Disturbi ossessivo-compulsivi nell'alzheimer
Buongiorno, da circa 11 anni a mia madre, che ora ha quasi 92 anni, è stata diagnosticata una demenza fronto temporale, con caratteristiche di Alzheimer relativamente alla perdita della memoria.
Premetto che fin da giovane è stata una persona molto ansiosa e con disturbi del sonno trattati per anni con ansiolitici.
Adesso è in una fase avanzata della malattia, ma con una progressione molto lenta, tant'è che ancora conserva abilità residue.
Dopo 2/3 anni dalla diagnosi di demenza ha avuto una fase di deliri (gelosia ossessiva verso mio padre) che è stata trattata con antipsicotici Ziprexa + Talofen per alcuni anni, fortunatamente eliminati 4 anni fa perché l'avevano ridotta ad un vegetale.
Da allora si è ripresa molto bene fisicamente e riesce anche a comunicare con gli altri, nonostante abbia perso la capacità di esprimere concetti chiari.
Dalla morte di mio padre, avvenuta 3 anni fa, ha avuto dei disturbi del sonno (frequenti risvegli in cui parlava o numerava) che sono stati risolti per circa 1 anno con 4/6 gocce di Talofen mezz'ora prima di andare a letto.
L'anno scorso abbiamo scoperto per caso un ipertiroidismo pregresso, trattato ancora oggi con Tapazole.
Vista la relativa efficacia, il Talofen è stato sostituito prima con mezza e poi con una cp di Trittico 50 mg che fino a qualche mese fa ha risposto bene e la faceva dormire.
Poi ha ripreso a svegliarsi in piena notte contando per 2 o 3 ore, strofinandoossessivamente un lembo di lenzuolo o di pigiama o cercando di togliere il pannolone.
Pertanto si è provato da circa 6 mesi a ridare il Talofen fino ad arrivare a 10 gocce, dosaggio che ad oggi sembra funzionare per la notte, aggiungendo anche la melatonina.
Il problema adesso è l'agitazione soprattutto di giorno (ad eccezione delle ore in cui esce per le passeggiate quotidiane) quando non fa altro che contare ossessivamente e capita anche che spesso usi i numeri al posto delle parole.
Volevo sapere gentilmente se è possibile trattare questo grosso problema, molto stressante per chi le sta vicino, con una terapia che la possa calmare ma al contempo che non la faccia dormire di giorno.
Grazie
Premetto che fin da giovane è stata una persona molto ansiosa e con disturbi del sonno trattati per anni con ansiolitici.
Adesso è in una fase avanzata della malattia, ma con una progressione molto lenta, tant'è che ancora conserva abilità residue.
Dopo 2/3 anni dalla diagnosi di demenza ha avuto una fase di deliri (gelosia ossessiva verso mio padre) che è stata trattata con antipsicotici Ziprexa + Talofen per alcuni anni, fortunatamente eliminati 4 anni fa perché l'avevano ridotta ad un vegetale.
Da allora si è ripresa molto bene fisicamente e riesce anche a comunicare con gli altri, nonostante abbia perso la capacità di esprimere concetti chiari.
Dalla morte di mio padre, avvenuta 3 anni fa, ha avuto dei disturbi del sonno (frequenti risvegli in cui parlava o numerava) che sono stati risolti per circa 1 anno con 4/6 gocce di Talofen mezz'ora prima di andare a letto.
L'anno scorso abbiamo scoperto per caso un ipertiroidismo pregresso, trattato ancora oggi con Tapazole.
Vista la relativa efficacia, il Talofen è stato sostituito prima con mezza e poi con una cp di Trittico 50 mg che fino a qualche mese fa ha risposto bene e la faceva dormire.
Poi ha ripreso a svegliarsi in piena notte contando per 2 o 3 ore, strofinandoossessivamente un lembo di lenzuolo o di pigiama o cercando di togliere il pannolone.
Pertanto si è provato da circa 6 mesi a ridare il Talofen fino ad arrivare a 10 gocce, dosaggio che ad oggi sembra funzionare per la notte, aggiungendo anche la melatonina.
Il problema adesso è l'agitazione soprattutto di giorno (ad eccezione delle ore in cui esce per le passeggiate quotidiane) quando non fa altro che contare ossessivamente e capita anche che spesso usi i numeri al posto delle parole.
Volevo sapere gentilmente se è possibile trattare questo grosso problema, molto stressante per chi le sta vicino, con una terapia che la possa calmare ma al contempo che non la faccia dormire di giorno.
Grazie
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Gentile Signora,
certamente, esistono vari farmaci per trattare il problema della Mamma, bisogna trovare quello più adatto e al giusto dosaggio, anche con qualche tentativo in più.
Ne deve parlare però con lo specialista che segue la Signora.
Cordiali saluti
certamente, esistono vari farmaci per trattare il problema della Mamma, bisogna trovare quello più adatto e al giusto dosaggio, anche con qualche tentativo in più.
Ne deve parlare però con lo specialista che segue la Signora.
Cordiali saluti
Dr. Antonio Ferraloro
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 6.4k visite dal 07/10/2021.
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