Una vita molto attiva, ma

salve,
da qualche anno presento dei dolori alla schiena, ho 30 anni ed ho una vita molto attiva, ma da qualche mese ho dovuto ridurre i carichi e gli impegni per via di dolori costanti alla schiena.
dopo cure su cure, a base di antiinfiammatori, cortisoni e miorilassanti, i problemi sembrano non cessare.
dopo una visita ortopedica mi è stata prescirtta un esame di risonanza magnetica, il risultato è il seguente:
diffusi fenomeni spondilosici
ipointensi in T2 per fenomeni disidratativi i dischi esaminati
bulging dell'anulus L1-L2, L2-L3
protusione discale paramediana sinistra L3-L4
ernia discale posteromediana paramediana sinistra L4-L5, lussata dietro il soma di L5
ernia discale posterolaterale destra L5-S1, che importa la radice omolaterale di S1
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Dr. Daniele Tonlorenzi Gnatologo, Dentista 4.2k 73
Decisamente Le serve un buon neurochirurgo che valuti la Sua situazione, ma prima controllerei alcune cose. L’importanza della correlazione tra la masticazione e le alterazioni della colonna, tipo scoliosi, compare sin dall’età evolutiva. Un professore di anatomia dell’Università di Napoli, Valentino Bartolomeo ha effettuato diversi studi su questo problema. Uno pubblicato nel 2002, su bambini di 10 anni, è consistito in un’osservazione posturale del soggetto, cioè il rapporto tra i diversi distretti del corpo tra di loro e un’accurata visita odontoiatrica. Successivamente ha usato un elettromiografo di superficie portatile, applicando dei “cerottini” sui muscoli a lato della colonna (paravertebrali) e registrando la loro attività elettrica durante dei movimenti di flesso-estensione del tronco. Il test era positivo quando la differenza in micro-Volts tra due regioni corrispondenti della colonna vertebrale superava certi valori. Solo questi casi sono stati sottoposti ad un esame radiografico di conferma della scoliosi o dell’atteggiamento scoliotico. I suoi studi indicano che la percentuale dei bambini di dieci anni con scoliosi strutturate è del 4% e che tutti presentano problemi ortodontici, o erano in corso di trattamento o avrebbero dovuto esserci sottoposti; risulta evidente che la terapia ortodontica doveva essere effettuata più precocemente. E' possibile cercare ancora l'armonia dei muscoli della colonna e del rachide, attraverso una indagine con pedana baropodometrica che analizzi i vari sistemi sensoriali che coordinano la postura. Io sono dell'idea che prima si deve fare diagnosi e poi terapia. Ad ogni modo la presenza di dolori al risveglio mi farebbe pensare (escluse cause artritiche) non ad alterato appoggio plantare (di notte di solito non si sta in piedi), bensì a cause occlusali. Il trigemino è un nervo complesso, che finisce nella colonna vertebrale lombo-sacrale.
In pratica si usa una pedana baropodometrica che controlla (tra l'altro la proiezione del baricentro a terra, la distribuzione dei carichi posturali, ecc). Ammettiamo che sul piede sin carichi 9 kg di più rispetto al destro, si deve partire da li. Stiamo provando l'uso di un particolarissimo tipo di bite che sta dando risultati ottimi.
Saluti
Dr Daniele Tonlorenzi odontoiatra Prof A.C. "fisiologia e patologia della postura e del movimento" Università Pisa
dtonlorenzi@mcarrara.com

https://www.medicitalia.it/dtonlorenzi/#info

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Attivo dal 2006 al 2007
Ex utente
la ringrazio per la sua risposta, molto gentile!
ora la situazione è leggermente migliorata, lo stesso provvederò ad effettuare dei controlli.
a presto, distinti saluti