Cefalea tensiva da psicosomatizzazione ansiosa?

Gentile Ragazza,

non vedo nulla di preoccupante, si tranquillizzi.
Sembrerebbe una cefalea tensiva in cui la componente emotiva e ansiosa può essere un fattore importante.
Se il disturbo dovesse persistere si rivolga ad un neurologo esperto in cefalee per avere anche la prescrizione di un’adeguata terapia.

Cordiali saluti

Dr. Antonio Ferraloro

Grazie mille dottore, mi scuso per la risposta tardiva. La cefalea tensiva è sparita poco dopo in realtà, ma ad oggi i sintomi fisici legati alla mia fortissima ansia (parlerei quasi di ipocondria, visto che sono arrivata a soffrire di attacchi di panico frequenti) non si sono placati. È da ieri ad esempio che dopo aver usato il cellulare in macchina, percepisco un senso di vertigine e leggera nausea. Dapprima, vedendo che si ripeteva ogni qualvolta usassi il telefono, ho dato la colpa a stanchezza visiva e mentale, avendo percepito questa nuova e fastidiosa sensazione dopo una sessione di psicoterapia abbastanza stressante. Oggi si è ripresentata in un momento di forte ansia: vertigine che non è un vero e proprio capogiro, il mondo non gira intorno a me, ma è piuttosto una percezione di instabilità interna, che però si ripercuote fisicamente con un senso di nausea. Mi sentivo gli occhi anche un po’ pesanti, ma non so se può essere dovuto al fatto che questi giorni ho pianto molto. Secondo lei può essere una sensazione di base ansiosa? Sono seguita da uno psicoterapeuta/ psichiatra che, come altri dottori che mi hanno visitata (medico di base, guardia medica e un cardiologo), è concorde che queste sintomatologie corrispondano a una psicosomatizzazione ansiosa. Io non riesco a convincermene, però, i sintomi sembrano reali e fastidiosi, specialmente quando ci penso assiduamente. Ringrazio in anticipo per la sua pazienza e risposta!

Gentile Ragazza,

" i sintomi sembrano reali", non "sembrano", "sono reali", non sono inventati, è il cervello che li crea ed è questa "creazione" che la terapia deve interrompere.
Concordo con quanto Le hanno detto i medici che La seguono.

Cordialmente

Dr. Antonio Ferraloro

Dottor Ferraloro la ringrazio per la sua gentilezza, tuttavia da una settimana a questa parte mi sono comparsi altri strani sintomi, che non so se spiegare di nuovo con ansia e psicosomatizzazioni. Sento delle evidenti pulsazioni, battiti ritmici e tremori ai muscoli delle gambe, soprattutto il quadricipite sinistro, braccia, torace e oggi anche una alla lingua. Mi è stato detto che sono fascicolazioni, e questo mi ha portato a temere malattie degenerative gravi che sono spesso associate a questi fenomeni (almeno secondo internet). Ho prenotato una visita neurologica per sicurezza, ma quello che volevo chiederle è: è possibile che queste fascicolazioni sparse in tutto il corpo, compresa la lingua, siano di origine ansiosa? Non ho deficit motori né linguistici per ora, ma sono in totale panico. La ringrazio in anticipo per la possibile risposta!

Non solo è possibile ma pure molto probabile l'origine ansiosa delle presunte fascicolazioni.

Dr. Antonio Ferraloro

Dr. Ferraloro la aggiorno sui recenti sviluppi. Ho fatto una visita neurologica a due settimane dall’ insorgenza delle fascicolazioni. Il dottore ha eseguito test di Romberg e Mingazzini agli arti superiori, mi ha controllato la camminata, l’equilibrio, la coordinazione, la vista e ha controllato tono e trofismo di gambe e braccia, tentando di evocare fascicolazioni che, però, non si sono presentate percuotendo i muscoli. Non mi ha controllato i riflessi, e dopo poco ha ritenuto conclusa la visita neurologica (negativa), concludendo che nel mio caso i sintomi presentati sono di origine ansiosa e ossessivo-compulsiva. Lei che cosa ne pensa? Posso stare tranquilla oppure ho eseguito la visita neurologica troppo precocemente per escludere possibili malattie neurodegenerative? Il neurologo mi ha tranquillizzato dicendo che le sole fascicolazioni, specialmente se migranti, non sono indicative di malattie del moto neurone. La ringrazio per la dedizione e cura con cui risponde ai suoi pazienti online, procederò comunque a curare l’ipocondria e il disturbo somatoforme che mi hanno diagnosticato.

Le confermo quanto detto dal collega neurologo.

Dr. Antonio Ferraloro