Neurite ottica retrobulbare
Salve dottore,
Mi è stata diagnosticata la SCLEROSI MULTIPLA a febbraio scorso a causa di una neurite ottica retrobulbare non riconosciuta subito dall'oculista al quale mi rivolsi.
Proprio per questo errore ho fatto I boli di cortisone dopo un mese dall'evento e purtroppo ho un annebbiamento persistente a causa del ritardo nella somministrazione.
Secondo la sua esperienza c'è possibilità di recupero?
O un trattamento alternativo?
Purtroppo la vista mi crea non pochi disagi e non ho più qualità di vita.
La ringrazio in anticipo per la disponibilità.
Mi è stata diagnosticata la SCLEROSI MULTIPLA a febbraio scorso a causa di una neurite ottica retrobulbare non riconosciuta subito dall'oculista al quale mi rivolsi.
Proprio per questo errore ho fatto I boli di cortisone dopo un mese dall'evento e purtroppo ho un annebbiamento persistente a causa del ritardo nella somministrazione.
Secondo la sua esperienza c'è possibilità di recupero?
O un trattamento alternativo?
Purtroppo la vista mi crea non pochi disagi e non ho più qualità di vita.
La ringrazio in anticipo per la disponibilità.
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Gentile Paziente,
come avrà di certo appreso, la neurite ottica retro-bulbare è una delle modalità più frequenti di esordio della sclerosi multipla e con la terapia appropriata, nella generale esperienza, si ottiene nel giro di qualche mese di riacquistare una capacità visiva quasi del tutto normale, seppure la sensibilità al contrasto e la percezione dei colori possa rimanere lievemente alterata. Purtroppo, vi sono anche casi in cui possa progredire ad uno stato permanente di ridotta acuità visiva.
come avrà di certo appreso, la neurite ottica retro-bulbare è una delle modalità più frequenti di esordio della sclerosi multipla e con la terapia appropriata, nella generale esperienza, si ottiene nel giro di qualche mese di riacquistare una capacità visiva quasi del tutto normale, seppure la sensibilità al contrasto e la percezione dei colori possa rimanere lievemente alterata. Purtroppo, vi sono anche casi in cui possa progredire ad uno stato permanente di ridotta acuità visiva.
Dott. Mauro Colangelo, Neurochirurgo/Neurologo
maurocolang@gmail.com
www.colangeloneurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.4k visite dal 23/12/2021.
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