Ricovero in neuropsichiatria infantile
Buongiorno,
mia figlia di 16 anni è stata ricoverata due settimane fa in Neuropsichiatria infantile tramite ingresso dal PS.
I sintomi di cui soffriva erano forte ansia (soprattutto scolastica), manifestazioni di autolesionismo, fobia sociale, tre settimane circa di forti disturbi alimentari con sensibile calo di peso ed infine una notevole ipersonnia (o meglio, sensazione forte di astenia, testa e gambe pesanti, e conseguente ipersonnia).
La difficoltà alimentare si era un po' rimessa nelle due settimane precedenti il PS, ma il fine settimana prima di andare al PS praticamente la ragazza ha dormito notte e giorno, e durante queste fasi di fatto quasi non rispondeva agli stimoli e ai richiami. Nei giorni immediatamente successivi all'ingresso in reparto tale ipersonnia è sembrata affievolirsi, ed attualmente è stata somministrata la seguente terapia: xanax 0. 5 mg per tre volte al dì, sertralina 50 mg il mattino e da tre giorni aripiprazolo (abilify) 5 mg al mattino. Purtroppo però, da due o tre giorni circa (ma era in un certo crescendo già da due o tre giorni prima, poi questi ultimi due o tre giorni si è molto amplificato) il sintomo dell'ipersonnia si è ripresentato grandemente, accompagnato da una certa sensazione di freddo che prima non c'era.
Siamo molto preoccupati in quanto di fatto, se fotografata in questi due giorni, la ragazza sembra essere più o meno tornata a quindici giorni fa. L'unico aspetto che rimane un poco migliorato è una certa (lieve) diminuzione della sua fobia sociale, ma ci sono nel contempo alcuni segnali di riperdita dell'appetito. Il sintomo comunque più evidente è questa ripresa di una persistente acuta debolezza ed ipersonnia.
Sono stati effettuai EEG (dieci giorni fa) e Risonanza Magnetica (quattro giorni fa) che sono risultati "normali". Una diagnosi che è stata per ora formulata dai medici è "disturbo multiplo d'ansia e importante stato depressivo".
Non risuciamo a comprendere tale regressione dei sintomi. Può dipendere dalla terapia? Come si "trova" la strada terapeutica corretta in questi casi e quanto tempo ci vuole? Che prospettive ci possono essere nel suo stato?
Grazie mille.
Stefano.
mia figlia di 16 anni è stata ricoverata due settimane fa in Neuropsichiatria infantile tramite ingresso dal PS.
I sintomi di cui soffriva erano forte ansia (soprattutto scolastica), manifestazioni di autolesionismo, fobia sociale, tre settimane circa di forti disturbi alimentari con sensibile calo di peso ed infine una notevole ipersonnia (o meglio, sensazione forte di astenia, testa e gambe pesanti, e conseguente ipersonnia).
La difficoltà alimentare si era un po' rimessa nelle due settimane precedenti il PS, ma il fine settimana prima di andare al PS praticamente la ragazza ha dormito notte e giorno, e durante queste fasi di fatto quasi non rispondeva agli stimoli e ai richiami. Nei giorni immediatamente successivi all'ingresso in reparto tale ipersonnia è sembrata affievolirsi, ed attualmente è stata somministrata la seguente terapia: xanax 0. 5 mg per tre volte al dì, sertralina 50 mg il mattino e da tre giorni aripiprazolo (abilify) 5 mg al mattino. Purtroppo però, da due o tre giorni circa (ma era in un certo crescendo già da due o tre giorni prima, poi questi ultimi due o tre giorni si è molto amplificato) il sintomo dell'ipersonnia si è ripresentato grandemente, accompagnato da una certa sensazione di freddo che prima non c'era.
Siamo molto preoccupati in quanto di fatto, se fotografata in questi due giorni, la ragazza sembra essere più o meno tornata a quindici giorni fa. L'unico aspetto che rimane un poco migliorato è una certa (lieve) diminuzione della sua fobia sociale, ma ci sono nel contempo alcuni segnali di riperdita dell'appetito. Il sintomo comunque più evidente è questa ripresa di una persistente acuta debolezza ed ipersonnia.
Sono stati effettuai EEG (dieci giorni fa) e Risonanza Magnetica (quattro giorni fa) che sono risultati "normali". Una diagnosi che è stata per ora formulata dai medici è "disturbo multiplo d'ansia e importante stato depressivo".
Non risuciamo a comprendere tale regressione dei sintomi. Può dipendere dalla terapia? Come si "trova" la strada terapeutica corretta in questi casi e quanto tempo ci vuole? Che prospettive ci possono essere nel suo stato?
Grazie mille.
Stefano.
[#1]
So di essere fuori tema e mi scuso con i Colleghi di questa area.
Ma essendo padre e responsabile della CArdiologia pediatrica ambulatoriale dell 'Universita' di Pisa, comprendo l'angoscia di questi genitori e sono certo che i Colleghi mi perdoneranno della intromissione
C''e una strutture PUBBLICA vicino a Pisa che si occupa di questi casi, si chiama Stella Maris, che , ripeto e' PUBBLICA.....
vi lascio la mia mail
cecchinicuore@gmail.com
Vi sono vicino, non esitate a contattarmi se ne avete bisogno
cecchini
Ma essendo padre e responsabile della CArdiologia pediatrica ambulatoriale dell 'Universita' di Pisa, comprendo l'angoscia di questi genitori e sono certo che i Colleghi mi perdoneranno della intromissione
C''e una strutture PUBBLICA vicino a Pisa che si occupa di questi casi, si chiama Stella Maris, che , ripeto e' PUBBLICA.....
vi lascio la mia mail
cecchinicuore@gmail.com
Vi sono vicino, non esitate a contattarmi se ne avete bisogno
cecchini
Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 5.9k visite dal 14/11/2021.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.