Domanda su vertigini e ansia
Salve dottore, sono un ragazzo di 20 anni e ormai da qualche settimana sto notando delle piccole "vertigini", se così si possono chiamare, che mi stanno creando molta ansia.
Premetto innanzitutto che qualche mese fa ho sviluppato una forte ansia (ipocondria) improvvisa successivamente ad un evento in cui sono stato male.
Da quel momento in poi questa ansia mi ha portato ad avere infinite paure, tant'è che nel giro di poche settimane ho svolto numerosissimi esami tra cui: elettrocardiogramma, elettrocardiogramma sotto sforzo, holter, emocromo, esami del sangue per gli elettroliti, radiografia ai polmoni.
Tutti questi esami però non hanno evidenziato alcun tipo di problema.
Nonostante tutte queste rassicurazioni però, l'ansia non è passata ma ha solo trovato modi diversi di presentarsi.
Da qualche settimana infatti sto notando delle piccole "vertigini" che aumentano la mia ansia.
Purtroppo non so nemmeno se si possano definire vertigini.
Sono dei momenti che durano pochissimi secondi nei quali ho come la sensazione di perdere l'equilibrio, senza mai effettivamente perderlo.
Questi episodi mi capitano soprattutto quando sono fermo, in generale da seduto o in piedi.
Non sono mai accompagnati da altri sintomi come nausea o vomito, se non da un momentaneo scatto del mio corpo (non sempre presente) in risposta alla sensazione di perdita di equilibrio.
Le noto soprattutto in momenti e in situazioni in cui mi sento in ansia o a disagio, ma è capitato anche che le sentissi in momenti in cui ero rilassato mentalmente.
La mia paura è quindi che queste siano legate ad un problema neurologico più che ansioso.
Ho notato inoltre che, dopo aver avuto una vertigine, se mi concentro su di essa, tende a ripresentarsi più volte nel corso di poco tempo, aumentando ancora di più il mio stato ansioso.
Volevo quindi chiederle dottore se dovessi magari approfondire qualcosa, e se si con quali esami, o se io debba semplicemente mettermi il cuore in pace.
La ringrazio anticipatamente per la pazienza e per la sua disponibilità,
Cordiali saluti
Premetto innanzitutto che qualche mese fa ho sviluppato una forte ansia (ipocondria) improvvisa successivamente ad un evento in cui sono stato male.
Da quel momento in poi questa ansia mi ha portato ad avere infinite paure, tant'è che nel giro di poche settimane ho svolto numerosissimi esami tra cui: elettrocardiogramma, elettrocardiogramma sotto sforzo, holter, emocromo, esami del sangue per gli elettroliti, radiografia ai polmoni.
Tutti questi esami però non hanno evidenziato alcun tipo di problema.
Nonostante tutte queste rassicurazioni però, l'ansia non è passata ma ha solo trovato modi diversi di presentarsi.
Da qualche settimana infatti sto notando delle piccole "vertigini" che aumentano la mia ansia.
Purtroppo non so nemmeno se si possano definire vertigini.
Sono dei momenti che durano pochissimi secondi nei quali ho come la sensazione di perdere l'equilibrio, senza mai effettivamente perderlo.
Questi episodi mi capitano soprattutto quando sono fermo, in generale da seduto o in piedi.
Non sono mai accompagnati da altri sintomi come nausea o vomito, se non da un momentaneo scatto del mio corpo (non sempre presente) in risposta alla sensazione di perdita di equilibrio.
Le noto soprattutto in momenti e in situazioni in cui mi sento in ansia o a disagio, ma è capitato anche che le sentissi in momenti in cui ero rilassato mentalmente.
La mia paura è quindi che queste siano legate ad un problema neurologico più che ansioso.
Ho notato inoltre che, dopo aver avuto una vertigine, se mi concentro su di essa, tende a ripresentarsi più volte nel corso di poco tempo, aumentando ancora di più il mio stato ansioso.
Volevo quindi chiederle dottore se dovessi magari approfondire qualcosa, e se si con quali esami, o se io debba semplicemente mettermi il cuore in pace.
La ringrazio anticipatamente per la pazienza e per la sua disponibilità,
Cordiali saluti
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Gentile Utente, per effettuare una corretta diagnosi occorre una visita medica ed eventuali accertamenti connessi, pertanto ha agito correttamente a rivolgersi a specialisti ed effettuare degli esami, tali da escludere l'origine organica del disturbo. Tra le visite effettuate non mi pare di leggere di visita neurologica che pure sarebbe utile per escludere un eventuale origine organica. Una volta esclusa l'origine neurologica del disturbo percepito, da quanto descrive, tutto sembrerebbe suggerire di considerare un fattore significativo da ansia somatizzata. In quest'ultimo caso sarebbe opportuno indirizzarsi verso un percorso psicoterapeutico.
Cordiali Saluti
dr Giovanni Ronzani
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.2k visite dal 13/10/2023.
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