Disturbo del sonno
Buongiorno,
Praticamente da quando ho memoria, con fasi in cui si acuisce e fasi in cui sembra regredire, soffro di una sorta di terrore del sonno.
Mi risveglio nel cuore della notte, in modo brusco e improvviso sempre urlando e lanciandomi giù dal letto.
Le poche volte in cui ne ho ricordo sono quando mi sveglio per il freddo a piedi scalzi.
Non ho mai piena accortezza di ciò che mi succede (solo quando mi svegliano nonostante avverta forte spavento) e solo talvolta ricordo in abbinato degli incubi.
Da un periodo a questa parte tale disturbo del sonno si è abbinato a bruxismo e mi sveglio con la mascella dolorante e senza poter aprire bene la bocca.
Tali sintomi per me sono molto debilitanti perché non posso dormire con nessuno in casa senza far prendere dei grandi spaventi tutte le notti, e inoltre penso di non riposare adeguatamente.
Tali fenomeni non stanno passando nonostante valeriana, melatonina e da qualche tempo dialogo con uno psicologo.
Svariati anni fa ne parlai con una neurologa che mi disse che era del tutto normale e transitorio nei periodi di stress ma questa cosa non si è mai risolta.
Qual è lo specialista a cui mi posso rivolgere?
Il neurologo?
La terapia sarà solo farmacologica?
Ciò che vorrei evitare è assumere psicofarmaci
Specifico che non bevo, non fumo e ho una dieta vegetariana leggera
Praticamente da quando ho memoria, con fasi in cui si acuisce e fasi in cui sembra regredire, soffro di una sorta di terrore del sonno.
Mi risveglio nel cuore della notte, in modo brusco e improvviso sempre urlando e lanciandomi giù dal letto.
Le poche volte in cui ne ho ricordo sono quando mi sveglio per il freddo a piedi scalzi.
Non ho mai piena accortezza di ciò che mi succede (solo quando mi svegliano nonostante avverta forte spavento) e solo talvolta ricordo in abbinato degli incubi.
Da un periodo a questa parte tale disturbo del sonno si è abbinato a bruxismo e mi sveglio con la mascella dolorante e senza poter aprire bene la bocca.
Tali sintomi per me sono molto debilitanti perché non posso dormire con nessuno in casa senza far prendere dei grandi spaventi tutte le notti, e inoltre penso di non riposare adeguatamente.
Tali fenomeni non stanno passando nonostante valeriana, melatonina e da qualche tempo dialogo con uno psicologo.
Svariati anni fa ne parlai con una neurologa che mi disse che era del tutto normale e transitorio nei periodi di stress ma questa cosa non si è mai risolta.
Qual è lo specialista a cui mi posso rivolgere?
Il neurologo?
La terapia sarà solo farmacologica?
Ciò che vorrei evitare è assumere psicofarmaci
Specifico che non bevo, non fumo e ho una dieta vegetariana leggera
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Se lei ricorda di aver sempre sofferto di questo disturbo, è probabile che si tratti di una alterazione costituzionale, quindi non patologica, della architettura del sonno, la quale sicuramente può essere esacerbata dallo stress.
L'eventuale terapia deve agire sullo stress, piuttosto che sul sintomo, e può essere sia farmacologica che psicologica. In questi casi sono spesso di aiuto il tradizionale Training Autogeno o le più moderne tecniche di mindfulness (purchè l'operatore sia preparato ed esperto).
Se invece si vuole agire direttamente sul sintomo occorre capire se esso si verifica in corso di sonno REM o di sonno non-Rem (N-REM). Nel primo caso si adoperano piccole dosi di un antidepressivo triciclico, che inibisce appunto il sonno REM. Per discriminare le due situazioni occorrerebbe eseguire una registrazione elettroencefalografica notturna.
Regola generale è di evitare la sera il consumo caffè ed alcolici.
Spero di essere stato chiaro, ma sono disponibile per altre domande di chiarimento.
L'eventuale terapia deve agire sullo stress, piuttosto che sul sintomo, e può essere sia farmacologica che psicologica. In questi casi sono spesso di aiuto il tradizionale Training Autogeno o le più moderne tecniche di mindfulness (purchè l'operatore sia preparato ed esperto).
Se invece si vuole agire direttamente sul sintomo occorre capire se esso si verifica in corso di sonno REM o di sonno non-Rem (N-REM). Nel primo caso si adoperano piccole dosi di un antidepressivo triciclico, che inibisce appunto il sonno REM. Per discriminare le due situazioni occorrerebbe eseguire una registrazione elettroencefalografica notturna.
Regola generale è di evitare la sera il consumo caffè ed alcolici.
Spero di essere stato chiaro, ma sono disponibile per altre domande di chiarimento.
Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.2k visite dal 13/05/2022.
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