Crisi di rabbia ed impulsivita'

Salve gentili medici.

Mio figlio di sei anni, prima elementare: le maestre a scuola sono esauste dalle frequenti crisi di rabbia accompagnata da azioni impulsive verso i compagni di scuola.

Es: doveva fare un disegno, ha sbagliato (secondo lui) si è infuriato.
Urla, parolacce, ha dato un calcio al cestino della carta prendendo in fronte una bambina.
Se si tenta di calmarlo la situazione peggiora, ha infatti preso il suo banco buttandolo a terra.

Tocca la LIM (lavagna elettronica) lanciando contro materiale scolastico.
Disturba continuamente fischiando.
Alza le mani anche alle bambine.
Una delle motivazioni è: lei mi guardava, ho immaginato che mi dava un bacio.
Oppure: mi da fastidio perche ha saltato prima degli altri durante ginnastica.

Frequenta una scuola di calcio.
Si arrabbia se perde la partita, i primi tempi piangendo e arrabbiandosi verso i compagni, adesso sembra tollerare di piu' (ha un ottimo Mister) Quando gioca con i compagni deve decidere lui tutto.
Il suo compagno non ha atteso il suo " via" e gli ha dato un calcio nelle parti intime.
Si arrabbia per futili motivi ed in modo esagerato rispetto all' accaduto.
Cognitivamente va tutto bene.
Comprende tutto, sa leggere e scrivere, fare qualche semplice calcolo.
È sveglio ed intelligente.
Riesce a stare seduto tranquillo se interessato o per guardare la tv.

In casa: lui è il primogenito, ho altri due bambini di 4 e 2 anni.
Tutti maschi.

A casa si arrabbia quando non riesce o sbaglia a fare qualcosa (specie quando disegna) o se viene disturbato dai fratelli.
Non riesce a gestire le frustrazioni.
Urla, a volte spinge o da uno schiaffo al fratello mezzano.
non lancia le cose contro.
non dice parolacce se non raramente.
Spesso mi regala dei bei disegni ma dice che non vuole essere abbracciato o baciato.
(Mi bacia e abbraccia in altre occasioni) A lezione di sci non riusciva a fare un esercizio, si è arrabbiato.
Ha preso gli sci e li stava buttando sotto la montagna.
Già alla scuola materna si arrabbiava molto.
Non rispettava la fila.
Si buttava indietro con la testa battendola sul pavimento.
Picchiava.
Lanciava e rompeva giochi.
Dovevano contenerlo.
La situazione è migliorata con la crescita.
Da poco è stato visto da uno.
psicomotricista.
lui dice che il bambino ha difficolta' a riconoscere i limiti, i confini.
Pensa ed agisce senza ragionare sulle conseguenze o se giusto/sbagliato.
Dice che Ha molta confusione per mancanza di regole chiare e precise ma che non vi sono patologie.
Mi ha comunque inviato dallo psicologo.
Fin da neonato è sempre stato poco tollerante e facile alla collera.
Durante l'allattamento si disperava se "scappava" il capezzolo, si svegliava urlando e piangendo.
A 20 gg Ha avuto due crisi con ricovero per rge.
Eseguito eec tutto ok.
In generale credo abbia cmq di base un temperamento tendente alla collera.
Ho consultato la ped.
Per una visita neuropsichiatrica, lei e' d'accordo.
Vi chiedo un parere.
Secondo la vs esperienza.
Sono molto preoccupata.
Grazie.
[#1]
Dr.ssa Maria De Angelis Psichiatra 28
Buongiorno,
sicuramente è necessaria una visita del neuropsichiatra infantile perché innanzitutto occorre capire "come funziona il bambino." La mancanza di tolleranza alle frustrazioni, in età evolutiva, potrebbe essere un segnale di disagio e sofferenza del bambino e pertanto occorre intervenire precocemente con interventi adeguati, per evitare che i disturbi si organizzino in una patologia strutturata. Spesso per risolvere queste problematiche è necessario un trattamento cognitivo-comportamentale del bambino e sedute di counseling per i genitori.
Cordiali saluti dott. Maria De Angelis

Dr.ssa Maria De Angelis
http://www.neuropsichiatra.net/

[#2]
Utente
Utente
Grazie per la Sua risposta.
In casa riesco a gestirlo e la sua crisi rientra in tempi brevi. Non dico nulla altrimenti si arrabbia di piu. Anche se cerco di calmarlo.
A volte basta che alzo il tono della voce.
Il problema è a scuola. È anche vero che ho assistito ad una crisi ( giunta quasi alla fine) e la maestra gli stava addosso facendogli domande, ho suggerito io di lasciarlo stare. Non mi spiego perché questa differenza tra casa e scuola, dove di certo ha più frustrazioni con i suoi pari.
È probabile che sia solo una ricerca di attenzioni?