Disgrafia e discalculia in laboratorio

Buongiorno, sono un' operaia, tutor insieme ad altri due colleghi, di un ragazzo con disgrafia e discalculia, stagista presso un laboratorio di argenteria, un lavoro di artigianato artistico piuttosto affine all'oreficeria.
Questo giovane diciottenne ha frequentato la scuola professionale conseguendo con fatica il diploma di orafo per via dei suoi disturbi, che gli hanno reso difficile lo studio nelle materie teoriche. Nonostante ciò, rivela una buona attitudine in alcuni processi di lavorazione al banco, e nel complesso si dimostra abbastanza volenteroso. Le sue difficoltà sono, per esempio, nel riuscire a sopportare un lavoro ripetitivo senza andare in confusione (possono capitare commesse di cento pezzi uguali), essere ordinato negli spazi di lavoro, usare correttamente gli strumenti di misura. Inoltre nessun lavoro manuale è esente da momenti di scrittura e compilazione di dati, cosa in cui alcune volte fa troppa fatica e si rende sempre necessario un controllo da parte nostra. Personalmente, non sono per nulla esperta del problema, ma ritengo che l'apprendistato sia in gran parte un momento di formazione, quindi vorrei capire come posso aiutare questo ragazzo a migliorare sul lavoro per lui e per il laboratorio stesso, nell'ottica che alla fine dello stage possa essere riconfermato. Mi sembra evidente che le comuni osservazioni e correzioni o esercizi che adottiamo solitamente con gli altri apprendisti, nel suo caso non siano molto efficaci. Grazie in anticipo
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Dr.ssa Adelia Lucattini Psichiatra, Psicoterapeuta 182 7 32
La disgrafia è un disturbo specifico drll'apprendimento (DSA) che riguarda soprattutto la scrittura di segni alfabetici e numeri e può essere legata a un quadro di disprassia.
Dopo la valutazione con il neuropsichiatra infantile, lo psicoanalista infantile per la componente emotiva, evolutiva e il sostegno ai genitori, viene attivato un progetto riabilitativo che s'incentra sulle competenze di base: percezione, organizzazione spazio–temporale, integrazione spazio–temporale (ritmo), conoscenza e rappresentazione dello schema corporeo, equilibrio e coordinazione, rilassamento, lateralità, coordinazione visuo–motoria e oculo-manuale.
I bambini e ragazzi con DSA pur essendo spesso molto intelligenti, sono affaticabili soprattutto se sollecitati su quelle aree in cui hanno difficoltà specifiche.
Affinché abbiano un buon rendimento scolastico è importante che possano usufruire di tutte le misure dispensative e compensative previste dalla legge 170/2010 sui Bisogni Educativi Speciali (BES) ed avere un Programma Didattico Personalizzato (PDP) redatto da insegnato e terapeuti insieme. Sicuramente col tempo il ragazzo si sentirà meglio e più fiducioso, si rassicurerà e prenderà coraggio, sarà meno insicuro o demoralizzato e auspicabilmente più contento!

Dr. Adelia Lucattini.
Psichiatra Psicoterapeuta.

Psicoanalista Ordinario SPI-IPA.Esperta in bambini e adolescenti.Depressione-Disturbi dell'umo

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Utente
Utente
Gentile dottoressa Lucattini, la ringrazio della spiegazione in merito ai DSA. Sarebbe utile per noi avere qualche consiglio su come permettere al ragazzo di fare progressi in quelle aree dove il progetto riabilitativo, che presumo abbia seguito, ha lasciato evidentemente qualche lacuna.
Dato che ha concluso il suo ciclo scolastico, c'è secondo lei una figura a cui potremmo rivolgerci per proseguire una sorta di progetto di miglioramento continuo?
Grazie, saluti