Crisi isteriche durante la notte
Buonasera,
mi rivolgo a Voi per cercare di capire cosa sta accadendo al mio bimbo di 16 mesi ed, eventualmente, come affrontare la situazione. Kevin è un bambino dolce e coccolone, sveglio e molto intelligente. Sono rimasta incinta di lui qualche mese dopo un aborto spontaneo (per me molto doloroso psicologicamente) e la gravidanza è proceduta molto bene, tranne che per una minaccia d'aborto nelle prime settimane e un po' di paura mia di non riuscire a portarla a termine. Quando è nato è stato da subito la gioia di tutti noi, amato incondizionatamente da genitori, nonni e zii (soprattutto materni). Non è mai stato un grande dormiglione: dalla nascita ha sofferto di coliche gassose che non permettevano né a lui nè a noi di chiudere occhio. Per me è stato eccessivamente traumatico, essendo io molto giovane (20 anni) ed incapace di "occuparmi" di un neonato. Per fortuna ho avuto l'aiuto di mia madre (mio marito più ansioso di me!) la quale era l'unica capace di farlo calmare. Dopo i 4 mesi, le coliche sono terminate, ma il suo sonno è sempre stato "disturbato". Si è sempre svegliato dalle 6 alle 8 volte a notte, ma bastava dargli una mano e rimettergli il ciuccio che tornava a dormire, per poi risvegliarsi e ripetere l'operazione. Dai 6 mesi ha iniziato a frequentare il nido, perché mio marito lavora ed io frequento l'università. Ci è sempre andato molto volentieri, adora le sue maestre, tanto che per un periodo mi ero quasi ingelosita del loro rapporto! Ha iniziato il suo secondo anno di nido ieri e a scuola continua ad essere un bambino spensierato, vivace e socievole. A casa però le cose sono cambiate da 23 giorni a questa parte. È nato il mio secondo figlio il 10 agosto e da allora la notte casa mia sembra un manicomio! Si addormenta tranquillo verso le 21.30 e prima della mezzanotte ha la prima crisi, che però dura qualche minuto ed è molto lieve, piange e urla, ma subito smette. Dopo l' 01.00 la situazione precipita: inizia a lamentarsi e a girarsi continuamente nel suo lettino, poi comincia a urlare e a piangere disperatamente. Il pianto è inconsolabile, furioso. Si agita, si contorce in preda a vere e proprie crisi isteriche. Ho provato a prenderlo in braccio, cullarlo, ma la situazione non cambia, anzi quasi peggiora, perchè delle volte prova a picchiarmi. E non vuole neanche vedere suo padre, deve proprio uscire dalla stanza! Dura anche fino alle 6.00 del mattino, intervallato da pause di 15 minuti ogni 3 quarti d'ora. A volte sembra che stia dormendo, altre volte invece perfettamente sveglio. Non so più cosa fare, non per me, ma per lui! Vederlo in quello stato mi strazia il cuore. Sto cercando di non fargli pesare la presenza del fratellino, a volte trascurando quest'ultimo, ma non basta. Vorrei sapere cosa può provocare questo comportamento e come devo reagire, perché non ne ho idea!
Scusate se mi sono dilungata tanto, ma ho voluto darvi una chiara idea di ciò che succede.
Confidando in una vostra risposta,
cordiali saluti.
mi rivolgo a Voi per cercare di capire cosa sta accadendo al mio bimbo di 16 mesi ed, eventualmente, come affrontare la situazione. Kevin è un bambino dolce e coccolone, sveglio e molto intelligente. Sono rimasta incinta di lui qualche mese dopo un aborto spontaneo (per me molto doloroso psicologicamente) e la gravidanza è proceduta molto bene, tranne che per una minaccia d'aborto nelle prime settimane e un po' di paura mia di non riuscire a portarla a termine. Quando è nato è stato da subito la gioia di tutti noi, amato incondizionatamente da genitori, nonni e zii (soprattutto materni). Non è mai stato un grande dormiglione: dalla nascita ha sofferto di coliche gassose che non permettevano né a lui nè a noi di chiudere occhio. Per me è stato eccessivamente traumatico, essendo io molto giovane (20 anni) ed incapace di "occuparmi" di un neonato. Per fortuna ho avuto l'aiuto di mia madre (mio marito più ansioso di me!) la quale era l'unica capace di farlo calmare. Dopo i 4 mesi, le coliche sono terminate, ma il suo sonno è sempre stato "disturbato". Si è sempre svegliato dalle 6 alle 8 volte a notte, ma bastava dargli una mano e rimettergli il ciuccio che tornava a dormire, per poi risvegliarsi e ripetere l'operazione. Dai 6 mesi ha iniziato a frequentare il nido, perché mio marito lavora ed io frequento l'università. Ci è sempre andato molto volentieri, adora le sue maestre, tanto che per un periodo mi ero quasi ingelosita del loro rapporto! Ha iniziato il suo secondo anno di nido ieri e a scuola continua ad essere un bambino spensierato, vivace e socievole. A casa però le cose sono cambiate da 23 giorni a questa parte. È nato il mio secondo figlio il 10 agosto e da allora la notte casa mia sembra un manicomio! Si addormenta tranquillo verso le 21.30 e prima della mezzanotte ha la prima crisi, che però dura qualche minuto ed è molto lieve, piange e urla, ma subito smette. Dopo l' 01.00 la situazione precipita: inizia a lamentarsi e a girarsi continuamente nel suo lettino, poi comincia a urlare e a piangere disperatamente. Il pianto è inconsolabile, furioso. Si agita, si contorce in preda a vere e proprie crisi isteriche. Ho provato a prenderlo in braccio, cullarlo, ma la situazione non cambia, anzi quasi peggiora, perchè delle volte prova a picchiarmi. E non vuole neanche vedere suo padre, deve proprio uscire dalla stanza! Dura anche fino alle 6.00 del mattino, intervallato da pause di 15 minuti ogni 3 quarti d'ora. A volte sembra che stia dormendo, altre volte invece perfettamente sveglio. Non so più cosa fare, non per me, ma per lui! Vederlo in quello stato mi strazia il cuore. Sto cercando di non fargli pesare la presenza del fratellino, a volte trascurando quest'ultimo, ma non basta. Vorrei sapere cosa può provocare questo comportamento e come devo reagire, perché non ne ho idea!
Scusate se mi sono dilungata tanto, ma ho voluto darvi una chiara idea di ciò che succede.
Confidando in una vostra risposta,
cordiali saluti.
[#1]
Gentile utente,
potrebbe essere verosimile una sorta di "regressione" legata alla nascita del fratellino.
In questi casi può essere opportuno esplicitare, sia a parole che con gli atteggiamenti, quanto successo: la nascita del fratellino, l'assenza di "trascuratezza", la necessità tuttavia di maggiori attenzioni da prestare all'ultimo nato, ecc. Ripeto, anche esplicitando ciò con le spiegazioni verbali.
potrebbe essere verosimile una sorta di "regressione" legata alla nascita del fratellino.
In questi casi può essere opportuno esplicitare, sia a parole che con gli atteggiamenti, quanto successo: la nascita del fratellino, l'assenza di "trascuratezza", la necessità tuttavia di maggiori attenzioni da prestare all'ultimo nato, ecc. Ripeto, anche esplicitando ciò con le spiegazioni verbali.
Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com
[#2]
Utente
Buonasera dottore.
Grazie innanzitutto per la tempestiva risposta.
Parlo molto con mio figlio da quando è nato, tanto che mio marito mi riprendeva dicendomi che tanto non mi capiva (non sono d'accordo), gli spiego tutto quello che succede e quello che provo nei suoi confronti, ovvero un amore incondizionato. Questo da sempre. Lo rendo partecipe anche quando do il biberon al fratellino, o quando il più piccolo piange (delle volte Kevin sembra prenderlo in giro imitandolo), se gli sto cambiando il pannolino e lui proprio in quel momento vuole venire in braccio, allora lascio tutto e lo prendo dicendogli che lo amo e che niente è più importante di lui ... Ma la situazione è ugualmente quella descritta sopra.
Ancora grazie.
Tea.
Grazie innanzitutto per la tempestiva risposta.
Parlo molto con mio figlio da quando è nato, tanto che mio marito mi riprendeva dicendomi che tanto non mi capiva (non sono d'accordo), gli spiego tutto quello che succede e quello che provo nei suoi confronti, ovvero un amore incondizionato. Questo da sempre. Lo rendo partecipe anche quando do il biberon al fratellino, o quando il più piccolo piange (delle volte Kevin sembra prenderlo in giro imitandolo), se gli sto cambiando il pannolino e lui proprio in quel momento vuole venire in braccio, allora lascio tutto e lo prendo dicendogli che lo amo e che niente è più importante di lui ... Ma la situazione è ugualmente quella descritta sopra.
Ancora grazie.
Tea.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.9k visite dal 02/09/2014.
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