Spaventi accentuati e frequenti in bambino di 1 anno

Sono la mamma di un meraviglioso bambino di 13 mesi.
Premetto che ho avuto una gravidanza molto serena, un parto naturale a 41 settimane e che mio figlio è sempre stato sano e che sta facendo progressi di sviluppo (cammina, dice "mamma", ecc.) in accordo alla sua età.

Ciò che preoccupa molto me e mio marito è che nostro figlio da circa 3 mesi presenta reazioni eccessive agli spaventi.
Cercherò di spiegare la reazione nel modo più chiaro possibile, anche se sarebbe più immediato vederla dal vivo:

Nel momento in cui avverte un suono o un'immagine improvvisa (esterna, o anche se a lui cade qualcosa di mano facendo rumore inaspettato), il piccolo fa uno scatto in due tempi (irrigidendosi e aprendo le braccia, simile al "riflesso di Moro") e ruota gli occhi, alzandoli al cielo.
Tutto questo ha una durata di circa 1 secondo, non di più.
Dopodichè il bambino riprende la sua normale attività (in realtà alla maggior parte delle persone sembra che non l'abbia mai interrotta).
La frequenza con cui accade questa reazione eccessiva agli spaventi è variabile, a volte 5-10 episodi al giorno, mentre a volte anche 30 episodi.

La pediatra ci ha rasserenati su un fronte, sostenendo che la durata di 1 secondo è molto limitata e il fatto che ci sia sempre 1 causa che genera l'immediato spavento sia legata ad una reazione. Sull’altro fronte però ci ha detto che potrebbe essere utile sentire il parere di un neuropsichiatra pediatrico ed eventualmente fare un EEG per fugare eventuali dubbi.

In attesa di portare nostro figlio dallo specialista, ricevere un Vs. parere sarebbe di grande aiuto.

Grazie in anticipo.
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Dr. Giovanni Ronzani Psicoterapeuta, Medico igienista 342 10
GEntile utente, è comprensibile la preoccupazione di una madre alle reazioni inusuali del proprio figlio. La reazione da lei descritta è meritevole di attenzione. Per quanto sia difficile senza una visita, avere un quadro clinico sufficientemente chiaro, in considerazione del persistere del sintomo, appare opportuno effettuare un EEG, eventualmente sia in stato di veglia che di sonno, per fugare eventuali dubbi circa una possibile origine neurologica. Il dubbio da dirimere è capire se questo possa essere riconducibile ad una forma di piccole crisi epilettiche (dette "piccolo Male") o meno. Tenga conto che in rari casi un solo EEG potrebbe non essere sufficiente a chiarire il dubbio. In genere è da preferire un reparto universitario o di ospedale che abbia un buon reparto di neurologia. Per completezza è opportuno sapere che dette crisi potrebbero anche andare in remissione spontanea col tempo.

Cordiali Saluti

dr Giovanni Ronzani

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