Sospetto autismo
Buonasera,
sono la mamma di un bimbo di quasi 20 mesi. Qualche giorno fa ho chiesto alla pediatra se fosse normale che mio figlio ancora non dicesse una parola, nemmeno "mamma" o "papà". Lei mi ha fatto un test (chiamato mchat, mi pare) nel quale ho riconosciuto domande riconducibili ad uno screening per l'autismo. In particolare la pediatra ha segnalato che il bimbo non indica con il ditino e che tende a non giocare con gli altri bambini nonostante frequenti il nido da circa un mese e mezzo.
Osservandolo bene in base alle indicazioni della pediatra ho notato quanto segue:
Il bimbo interagisce bene con i familiari nel senso che non ha difficoltà a sostenerne lo sguardo. Sorride in risposta e con gli estranei ha una apertura graduale, confermata anche dalle educatrici del nido. Imita alcune cose, ad esempio ci fa il verso se starnutiamo o se tossiamo, se gli facciamo "cucusettete" lui va a farlo dalla tenda, se un gioco lo interessa prova a ripetere i nostri gesti (ad es. gli abbiamo comprato le costruzioni e lui, dopo averci visto assemblare e poi dividere due pezzi lo ha ripetuto).
Con noi gioca soprattutto in modo "fisico", ovvero ci prende per mano per farci buttare per terra e saltarci addosso, ama il solletico e i versi facciali.
In generale tende a giocare da solo, se però per qualche momento non ha la nostra attenzione ci viene a cercare. Diciamo che tende a non coinvolgerci molto nelle sue attività, però comunque si accorge se non lo guardiamo.
Se vuole una cosa, tipo un biscotto, ci prende per mano e ci porta dove sa che si trova il biscotto e se non lo ottiene si arrabbia. A volte se non riesce a fare qualcosa prende la mia mano e la pone su un oggetto in modo che la faccia io. Da qualche giorno se vuole aprire un barattolo me lo porta.
Non indica mai con il ditino, tranne la faccia mia o di mio marito in una foto del matrimonio che hanno i nonni in casa loro.
Ho parlato di tutto ciò con le educatrici dell'asilo, che mi hanno detto di non aver notato comportamenti da segnalare e che il bimbo è passato da un primo periodo in cui evitava il loro sguardo, ad un secondo periodo in cui rispondeve allo sguardo nel rapporto 2 a 2 (tipo sul fasciatoio durante il cambio) fino ad ora che invece le cerca con lo sguardo e attraverso questo comunica con loro.
Vorrei sapere se, in base alle presenti informazioni, si possa parlare di sospetto di autismo o di qualche altra forma di ritardo.
Rimango in attesa di una gentile risposta e saluto cordialmente.
sono la mamma di un bimbo di quasi 20 mesi. Qualche giorno fa ho chiesto alla pediatra se fosse normale che mio figlio ancora non dicesse una parola, nemmeno "mamma" o "papà". Lei mi ha fatto un test (chiamato mchat, mi pare) nel quale ho riconosciuto domande riconducibili ad uno screening per l'autismo. In particolare la pediatra ha segnalato che il bimbo non indica con il ditino e che tende a non giocare con gli altri bambini nonostante frequenti il nido da circa un mese e mezzo.
Osservandolo bene in base alle indicazioni della pediatra ho notato quanto segue:
Il bimbo interagisce bene con i familiari nel senso che non ha difficoltà a sostenerne lo sguardo. Sorride in risposta e con gli estranei ha una apertura graduale, confermata anche dalle educatrici del nido. Imita alcune cose, ad esempio ci fa il verso se starnutiamo o se tossiamo, se gli facciamo "cucusettete" lui va a farlo dalla tenda, se un gioco lo interessa prova a ripetere i nostri gesti (ad es. gli abbiamo comprato le costruzioni e lui, dopo averci visto assemblare e poi dividere due pezzi lo ha ripetuto).
Con noi gioca soprattutto in modo "fisico", ovvero ci prende per mano per farci buttare per terra e saltarci addosso, ama il solletico e i versi facciali.
In generale tende a giocare da solo, se però per qualche momento non ha la nostra attenzione ci viene a cercare. Diciamo che tende a non coinvolgerci molto nelle sue attività, però comunque si accorge se non lo guardiamo.
Se vuole una cosa, tipo un biscotto, ci prende per mano e ci porta dove sa che si trova il biscotto e se non lo ottiene si arrabbia. A volte se non riesce a fare qualcosa prende la mia mano e la pone su un oggetto in modo che la faccia io. Da qualche giorno se vuole aprire un barattolo me lo porta.
Non indica mai con il ditino, tranne la faccia mia o di mio marito in una foto del matrimonio che hanno i nonni in casa loro.
Ho parlato di tutto ciò con le educatrici dell'asilo, che mi hanno detto di non aver notato comportamenti da segnalare e che il bimbo è passato da un primo periodo in cui evitava il loro sguardo, ad un secondo periodo in cui rispondeve allo sguardo nel rapporto 2 a 2 (tipo sul fasciatoio durante il cambio) fino ad ora che invece le cerca con lo sguardo e attraverso questo comunica con loro.
Vorrei sapere se, in base alle presenti informazioni, si possa parlare di sospetto di autismo o di qualche altra forma di ritardo.
Rimango in attesa di una gentile risposta e saluto cordialmente.
[#1]
Dopo la visita pediatrica, è utile rivolgersi ad un neuropsichiatra infantile che possa fare una visita specialistica e se necessario tests indicati per l'età.
Dopo la valutazione neuropsichiatrica, una consultazione psicoanalitica del bambino con i genitori può permettere di osservare eventuali difficoltà personali specifiche del bambino e il loro possibile riverbero nella relazione con i genitori.
Inoltre la consultazione stessa, che si svolge in cinque incontri, può aiutare a stemperare le ansie e le comprensibili preoccupazioni dei genitori.
Nel caso dopo la visita NPI, emergessero difficoltà neuropsicologiche specifiche e una necessità di riabilitazione, il supporto psicologico per il bambino e i genitori è sempre un valido strumento per affrontare al meglio il percorso di cura.
Dopo la valutazione neuropsichiatrica, una consultazione psicoanalitica del bambino con i genitori può permettere di osservare eventuali difficoltà personali specifiche del bambino e il loro possibile riverbero nella relazione con i genitori.
Inoltre la consultazione stessa, che si svolge in cinque incontri, può aiutare a stemperare le ansie e le comprensibili preoccupazioni dei genitori.
Nel caso dopo la visita NPI, emergessero difficoltà neuropsicologiche specifiche e una necessità di riabilitazione, il supporto psicologico per il bambino e i genitori è sempre un valido strumento per affrontare al meglio il percorso di cura.
Dr. Adelia Lucattini.
Psichiatra Psicoterapeuta.
Psicoanalista Ordinario SPI-IPA.Esperta in bambini e adolescenti.Depressione-Disturbi dell'umo
[#2]
Gentile Mamma,
A parte confermare quanto esposto dalla Dottoressa Lucattini, aggiungo:
1- la inconstanza dello sguardo
2- la mancanza del gesto deittico( indicare gli oggetti con una intenzione comunicativa)
3- l'uso dell appendice umana( utilizzare il braccio della mamma per "comunicare " con lei) sono indicatori di un possibile spectrum
La pediatra ha fatto bene il suo lavoro , adesso bisogna immediatamente definire la diagnosi e procedere al trattamento terapeutico.; psicomotricità e logopeda, terapia fami
Il bimbo e`piccolo e le possibilita`di miglioramento terapeutico sono generose.!
Per cio che concerne la farmacologia aspetterei che cresca per eventualemnte proporre un Abilify
Tanti cari auguri!
A parte confermare quanto esposto dalla Dottoressa Lucattini, aggiungo:
1- la inconstanza dello sguardo
2- la mancanza del gesto deittico( indicare gli oggetti con una intenzione comunicativa)
3- l'uso dell appendice umana( utilizzare il braccio della mamma per "comunicare " con lei) sono indicatori di un possibile spectrum
La pediatra ha fatto bene il suo lavoro , adesso bisogna immediatamente definire la diagnosi e procedere al trattamento terapeutico.; psicomotricità e logopeda, terapia fami
Il bimbo e`piccolo e le possibilita`di miglioramento terapeutico sono generose.!
Per cio che concerne la farmacologia aspetterei che cresca per eventualemnte proporre un Abilify
Tanti cari auguri!
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3k visite dal 08/11/2016.
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