Olanzapina lilly per mio fratello 17enne, è la cura esatta?

Salve,
Mio fratello è stato da uno psichiatra che gli ha prescritto olanzapina Lilly 10mg, daparox 15gocce sera e mattina e EN 10 gocce alla sera.

Lui ha 17 anni, sono anni che balziamo da uno psicologo all'altro, tra cui una psichiatra, ma lui non parla.
Passa molte giornate a letto nella totale depressione, soffre d'ansia, ha difficoltà di concentrazione e motivazione dall'infanzia ma nessuno ha mai effettuato un test per ADHD o simili solo perché a scuola non si alzava dalla sedia e non era inquieto a detta degli insegnanti.

Era sovrappeso, soprattutto grasso addominale, che sta eliminando piano piano con la dieta in questi mesi, una delle mie paure e' che si veda ingrassare di nuovo a causa della terapia e inizi anche dca, perché è già indirizzato su quella via e stiamo cercando di stare attenti al non fare diventare la dieta un'ossessione...
Lui non parla con i professionisti, dice sempre che non riesce e fanno domande a cui non sa rispondere (per esempio come si sente ed eventi del passato, ha una memoria pessima) e lo psichiatra che l'ha visto, dal racconto di mia madre che era con lui, ha parlato di psicopatia e non so cos'altro che mia madre non h saputo riportarmi.


È eccessiva questa terapia?
Da premettere che ha anche esplosioni di rabbia, un'immensa difficoltà nel gestirla ma spesso sono proprio i miei genitori a portarlo a questo, riconosco che sia assolutamente "colpa" loro se è così, ma loro non vogliono farsene una ragione...

Ho paura anche che la terapia possa creargli difficoltà nella vita sessuale e sentimentale e non me ne parlerebbe, come possiamo monitorare la cosa delicatamente?
E i farmaci in quanto iniziano a fare il loro effetto (anche collaterale)?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Questa terapia andrebbe compresa rispetto alla diagnosi. Non è una terapia per una depressione, c'è un antipsicotico a dose normale. Infatti ci sono crisi di rabbia che evidentemente creano allarme.

"da uno psicologo all'altro, tra cui una psichiatra, ma lui non parla."

Non si va per parlare, ma per essere valutati e interagire, quando possibile, secondo le vie che in quel momento sono praticabili, ne caso dello psichiatra al fine anche di far provare una cura medica.
"Psicopatia" è un vecchio termine che indicava un disturbo tipicamente non gestito a livello farmacologico però.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini