Sbandamenti e formicolii

Salve Dottori, cercherò di essere il più sintetico possibile nel descrivere la problematica che ultimamente mi sta impedendo di vivere serenamente.

A luglio 2020 (in piene ferie) avverto un forte giramento di testa ed aumento del ritmo cardiaco: la sintomatologia si allevia di lì a poco ma comincia un calvario che dura finora: avverto una sensazione di disequilibrio ed instabilità quando cammino (non avverto però l’ambiente circostante girare rispetto a me), che però scompare in posizione supina, e comunque non è costante durante la giornata.
Inoltre mi capita di avvertire una sorta di tremore interno alla gamba sinistra, contrattura del muscolo sternocleidomastoideo sempre sinistro della gola ed, a volte, difficoltà di deglutizione che sto curando con un bite mandibolare per malocclusione.

Ho svolto esame del sangue, neurologico e della tiroide: tutto nella norma (a parte leggermente alto il colesterolo).
RM della cervicale che evidenzia iperlordosi e moderata discopatia C4/C5 e C5/C6, ma tutti gli osteopati da me contattati dicono che la cervicale non ha grossi problemi (tra l’altro svolgo regolarmente ginnastica posturale).

Visita dall’otorino che ha riscontrato, oltre che tappi di cerume ad ambo i lati, del catarro nell’orecchio dx (tanto che mi ha prescritto una tc dei seni paranasali che dovrò svolgere a breve).

Il mio medico di famiglia ed anche il neurologo sostengono che si tratta solo di ansia e stress: a priori non posso che considerare anche questa possibilità, però non riesco a capire perché in posizione sdraiata il disequilibrio sparisce se fosse stress non dovrei comunque avvertirlo?

Leggevo che esistono altri esami da svolgere, come la risonanza dell’encefalo e l’ecocolordoppler dei vasi carotidei: secondo voi è il caso di sottopormi anche a questi?

PS tanto per completezza, a mio padre fu riscontrato un neurinoma del nervo acustico, ma il neurologo disse che non è ereditario e non ho più approfondito questo aspetto, anche se da quello che ho letto potrebbe giustificare i giramenti di testa ed il problema di deglutizione.

Ringrazio per l’attenzione.
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Dr. Edoardo Bernkopf Dentista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 6.7k 215
Gentile Paziente, poichè il suo disturbo permane nonostante le indagini e le cure del caso presso gli specialisti del settore ( scrive che ha già consultato neurologo e ORL), le suggerirei di non trascurare una possibile causa di vertigine spesso dimenticata: la disfunzione dell’Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) . Del resto anche la letteratura scientifica riferisce che quando alcuni sintomi di usuale pertinenza otorinolaringoiatrica non sono sostenuti da problemi otologici o neurologici, o non se ne trova la soluzione , è al possibile conflitto fra condilo mandibolare e orecchio che bisogna rivolgere qualche attenzione.
La vertigine, di questi sintomi è forse il più tipico.
Leggo che le è già stato prescritto un bite. La prescrizione di un bite, in un caso come il suo è corretta, ma dire "un bite" é come dire "una pillola" : rappresenta un trattamento assolutamente individuale i (diffido dei preconfezionati che si vendono in farmacia), e , come una pillola consiste nello sbocco terapeutico di una diagnosi che deve essere corretta, e corretta deve essere anche la modalità di assunzione, (e solo a queste condizioni la pillola può risolvere la patologia), così il bite rappresenta la configurazione tecnica e artigianale di un ragionamento diagnostico e di una ipotesi terapeutica formulata dal dentista-gnatologo che lo prescrive e fa realizzare: è quest’ultima, cioè la prestazione culturale che il paziente acquista, non l'oggetto artigianale che qualunque tecnico realizza in un'ora di lavoro, e che è di infimo valore venale se disgiunto dalla prima. Il suo bite è stato realizzato con il preciso scopo di trattare la sua sindrome vertiginosa?
Se, ad esempio, un bite è stato prescritto per non bruxare la notte , è molto probabile che il Collega non abbia inteso considerare altri sintomi lamentati anche più importanti, che, sottolineo, non sono presenti solo di notte.
Di certo nel suo caso l'ansia e lo stress possono giocare un ruolo importante. Consideri però che, quando presenti, trovano nella bocca un organo bersaglio particolarmente recettivo: nello stress si stringono le mascelle e si bruxa di più , per cui qualunque problema che può trovare nella bocca una sua causa, dallo stress viene enfatizzato.
Pertanto le consiglierei di farsi visitare anche da un dentista-gnatologo che si occupi abitualmente di problemi dell’Articolazione Temporo Mandibolare e di rapporti fra questa e l’orecchio: non tutti i dentisti coltivano questa sottospecialità.
Sul problema delle vertigini che non trovano soluzione negli ambiti specialistici di pertinenza ho spesso risposto a pazienti che hanno questo problema. Per non ripetermi, le suggerirei di leggere la mia risposta a questo quesito:
https://www.medicitalia.it/consulti/otorinolaringoiatria/666833-vertigini-frequenti.html
Può essere utile avere qualche notizia in più su questi argomenti visitando il mio sito internet alla pagina Patologie trattate- Patologie dell’Orecchio e, leggendo l'articolo linkato qui sotto. Eventualmente, se si riconosce nella problematica illustrata, mi faccia sapere.
Cordiali saluti ed auguri.

https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1408-vertigine-pertinenza-odontoiatrica.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1898-ceruminosi-tappo-cerume.html

Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com

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Utente
Utente
Gentile Dottore, preliminarmente la ringrazio per la risposta. Le confermo che sono in cura da una dottoressa gnatologa molto conosciuta nell'ambiente alla quale ho manifestato tutte le mie problematiche alla prima visita, comprese la difficoltò di deglutizione e le vertigini. Al primo incontro sono stato sottoposto anche a Kinesiografia ed elettromiografia: la dottoressa in questione, oltre a fornirmi delle indicazione tecniche sul tipo di malocclusione (che però non ricordo sinceramente), mi ha detto che utilizzo male i muscoli masseteri e digastrici, sforzando molto più la muscolatura del "lato" destro a discapito del sinistro (tra l'altro fui invitato a fare questa visita dal mio dentista di fiducia che si accorse di una dissimmetria del labbro mentre parlavo - in effetti, anche guardandomi allo specchio noto che alzo molto più il labbro dalla parte destra piuttosto che sinistra - e mi pare che usò il termine "labbro ipotonico").
Ormai sono 2 mesi che porto il bite solo di notte attenendomi strettamente alle indicazioni del medico (non è uno di quelli da 2 soldi della farmacia, anzi mi è costato parecchio) e sto già notando miglioramenti nel movimento dell'atm di destra che prima sentivo non fluido, mentre la deglutizione non mi pare migliorata, anche se mi è stato detto che la terapia durerà 2 anni e mezzo ed è lunga. Insomma, come vede non sto lasciando nulla al caso e sto curando anche questo aspetto e per farlo mi sono affidato ad un professionista che, da quanto mi dicono, è uno dei migliori nel nostro paese. La ringrazio tanto per avermi esposto il Suo parere.
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Dr. Edoardo Bernkopf Dentista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 6.7k 215
Se la terapia funziona, non la abbandoni.
A mio parere, un problema occlusale e posturale si manifesta nelle 24 ore e, a mio parere, va trattato nelle 24 ore, con il compromesso di poterlo togliere durante i pasti.
Le faccio notare che , se un problema articolare riguardasse la spalla o il gomito anzichè l'ATM , queste articolazioni verrebbero ingessate, e le osservazioni del paziente sulla scomodità di dover portare il gesso h24 lascerebbero il medico del tutto indifferente, giustamente.
Così, a mio parere , deve essere anche per l'ATM.
Per qual motivo il suo " tipo di malocclusione (che però non ricordo sinceramente)" , tolto il bite, non dovrebbe tornare ad essere quello di prima? La memoria posturale , che può mantenere il risultato anche togliendo il bite di giorno, è presente in grado diverso da caso a caso , per cui , siccome PUO' non essere sufficiente a mantenere il risultato notturno, preferisco non contarci, e ho motivo di riferire alla scarsa incidenza del fenomeno in molti casi una quota di insuccessi che desidero evitare, nell'interesse dei miei pazienti. Per questo prescrivo rigorosamente il trattamento h24 pasti esclusi.
Liberi tutti di fare diversamente: la Gnatologia è di un campo alquanto fumoso, con ampia variabilità di comportamenti nei vari gnatologi: l'importante è il risultato.
Ovviamente la conformazione del bite deve consentire una normale vita lavorativa e di relazione : solitamente il paziente , successivamente ai primi giorni, non si accorge più nemmeno di portarlo, e se se lo scorda , torna di corsa a casa a riprenderselo, perché ne sente la sgradevole mancanza.
Personalmente , se il paziente non accetta questo iniziale sacrificio, preferisco rinunciare al caso, perché per un professionista un insuccesso "costa" quanto al paziente, perché incide sulla sua credibilità professionale.
Se però con il solo trattamento notturno, va tutto bene non lo cambi. Una curiosità : "la terapia durerà 2 anni e mezzo". E dopo?

Cordiali saluti ed auguri
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Utente
Utente
Dottore, il professionista presso il quale sono in cura mi ha prescritto di portare il bite solo 2 ore prima di cena il primo mese, poi solo la notte per il mese successivo (quello in corso). Svolgo delle visite di controllo mensili ed in questa occasione la dottoressa mi dà delle nuove indicazioni su come portare il bite: quantomeno finora le cose sono andate così. Dopo la terapia di 2 anni e mezzo non saprei sinceramente: mi è parso di capire che dovrei tornare a non usarlo più.
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