Mioclonie a riposo

Gentilissimi dottori
Sono una donna di 46 anni
Scrivo per porre alla vostra attenzione un problema che mi tocca da quasi un mese.
Dal mese di maggio, per problemi ansioso/ depressivi mi sono stati prescritti daparox gocce 20 al giorno con aumento crescente, partendo da 10 iniaziali e gabapentin 300 mg una compressa la sera.
All'incirca un mese dopo l'assunzione di questi farmaci ho iniziato ad avvertire mioclonie continue nella fase di addormentamento.
Si presentano sia con grandi scosse del corpo, come se cadessi, sia con movimenti piccoli delle dita, degli arti superiori ed inferiori o dei polsi.
Ho parlato con lo psichiatra il quale mi ha prescritto le analisi ematiche degli elettroliti che risultano essere nella norma, ho solo una marcata carenza di ferro con microcitemia per la quale mi è stata prescritta l'assunzione di acido folico.
Ho provato a ridurre la terapia autonomamente, senza consultare il medico, portando le gocce da 20 a 15/ 10 al giorno, per capire se vi fosse una regressione del problema, ed in effetti mi è parso di percepire un miglioramento, nel momento in cui ho riportato la terapia a 20 gocce le mioclonie sono ritornate.
Faccio presente che si verificano sia se mi addormento di pomeriggio che di sera.
Mi dareste un suggerimento su come muovermi e soprattutto, secondo voi, potrebbe essere la terapia farmacologica?
Ho letto che tale problema è associabile a molte malattie gravi.
Aggiungo che sono sempre stanca e faccio fatica a fare le cose non so se per via dello stato anemico, se è il daparox o cosa, ma sono costretta a fare la pennica pomeridiana ogni giorno, talvolta anche della durata di due ore.
Il mio sonno notturno, però, non è regolare anche per via del caldo del periodo.

Vi ringrazio per i consigli che gentilmente vorrete fornirmi
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 76.9k 2.4k
Gentile Signora,

la paroxetina (daparox) può causare disturbi del sonno compresi quelli che riferisce. Dalla Sua descrizione sembrerebbero delle "scosse ipnagogiche" la cui causa è spesso l’ansia e lo stress.
Tuttavia mi pare di capire che nel Suo caso ci sia una correlazione con l’assunzione del farmaco (sintomatologia molto migliorata con la riduzione del dosaggio e ripresentatasi a dosaggio pieno).
Dovrebbe riferire tutto allo psichiatra in modo che il Collega stabilisca se possa essere utile la sostituzione della paroxetina qualora ne vedesse la correlazione con i predetti disturbi del sonno.

Cordiali saluti

Dr. Antonio Ferraloro

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Utente
Utente
Gentile dottor Ferraloro
La ringrazio infinitamente per i consigli e per la celere risposta. Riferirò tutto al medico specialista sperando di trovare presto la soluzione al problema.
Cordiali saluti
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 76.9k 2.4k
Di nulla, Signora, buona serata.