Il medico ha parlato
Buongiorno, vorri avere un chiarimento. Da un paio di giorni ho una paralisi del nervo facciale, a dx che comprende bocca, guancia e occhio. In particolare non risco a chiudere l'occhio dx e la bocca è per metà storta. Il medico ha parlato di paralisi a frigore o sindrome di Bell. Ho impostato una terapia a base di cortisonici(40mg in vena ieri e, da oggi 60mg di prednisone per bocca per 6 giorni). In caso non migliorasse mi ha consigliato una terapia antivirale pochè la causa potrebbe essere dovuta ad Herpes simplex. La mia domanda è: visti i sintomi, quali altre patologie possono essere inserite nella diagnosi defferenziale?Paralisi a frigore e sindrome di Bell sono sinonimi? Quale è l'evoluzione della patologia. E' corretta una terapia di questo tipo( per ora dopo 90 mg di cortisone, 40ieri e 50 stamattina, non ho avuto alcun beneficio).Conviene fare qualche esame radiologivo per esvcludere altre patologie o è meglio aspettare? Grazie per il consulto
[#1]
Gentile utente,
La paralisi idiopatica del nervo facciale, detta anche sindrome di Bell o paralisi a frigore, è la forma più frequente di paresi periferica del nervo facciale.
In riferimento alle Sue specifiche domande, è difficile esprimere un parere senza visita ed esame obiettivo.
Comunque posso aggiungere quanto segue:
1) Se l'esame obiettivo ha evidenziato una paresi periferica ad esordio improvviso del n. facciale e non vi sono segni di interessamento di altre strutture del Sistema Nervoso o patologie quali diabete mellito, ipertensione arteriosa grave, otite media, malattie infettive acute, non sono indicati, al momento, specifici accertamenti strumentali;
2) La maggior parte dei pazienti guarisce in 3-4 settimane, circa il 15% dei soggetti presenta una guarigione più lenta, in 3-6 mesi.
3) La terapia in atto è corretta, inoltre Le consiglierei di assumere integratori di vitamine B1 - B6 - B12 ed utilizzare un collirio a base di lacrime artificiali per proteggere l'occhio.
Cordiali saluti.
La paralisi idiopatica del nervo facciale, detta anche sindrome di Bell o paralisi a frigore, è la forma più frequente di paresi periferica del nervo facciale.
In riferimento alle Sue specifiche domande, è difficile esprimere un parere senza visita ed esame obiettivo.
Comunque posso aggiungere quanto segue:
1) Se l'esame obiettivo ha evidenziato una paresi periferica ad esordio improvviso del n. facciale e non vi sono segni di interessamento di altre strutture del Sistema Nervoso o patologie quali diabete mellito, ipertensione arteriosa grave, otite media, malattie infettive acute, non sono indicati, al momento, specifici accertamenti strumentali;
2) La maggior parte dei pazienti guarisce in 3-4 settimane, circa il 15% dei soggetti presenta una guarigione più lenta, in 3-6 mesi.
3) La terapia in atto è corretta, inoltre Le consiglierei di assumere integratori di vitamine B1 - B6 - B12 ed utilizzare un collirio a base di lacrime artificiali per proteggere l'occhio.
Cordiali saluti.
DOTT. MASSIMO MUCIACCIA
SPECIALISTA IN NEUROLOGIA
ASL BARI
[#2]
Neurologo, Psichiatra
ad integrazione della terapia medica aggiungerei:
- protezione dell'occhio realizzabile di giorno con occhiali e di notte con bendaggio occlusivo
- esercizi di mimica faciale
- stimolazione tattile della muscolatura periorale e perioculare
presti attenzione nell'alimentazione. A volte causa la ridotta mobilità è possibile provocare delle piccole lesioni mucose. Preferisca cibi che non richiedono molta masticazione e subito dopo mangiato pratichi un accurata pulizia del cavo orale
si tranquillizzi se la terapia non da subito effetto, anzi non è infrequente assistere nei primi giorni ad un peggioramento nonostante il farmaco
Auguri di pronta guarigione
- protezione dell'occhio realizzabile di giorno con occhiali e di notte con bendaggio occlusivo
- esercizi di mimica faciale
- stimolazione tattile della muscolatura periorale e perioculare
presti attenzione nell'alimentazione. A volte causa la ridotta mobilità è possibile provocare delle piccole lesioni mucose. Preferisca cibi che non richiedono molta masticazione e subito dopo mangiato pratichi un accurata pulizia del cavo orale
si tranquillizzi se la terapia non da subito effetto, anzi non è infrequente assistere nei primi giorni ad un peggioramento nonostante il farmaco
Auguri di pronta guarigione
[#3]
Utente
Gentili specialisti, vi ringrazio molto per le vostre risposte, volevo tenervi aggiornati sull'evoluzione della mia patologia. Dopo 12 giorni i miglioramenti comparsi sono regrediti dopo la diminuzione della terapia cortisonica. Dall'esordio avevo assunto prednisone 60 mg al dì per 6 giorni ( e qui si era visto qualche piccolo miglioramento)poi d7-d8 40 mg, d9-d10 20 mg. Qui però c'è stata la riacutizzazione: piccoli movimenti che prima riuscivo a fare sono scomparsi e la situazione è tornata praticamente quella dell'esordio. Il neurologo che ho contattato mi ha visitato e non notando altri deficit( indici di una compromissione di altri nervi) mi ha consigliato di assumere ancora cortisone 60 mg per 4-5 dì e poi scalare molto più lentamente. Inoltre ho iniziato una terapia antivirale con valaciclovir 500 mgx3 per 7 giorni. La mia domanda è: come è possibile che dopo tutto questo cortisone una riduzione del dosaggio provochi un peggioramento? Capisco una stabilità o lenti miglioramnti legati ai lunghi tempi di rigenerazione delle fibre nervose, ma un peggioramento? Alcuni medici sostengono che in queste forme il cortisone va comunque scalato in fretta(circa 4 giorni). In concomitanza con i miglioramenti avevo anche notato la comparsa di dolore localizzato alla guancia dx alla mascella e ai denti a dx. Dopo che c'è stato il peggioramnto i dolori sono diminuiti. Ho eseguito anche (mentre stavo assumendo 60 mg di pdn) una visita otorino che ha evidenziato una paralisi del nervo stapediale dx. Mi devo preoccupare che non sia "solo" una paralisi di Bell?
[#4]
Neurologo, Psichiatra
personalmente utilizzo il prednisone per una decina di giorni per poi scalarlo di 10 mg al di. L'aciclovir viene utilizzato perchè l'herpes è la causa nota più frequente.
Tuttavia anche quando trattati alcuni pazienti non recuperano una buona funzionalità. Il decorso del suo problema potrebbe essere un indizio in tal senso. Continui la terapia e se necessario il suo neurologo le consiglierà le indagini strumentali (eng, tc, etc)
Saluti
Tuttavia anche quando trattati alcuni pazienti non recuperano una buona funzionalità. Il decorso del suo problema potrebbe essere un indizio in tal senso. Continui la terapia e se necessario il suo neurologo le consiglierà le indagini strumentali (eng, tc, etc)
Saluti
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 39.1k visite dal 06/01/2007.
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