Le conseguenze dopo un ictus cerebrale
Buonasera a tutti,
Vi chiedo un consulto per un problema che ha mio padre, purtroppo non riesco a fornire molti dettagli, al più quello che mi è stato riferito dai medici.
Circa due settimane fa mio padre è stato operato d'urgenza ad una arteria che si connette all'intestino perchè ostruita al 100% tramite un invervento endoscopico per riaprirla.
Purtroppo come conseguenza dell'intervento mio padre ha avuto una emoraggia cerebrale (a detta dei medici di "modesta entità") insieme a delle "microischemie diffuse" nel cervello.
La prima settimana sembrava drammatica, a tal punto che i medici stessi ci dissero che c'erano poche speranze.
Infatti mio padre era in stato soporoso, paralizzato dal lato destra e non percepiva quasi per niente gli stimoli esterni e nemmeno se stesso.
Dopo una settimana abbiamo cominciato a vedere dei miglioramenti: prima si è svegliato dal coma, poi ha cominciato a parlare un pochino e addirittura la parte paralizzata sta cominciando a muoverla un pò.
Per darvi un'idea quantitativa durante la prima settimana di ricovero il braccio destro non reagiva minimamente, adesso lo usa addirittura per afferrare il sostegno dell'ospedale.
Ora arriviamo all'oggetto del problema principale.
Mio padre sta cominciando a ragionare, se gli si pone un quesito risponde ed interagisce (anche se da come parla sembra un pò spossato) tuttavia è spesso ripetetitivo, ci chiede continuamente "ma sopravvivo?
" nonostante gli abbiamo spiegato tante volte la situazione e che ormai è fuori pericolo.
Da quel che sembra, e come concorda il neurologo, ha una perdita della memoria a breve termine.
C'è speranza che dal punto di vista mentale possa migliorare?
Se non è reversibile la situazione esistono terapie per gestire questo problema?
Scusate le mille domande, ma io e mia mamma siamo preoccupati per il futuro perchè non sapremo come gestire il carattere di papà che purtroppo non è più quello di prima dell'ictus.
Vi ringrazio tantissimo.
Cordiali saluti.
Vi chiedo un consulto per un problema che ha mio padre, purtroppo non riesco a fornire molti dettagli, al più quello che mi è stato riferito dai medici.
Circa due settimane fa mio padre è stato operato d'urgenza ad una arteria che si connette all'intestino perchè ostruita al 100% tramite un invervento endoscopico per riaprirla.
Purtroppo come conseguenza dell'intervento mio padre ha avuto una emoraggia cerebrale (a detta dei medici di "modesta entità") insieme a delle "microischemie diffuse" nel cervello.
La prima settimana sembrava drammatica, a tal punto che i medici stessi ci dissero che c'erano poche speranze.
Infatti mio padre era in stato soporoso, paralizzato dal lato destra e non percepiva quasi per niente gli stimoli esterni e nemmeno se stesso.
Dopo una settimana abbiamo cominciato a vedere dei miglioramenti: prima si è svegliato dal coma, poi ha cominciato a parlare un pochino e addirittura la parte paralizzata sta cominciando a muoverla un pò.
Per darvi un'idea quantitativa durante la prima settimana di ricovero il braccio destro non reagiva minimamente, adesso lo usa addirittura per afferrare il sostegno dell'ospedale.
Ora arriviamo all'oggetto del problema principale.
Mio padre sta cominciando a ragionare, se gli si pone un quesito risponde ed interagisce (anche se da come parla sembra un pò spossato) tuttavia è spesso ripetetitivo, ci chiede continuamente "ma sopravvivo?
" nonostante gli abbiamo spiegato tante volte la situazione e che ormai è fuori pericolo.
Da quel che sembra, e come concorda il neurologo, ha una perdita della memoria a breve termine.
C'è speranza che dal punto di vista mentale possa migliorare?
Se non è reversibile la situazione esistono terapie per gestire questo problema?
Scusate le mille domande, ma io e mia mamma siamo preoccupati per il futuro perchè non sapremo come gestire il carattere di papà che purtroppo non è più quello di prima dell'ictus.
Vi ringrazio tantissimo.
Cordiali saluti.
[#1]
Gentile Utente,
le possibilità di recupero della memoria ma anche quelle cognitive in generale dipendono dalla sede dell'emorragia e dall'entità della stessa, pertanto non è possibile darLe una risposta attendibile, si dovrebbero visionare attentamente le immagini e correlarle clinicamente.
Mi pare però che il recupero fisico sia significativo, speriamo che lo sia anche quello cognitivo.
Cordiali saluti ed auguri
le possibilità di recupero della memoria ma anche quelle cognitive in generale dipendono dalla sede dell'emorragia e dall'entità della stessa, pertanto non è possibile darLe una risposta attendibile, si dovrebbero visionare attentamente le immagini e correlarle clinicamente.
Mi pare però che il recupero fisico sia significativo, speriamo che lo sia anche quello cognitivo.
Cordiali saluti ed auguri
Dr. Antonio Ferraloro
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.4k visite dal 01/11/2022.
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