Causa di acufeni e sordità da un solo orecchio con abr patologico e risonanza magnetica regolare
Gentili dottori,
ho 68 anni e da circa un anno soffro di calo dell'udito con acufeni (fischio continuo) all'orecchio sinistro.
Non so se sia correlabile, ma nella stesso periodo iniziai anche una lunga cura con Vancomicina per altre cause.
Recentemente ho eseguito esame audiometrico tonale: ipoacusia neurosensoriale bilaterale sui toni acuti, con asimmetria a sinistra a 8 KHz (iniziale presbiacusia).
Referto dei Potenziali evocati acustici: destra onda I-III non evocabile, tracciato ripetibile, interpeak latency nella norma; sinistra onda I-III non evocabile, tracciato ripetibile, interpeak latency allungato.
Referto RM: Regolare rappresentazione tronco encefalico con angolo pontocerebellare bil.
Regolare rappresentazione VIII nervo cranico bilateralmente senza enhancement contrastografici positivi post mdc.
Condotto uditivo esterno ed interno normorappresentati come pure l'orecchio medio bilateralmente.
Non enhancement contrastografici positivi in regione sopra- e sottotentoriale.
Non restrizione del segnale in diffusione.
Regolare rappresentazione delle circonvoluzioni cerebrali e cerebellari con netta demarcazione sottocorticale senza lesioni focali.
Normorappresentati i nuclei della base e il corpo calloso.
Sella turcica e ipofisi normo rappresentati.
Il sistema ventricolare simmetrico e di regolare ampiezza.
Spazio liquorale extra-cerebrale regolare.
Regolarmente predisposti e pneumtizzate le cellule mastoidee e i seni paranasali.
L'otorino mi ha detto che è tutto a posto, controllo audiometrico tra due anni.
Per stare tranquilla avrei però una domanda: qual è la causa dei Potenziali evocati acustici patologici se la RM non rileva niente?
Devo fare altri accertamenti?
Corro il rischio di diventare ancora più sorda e come evitarlo?
Grazie per l'attenzione, il parere di un altro medico sarebbe prezioso per me.
cordiali saluti
Sonia Z.
ho 68 anni e da circa un anno soffro di calo dell'udito con acufeni (fischio continuo) all'orecchio sinistro.
Non so se sia correlabile, ma nella stesso periodo iniziai anche una lunga cura con Vancomicina per altre cause.
Recentemente ho eseguito esame audiometrico tonale: ipoacusia neurosensoriale bilaterale sui toni acuti, con asimmetria a sinistra a 8 KHz (iniziale presbiacusia).
Referto dei Potenziali evocati acustici: destra onda I-III non evocabile, tracciato ripetibile, interpeak latency nella norma; sinistra onda I-III non evocabile, tracciato ripetibile, interpeak latency allungato.
Referto RM: Regolare rappresentazione tronco encefalico con angolo pontocerebellare bil.
Regolare rappresentazione VIII nervo cranico bilateralmente senza enhancement contrastografici positivi post mdc.
Condotto uditivo esterno ed interno normorappresentati come pure l'orecchio medio bilateralmente.
Non enhancement contrastografici positivi in regione sopra- e sottotentoriale.
Non restrizione del segnale in diffusione.
Regolare rappresentazione delle circonvoluzioni cerebrali e cerebellari con netta demarcazione sottocorticale senza lesioni focali.
Normorappresentati i nuclei della base e il corpo calloso.
Sella turcica e ipofisi normo rappresentati.
Il sistema ventricolare simmetrico e di regolare ampiezza.
Spazio liquorale extra-cerebrale regolare.
Regolarmente predisposti e pneumtizzate le cellule mastoidee e i seni paranasali.
L'otorino mi ha detto che è tutto a posto, controllo audiometrico tra due anni.
Per stare tranquilla avrei però una domanda: qual è la causa dei Potenziali evocati acustici patologici se la RM non rileva niente?
Devo fare altri accertamenti?
Corro il rischio di diventare ancora più sorda e come evitarlo?
Grazie per l'attenzione, il parere di un altro medico sarebbe prezioso per me.
cordiali saluti
Sonia Z.
[#1]
L'acufene è un problema che, quando insorge, viene sottovalutato: all’inizio spesso concede ampie remissioni spontanee, il paziente è portato a credere che passi da solo .
Purtroppo , una brutta volta, non passa più, e diventa un problema serio.
Credo che quello che dicono i Colleghi Otorinolaringoiatri, ai quali di certo si è già rivolto, cioé che "gli acufeni sono la loro tomba" rappresenti in qualche modo la realtà, nel senso che si tratta di una patologia molto ostica al trattamento.
Vale forse la pena di prendere in considerazione anche una possibilità spesso trascurata.
L'acufene può essere un sintomo di una disfunzione dell'Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) : se infila i suoi mignoli nei meati acustici esterni con i polpastrelli verso l’avanti, e muove la mandibola (vedi foto), si renderà conto dell'intimo rapporto fra Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) e orecchio, e di come tale rapporto possa essere potenzialmente traumatico, a seconda che lo stop determinato dall'intercuspidazione dentaria fermi la rotazione all’indietro che il condilo compie quando si chiude la bocca. Questo infatti può avvenire correttamente se il morso è normale, o troppo tardi se il morso è profondo o la mandibola è all’indietro (retrusa). Quando la mandibola è biretrusa il problema tende ad essere bilaterale, quando é (o è anche) laterodeviata , il problema è monolaterale o prevalente da un lato (come probabilmente nel suo caso).
Il conflitto con il condilo mandibolare può riguardare anche la Tromba di Eustachio, e partecipare a sostenere il problema anche per questa via. .Purtroppo l'acufene, se non la tomba, è di certo la bestia nera non solo degli Otorinolaringoiatri, ma anche dei dentisti che si occupano di ATM, perché individua un punto di probabile non ritorno di questo aspetto della disfunzione ATM. Anche se l'acufene è monosintomatico , di solito il discorso non vale: è difficile che la disfunzione ATM provochi SOLO un acufene e non altri sintomi.
La invito quindi a considerare se compaiono anche altri sintomi di disfunzione ATM (cefalea, cervicalgia, dolore auricolare e all'ATM, rumori articolari con i movimenti della mandibola, vertigini, russare notturno con apnee, ostruzione nasale ecc.), e di valutare la qualità dell'acufene: costante o con momenti di silenzio, intensità sempre uguale o variabile, tempo di insorgenza . Tenga infine presente che il trattamento prevede l’applicazione di una placca intraorale di riposizionamento mandibolare, opportunamente conformata ad hoc, simile ad un bite, da portarsi 24 ore al giorno (pasti esclusi) per un tempo congruo a poter trarre qualche conclusione sull’efficacia di questo trattamento (almeno 6 mesi, ma per l’acufene può essere necessario più tempo). In questi casi è importante valutare il risultato della terapia sugli altri sintomi eventualmente riferiti, in particolare vertigini, cefalea, cervicalgia.
Per avere un definitivo parere in campo ORL, a Bolzano può rivolgersi con fiducia al Dottor Christian Streitberger.
Può essere utile avere qualche notizia in più su questi argomenti visitando il mio sito internet (trova il link qui sotto la mia firma) alla pagina Patologie trattate- Patologie dell’Orecchio e, leggendo gli articoli linkati qui sotto. Eventualmente, se si riconosce nella problematica illustrata, mi faccia sapere.
Cordiali saluti ed auguri.
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1348-acufeni-disfunzioni-articolazione-temporo-mandibolare-atm.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/2492-il-prurito-auricolare-cronico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1898-ceruminosi-tappo-cerume.html
Purtroppo , una brutta volta, non passa più, e diventa un problema serio.
Credo che quello che dicono i Colleghi Otorinolaringoiatri, ai quali di certo si è già rivolto, cioé che "gli acufeni sono la loro tomba" rappresenti in qualche modo la realtà, nel senso che si tratta di una patologia molto ostica al trattamento.
Vale forse la pena di prendere in considerazione anche una possibilità spesso trascurata.
L'acufene può essere un sintomo di una disfunzione dell'Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) : se infila i suoi mignoli nei meati acustici esterni con i polpastrelli verso l’avanti, e muove la mandibola (vedi foto), si renderà conto dell'intimo rapporto fra Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) e orecchio, e di come tale rapporto possa essere potenzialmente traumatico, a seconda che lo stop determinato dall'intercuspidazione dentaria fermi la rotazione all’indietro che il condilo compie quando si chiude la bocca. Questo infatti può avvenire correttamente se il morso è normale, o troppo tardi se il morso è profondo o la mandibola è all’indietro (retrusa). Quando la mandibola è biretrusa il problema tende ad essere bilaterale, quando é (o è anche) laterodeviata , il problema è monolaterale o prevalente da un lato (come probabilmente nel suo caso).
Il conflitto con il condilo mandibolare può riguardare anche la Tromba di Eustachio, e partecipare a sostenere il problema anche per questa via. .Purtroppo l'acufene, se non la tomba, è di certo la bestia nera non solo degli Otorinolaringoiatri, ma anche dei dentisti che si occupano di ATM, perché individua un punto di probabile non ritorno di questo aspetto della disfunzione ATM. Anche se l'acufene è monosintomatico , di solito il discorso non vale: è difficile che la disfunzione ATM provochi SOLO un acufene e non altri sintomi.
La invito quindi a considerare se compaiono anche altri sintomi di disfunzione ATM (cefalea, cervicalgia, dolore auricolare e all'ATM, rumori articolari con i movimenti della mandibola, vertigini, russare notturno con apnee, ostruzione nasale ecc.), e di valutare la qualità dell'acufene: costante o con momenti di silenzio, intensità sempre uguale o variabile, tempo di insorgenza . Tenga infine presente che il trattamento prevede l’applicazione di una placca intraorale di riposizionamento mandibolare, opportunamente conformata ad hoc, simile ad un bite, da portarsi 24 ore al giorno (pasti esclusi) per un tempo congruo a poter trarre qualche conclusione sull’efficacia di questo trattamento (almeno 6 mesi, ma per l’acufene può essere necessario più tempo). In questi casi è importante valutare il risultato della terapia sugli altri sintomi eventualmente riferiti, in particolare vertigini, cefalea, cervicalgia.
Per avere un definitivo parere in campo ORL, a Bolzano può rivolgersi con fiducia al Dottor Christian Streitberger.
Può essere utile avere qualche notizia in più su questi argomenti visitando il mio sito internet (trova il link qui sotto la mia firma) alla pagina Patologie trattate- Patologie dell’Orecchio e, leggendo gli articoli linkati qui sotto. Eventualmente, se si riconosce nella problematica illustrata, mi faccia sapere.
Cordiali saluti ed auguri.
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1348-acufeni-disfunzioni-articolazione-temporo-mandibolare-atm.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/2492-il-prurito-auricolare-cronico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1898-ceruminosi-tappo-cerume.html
Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com
[#2]
Utente
Grazie dr. Bernkopf per avermi fatto conoscere anche questo approccio per tentare la cura degli acufeni. Effettivamente muovendo la mandibola sento dei rumori articolari. Mi è anche chiaro che in ogni caso non sarà facile trovare la soluzione. Terrò in considerazione ogni Suo prezioso consiglio.
Mi piacerebbe però sapere perché la risonanza magnetica non conferma la presenza di un neurinoma (menomale!) che i Potenziali Evocati Acustici, patologici, fanno presumere.
Ancora grazie infinite per la disponibilità.
Mi piacerebbe però sapere perché la risonanza magnetica non conferma la presenza di un neurinoma (menomale!) che i Potenziali Evocati Acustici, patologici, fanno presumere.
Ancora grazie infinite per la disponibilità.
[#3]
"fanno presumere": no, fanno temere, per cui è prudente escluderlo, anche se non lo si riscontra quasi mai.
Cordiali saluti ed auguri
Cordiali saluti ed auguri
Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.6k visite dal 11/06/2023.
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Approfondimento su Acufeni
L'acufene (o tinnito) è un disturbo dell'orecchio che si manifesta sotto forma di ronzio o fischio costante o pulsante. Scopri i sintomi, le cause e i rimedi.