ipotesi attendibile sulla tastiera del PC
Con meccanismi leggermente differenti, lo stesso risultato si ottiene con altri sistemi di microdiscetomia, ad es. il Dekompressor (ago-mandrino motorizzato che tritura ed aspira parte del nucleo polposo), la Nucleolisi con miscele ossidanti (O2O3) ed il sistema Discogel. Tutte queste tecniche sono valide, purché eseguite da mani esperte e confidenti con la/le metodiche, ed evitano la chirurgia convenzionale, annullando i tempi di degenza e riducendo drasticamente le convalescenze.
Ognuno di loro, tuttavia, ha dei limiti e delle controindicazioni; ad esempio, non è possibile ottenere dei validi risultati con lo IAG-laser, con il Dekompressor e con il Discogel nei casi in cui esista una interruzione o soluzione di continuo dell'anulus fibroso, che sarebbe la porzione periferica, diciamo il "contenitore" del nucleo polposo. In questi casi è sicuramente meglio prendere in considerazione altre opzioni.
Per quanto riguarda la specifica domanda del Paziente, è ovvio che il nucleo polposo viene ridotto di volume, ma questo non dovrebbe preoccupare più di tanto, anche in considerazione che un disco erniato è comunque già anatomicamente compromesso. In futuro, quel metamero (ossia lo spazio composto dalle limitanti delle due vertebre ed il disco) sarà più facilmente sede di spondilosi (ossia artrosi della colonna), ma questo è un fenomeno con il quale tutti gli esseri umani che hanno la fortuna di vivere a lungo debbono fare i conti!
Personalmente (mi occupo di nucleolisi discale dall'ahimè ormai lontano 1988) cerco di selezionare la metodica ottimale in base alle specifiche caratteristiche di QUELLA ernia e di QUEL Paziente, non escludendo che in un certo numero di casi la Chirurgia possa risultare l'unica soluzione percorribile. Ma, ripeto, la scelta deve nascere da una adeguata conoscenza del singolo caso e del singolo Paziente, non può di sicuro essere formulata una ipotesi attendibile sulla tastiera del PC
Dr. Casimiro Simonetti
http://www.villastuart.it/i-nostri-medici/dottor-casimiro-simonetti?rq=simonetti
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Secondo me si valutano i Pazienti e le indagini, non si chiacchiera del niente.
La invito a rileggere le ultime sei righe della precedente.
E, giusto per chiarezza, la nucleolisi con l'ozonoterapia non c'entra assolutamente niente (tranne che per l'impiego, seppure in modalità e concentrazioni totalmente differenti, di miscela O2O3).
La invito a rileggere le ultime sei righe della precedente.
E, giusto per chiarezza, la nucleolisi con l'ozonoterapia non c'entra assolutamente niente (tranne che per l'impiego, seppure in modalità e concentrazioni totalmente differenti, di miscela O2O3).
Dr. Casimiro Simonetti
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Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.4k visite dal 09/01/2024.
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