Depressione, ansia, attacchi di panico, disturbo ossessivo
Buonasera, ho 33 anni.
Da quest’estate soffro di giramenti di testa, tachicardia, tremori, vampate di calore, vertigini, sensazione di occhi che girano e non mettono bene a fuoco.
Siccome di carattere sono sempre stata un po’ ipocondriaca la mia mente ha subito pensato alle peggiori malattie: tumore al cervello, ictus, SM.
A settembre ho effettuato una visita neurologica con la seguente diagnosi: depressione lieve con attacchi di panico.
Lo specialista mi diede paroxetina 20 mg + Xanax al bisogno, ma io non iniziai la cura in quanto avevo paura di questo genere di farmaci.
Feci una seconda visita neurologica da un altro specialista che confermò la diagnosi del primo.
Quando gli chiesi se era il caso di fare una RM per toglierci ogni dubbio mi rispose assolutamente no.
Decisi di fidarmi e finalmente a ottobre, con gran fatica, iniziai la cura data dal neurologo ma, dietro consiglio della mia dottoressa, sotto forma di gocce (Daparox) in modo da introdurle molto gradualmente+1 co di Xanax 0, 5 RP al giorno, entrambi al mattino.
Il 1 novembre sono arrivata alle 20 gocce di Daparox e per il momento sono ferma a questa dose.
La mia impressione è che il farmaco gestisca discretamente bene gli attacchi di panico e che mi abbia ridato un po’ di coraggio nel fare cose che prima non facevo, tipo guidare o stare qualche ora a casa da sola.
A livello di pensieri invece non vedo grossi miglioramenti.
In quest’ultima settimana ho ricominciato a pensare che la mia malattia non sia psicologica ma patologica, che non si sia indagato abbastanza a fondo.
Questo perché tanti sintomi fisici li ho ancora tipo giramenti di testa, occhi che non mettono bene a fuoco, tremori vari.
Il mio medico dice che la mia è tutta tensione.
Passo molto tempo in internet a cercare cosa indicano i miei sintomi, a chiedermi se stiamo curando la cosa giusta, a piangere, e ho questa apatia perenne che mi accompagna.
Non c’è niente che mi interessi.
Sto anche trascurando i miei bimbi, perché non ho voglia di fare niente, per fortuna ho un marito e dei genitori che mi stanno molto dietro.
Chiedo a voi due cose molto diverse tra loro.
Intanto se è il caso di fare un RM per togliere ogni dubbio.
E poi, la cosa che più mi interessa, è sapere se questa depressione/ipocondria possa essersi cronicizzata?
Passerò in questo stato il resto della mia vita?
Mi aspettavo che la paroxetina fosse una specie di pozione magica del buon umore, invece non è così.
In quest’ultima settimana mi sembra di aver fatto passi indietro, sento anche gli attacchi di panico sono lì li per tornare, come se mi stessero con il fiato sul collo.
La mia psicoterapeuta dice che l’ipocondria e gli attacchi di panico sono il mio mezzo per ricevere attenzioni, e stiamo lavorando con lei sul mio passato anche con EMDR.
Io mi sento di nuovo a terra, ho paura che tornino gli attacchi, ho paura di non venirne fuori, ho paura di avere una malattia organica.
Chiedo un vs parere.
Vi prego, ho bisogno di sapere che cosa devo fare.
Che problema ho?
Da quest’estate soffro di giramenti di testa, tachicardia, tremori, vampate di calore, vertigini, sensazione di occhi che girano e non mettono bene a fuoco.
Siccome di carattere sono sempre stata un po’ ipocondriaca la mia mente ha subito pensato alle peggiori malattie: tumore al cervello, ictus, SM.
A settembre ho effettuato una visita neurologica con la seguente diagnosi: depressione lieve con attacchi di panico.
Lo specialista mi diede paroxetina 20 mg + Xanax al bisogno, ma io non iniziai la cura in quanto avevo paura di questo genere di farmaci.
Feci una seconda visita neurologica da un altro specialista che confermò la diagnosi del primo.
Quando gli chiesi se era il caso di fare una RM per toglierci ogni dubbio mi rispose assolutamente no.
Decisi di fidarmi e finalmente a ottobre, con gran fatica, iniziai la cura data dal neurologo ma, dietro consiglio della mia dottoressa, sotto forma di gocce (Daparox) in modo da introdurle molto gradualmente+1 co di Xanax 0, 5 RP al giorno, entrambi al mattino.
Il 1 novembre sono arrivata alle 20 gocce di Daparox e per il momento sono ferma a questa dose.
La mia impressione è che il farmaco gestisca discretamente bene gli attacchi di panico e che mi abbia ridato un po’ di coraggio nel fare cose che prima non facevo, tipo guidare o stare qualche ora a casa da sola.
A livello di pensieri invece non vedo grossi miglioramenti.
In quest’ultima settimana ho ricominciato a pensare che la mia malattia non sia psicologica ma patologica, che non si sia indagato abbastanza a fondo.
Questo perché tanti sintomi fisici li ho ancora tipo giramenti di testa, occhi che non mettono bene a fuoco, tremori vari.
Il mio medico dice che la mia è tutta tensione.
Passo molto tempo in internet a cercare cosa indicano i miei sintomi, a chiedermi se stiamo curando la cosa giusta, a piangere, e ho questa apatia perenne che mi accompagna.
Non c’è niente che mi interessi.
Sto anche trascurando i miei bimbi, perché non ho voglia di fare niente, per fortuna ho un marito e dei genitori che mi stanno molto dietro.
Chiedo a voi due cose molto diverse tra loro.
Intanto se è il caso di fare un RM per togliere ogni dubbio.
E poi, la cosa che più mi interessa, è sapere se questa depressione/ipocondria possa essersi cronicizzata?
Passerò in questo stato il resto della mia vita?
Mi aspettavo che la paroxetina fosse una specie di pozione magica del buon umore, invece non è così.
In quest’ultima settimana mi sembra di aver fatto passi indietro, sento anche gli attacchi di panico sono lì li per tornare, come se mi stessero con il fiato sul collo.
La mia psicoterapeuta dice che l’ipocondria e gli attacchi di panico sono il mio mezzo per ricevere attenzioni, e stiamo lavorando con lei sul mio passato anche con EMDR.
Io mi sento di nuovo a terra, ho paura che tornino gli attacchi, ho paura di non venirne fuori, ho paura di avere una malattia organica.
Chiedo un vs parere.
Vi prego, ho bisogno di sapere che cosa devo fare.
Che problema ho?
[#1]
Buonasera
ha fatto benissimo ad iniziare la paroxetina, che ha già dato qualche miglioramento sul versante del panico. E' però necessario che lei faccia un controllo dallo specialista che gliela ha prescritta, perchè ogni terapia va aggiustata alla persona.
Si tranquillizzi riguardo alla presenza di malattie neurologiche o organiche, che le sono state già escluse da specialisti che l'hanno visitata.
Auguri
ha fatto benissimo ad iniziare la paroxetina, che ha già dato qualche miglioramento sul versante del panico. E' però necessario che lei faccia un controllo dallo specialista che gliela ha prescritta, perchè ogni terapia va aggiustata alla persona.
Si tranquillizzi riguardo alla presenza di malattie neurologiche o organiche, che le sono state già escluse da specialisti che l'hanno visitata.
Auguri
Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-
[#2]
Utente
Buonasera dottore, la ringrazio per le sue parole. Ne approfitto per chiederle se secondo lei sarebbe più utile affidarsi ad uno psichiatra per quanto riguarda la terapia. Come detto nel precedente post mi è stata prescritta da un neurologo, ma forse con la figura dello psichiatra potrebbe esserci più dialogo sull’andamento della situazione. Cosa mi consiglia?
Inoltre, secondo la mia psicoterapeuta, io non accetto la mia malattia , pertanto continuo a riversare tutto sul piano corporeo anziché accettare e accogliere le mie emozioni (che scatenano panico, ansia, ecc ). Lei cosa ne pensa?
Paradossalmente, sono onesta, sarebbe più comprensibile (non accettabile o bello) se mi dicessero di avere il diabete o la SM, o l’ipertiroidismo almeno saprei di non essere pazza, ma che i miei sintomi indicano una patologia. Non so se mi sono spiegata bene.
Ho un po’ la testa nel pallone, sono stanca di stare sempre a contatto con i miei pensieri e cercare risposte e soluzioni. A volte vorrei imbottirmi di Xanax e dormire per una settimana, altre volte mi viene voglia di buttare le terapie nel cestino e non sentirne più parlare
Grazie a chi vorrà rispondere.
Inoltre, secondo la mia psicoterapeuta, io non accetto la mia malattia , pertanto continuo a riversare tutto sul piano corporeo anziché accettare e accogliere le mie emozioni (che scatenano panico, ansia, ecc ). Lei cosa ne pensa?
Paradossalmente, sono onesta, sarebbe più comprensibile (non accettabile o bello) se mi dicessero di avere il diabete o la SM, o l’ipertiroidismo almeno saprei di non essere pazza, ma che i miei sintomi indicano una patologia. Non so se mi sono spiegata bene.
Ho un po’ la testa nel pallone, sono stanca di stare sempre a contatto con i miei pensieri e cercare risposte e soluzioni. A volte vorrei imbottirmi di Xanax e dormire per una settimana, altre volte mi viene voglia di buttare le terapie nel cestino e non sentirne più parlare
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Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.4k visite dal 27/11/2021.
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