Alla cortese attenzione del dott. Ferraloro
Egregio dott. Ferraloro,
buonasera. Sono un vecchio utente di questo sito, forse si ricorda di me; tempo fa le chiesi alcune informazioni in merito alla SLA, nel terrore di esserne affetto.
Risolto quel problema di natura ansiosa, torno qui a chiederle un ulteriore consulto in merito a un'altra cosa capitatami in questi giorni, riguardante tutt'altro.
Premessa: una settimana fa circa, inizio ad avvertire un dolore a livello della gengiva dove sono localizzati gli ultimi denti molari inferiori di sinistra.
Mi dico: sarà infiammazione gengivale.
Non ci faccio molto caso, uso qualche antinfiammatorio e mi dico che passerà.
Pochi giorni dopo il dolore si estende all'arcata dentale superiore, a livello sempre degli ultimi molari superiori di sinistra.
Anche lì, mi dico che sarà infiammazione.
Pochi giorni dopo, nel toccare uno degli ultimi molari superiori con la lingua, noto che sento dolore sordo (quindi presumo che il dolore costantemente presente parta proprio da lì), che si intensifica progressivamente sino a divenire lancinante, davvero intollerabile, con un coinvolgimento anche della mucosa linguale e della guancia.
Direi una specie di sindrome del trigemino, nei fatti.
Vado dal dentista: carie, che inizio a trattare.
Dall'Rx il dentista ha escluso l'infezione, ma dal momento che anche dopo il trattamento (parte iniziale di devitalizzazione, che sarà ultimata in sedute successive) sento fortissimo dolore - che si estende anche a livello della mascella e della tempia di sinistra, sino a farmi lacrimare l'occhio -, ritelefono al dentista che mi dice di iniziare antibiotico (pur in assenza di evidenza di infezione all'Rx... boh) perché il dolore è diventato davvero 10 su una scala da 1 a 10 e perché comunque il dente era di fatto in necrosi, pur non essendovi evidenza radiologica di infezione.
Il problema che reputo di una certa gravità è che, in concomitanza alla comparsa del dolore irradiato alla tempia di sinistra, noto anche un evidente rigonfiamento dell'arteria temporale... ! Ho consultato un medico di mia conoscenza e mi ha detto che l'arterite di Horton, alla mia età, è da escludere.
Ora, io so che la medicina non è matematica e le eccezioni ci sono sempre.
Io chiedo a lei: è verosimile che questo rigonfiamento non sia un'arterite di Horton, in considerazione della mia età e del fatto che si è presentata in concomitanza al dolore dovuto al dente (necrotico) cariato?
Disturbi della vista non ne ho avuti, se escludiamo il fastidio dovuto alla lacrimazione dell'occhio (e quindi l'alterazione della normale visibilità dovuta all'accumulo di lacrime, che passava nel momento in cui strofinavo gli occhi).
Quando assumo ketoprofene il dolore scompare quasi totalmente, anche se piccole fitte di dolore a livello temporale persistono ogni tanto.
Le chiedo: esiste la possibilità che una situazione del genere possa aver causato un rigonfiamento dell'arteria temporale?
Oppure devo pensare seriamente che si tratti di arterite di Horton?
La ringrazio per la cortese attenzione, scusandomi per la lunghezza del mio consulto.
Cordiali saluti.
buonasera. Sono un vecchio utente di questo sito, forse si ricorda di me; tempo fa le chiesi alcune informazioni in merito alla SLA, nel terrore di esserne affetto.
Risolto quel problema di natura ansiosa, torno qui a chiederle un ulteriore consulto in merito a un'altra cosa capitatami in questi giorni, riguardante tutt'altro.
Premessa: una settimana fa circa, inizio ad avvertire un dolore a livello della gengiva dove sono localizzati gli ultimi denti molari inferiori di sinistra.
Mi dico: sarà infiammazione gengivale.
Non ci faccio molto caso, uso qualche antinfiammatorio e mi dico che passerà.
Pochi giorni dopo il dolore si estende all'arcata dentale superiore, a livello sempre degli ultimi molari superiori di sinistra.
Anche lì, mi dico che sarà infiammazione.
Pochi giorni dopo, nel toccare uno degli ultimi molari superiori con la lingua, noto che sento dolore sordo (quindi presumo che il dolore costantemente presente parta proprio da lì), che si intensifica progressivamente sino a divenire lancinante, davvero intollerabile, con un coinvolgimento anche della mucosa linguale e della guancia.
Direi una specie di sindrome del trigemino, nei fatti.
Vado dal dentista: carie, che inizio a trattare.
Dall'Rx il dentista ha escluso l'infezione, ma dal momento che anche dopo il trattamento (parte iniziale di devitalizzazione, che sarà ultimata in sedute successive) sento fortissimo dolore - che si estende anche a livello della mascella e della tempia di sinistra, sino a farmi lacrimare l'occhio -, ritelefono al dentista che mi dice di iniziare antibiotico (pur in assenza di evidenza di infezione all'Rx... boh) perché il dolore è diventato davvero 10 su una scala da 1 a 10 e perché comunque il dente era di fatto in necrosi, pur non essendovi evidenza radiologica di infezione.
Il problema che reputo di una certa gravità è che, in concomitanza alla comparsa del dolore irradiato alla tempia di sinistra, noto anche un evidente rigonfiamento dell'arteria temporale... ! Ho consultato un medico di mia conoscenza e mi ha detto che l'arterite di Horton, alla mia età, è da escludere.
Ora, io so che la medicina non è matematica e le eccezioni ci sono sempre.
Io chiedo a lei: è verosimile che questo rigonfiamento non sia un'arterite di Horton, in considerazione della mia età e del fatto che si è presentata in concomitanza al dolore dovuto al dente (necrotico) cariato?
Disturbi della vista non ne ho avuti, se escludiamo il fastidio dovuto alla lacrimazione dell'occhio (e quindi l'alterazione della normale visibilità dovuta all'accumulo di lacrime, che passava nel momento in cui strofinavo gli occhi).
Quando assumo ketoprofene il dolore scompare quasi totalmente, anche se piccole fitte di dolore a livello temporale persistono ogni tanto.
Le chiedo: esiste la possibilità che una situazione del genere possa aver causato un rigonfiamento dell'arteria temporale?
Oppure devo pensare seriamente che si tratti di arterite di Horton?
La ringrazio per la cortese attenzione, scusandomi per la lunghezza del mio consulto.
Cordiali saluti.
[#1]
Gentile Utente,
nel 95% dei casi l'arterite di Horton si manifesta in soggetti superiori a 55 anni.
Faccia comunque VES, Proteina C-reattiva ed emocromo completo, anche se nel Suo caso, qualora ci fosse un’infezione dentaria, potrebbero risultare alterati ugualmente.
Dalla Sua descrizione ("nel toccare uno degli ultimi molari superiori con la lingua, noto che sento dolore sordo (quindi presumo che il dolore costantemente presente parta proprio da lì") l’origine odontoiatrica è possibile e l'efficacia del ketaprofene è un ottimo elemento.
Cordiali saluti
nel 95% dei casi l'arterite di Horton si manifesta in soggetti superiori a 55 anni.
Faccia comunque VES, Proteina C-reattiva ed emocromo completo, anche se nel Suo caso, qualora ci fosse un’infezione dentaria, potrebbero risultare alterati ugualmente.
Dalla Sua descrizione ("nel toccare uno degli ultimi molari superiori con la lingua, noto che sento dolore sordo (quindi presumo che il dolore costantemente presente parta proprio da lì") l’origine odontoiatrica è possibile e l'efficacia del ketaprofene è un ottimo elemento.
Cordiali saluti
Dr. Antonio Ferraloro
[#2]
Utente
Egregio dottore,
la ringrazio sentitamente per la sua risposta. Siccome mi dice che VES e PCR potrebbero risultare comunque alterate, ho pensato di lasciar "concludere" la parentesi odontoiatrica con le successive sedute per la devitalizzazione e poi eventualmente rivalutare il tutto.
Devo dire che, così "a naso", la comparsa di questa arteria in concomitanza di dolore dentario mi fa pensare che l'origine sia facilmente dovuta a questo problema... ora sono ore che non assumo ketoprofene. Venerdì il dolore ricompariva a distanza di tre ore dall'assunzione del farmaco, ora sono sette ore dall'assunzione e sento solo un dolore abbastanza leggero e tollerabile. Tuttavia, l'arteria rimane lì, ancora visibile. Non rossa, non dolente ( almeno se non la comprimo) e che non causa disturbi.
Quindi lei mi conferma che eventualmente anche una infezione o infiammazione a livello del dente potrebbe (sottolineo il POTREBBE, sapendo bene che diagnosi a distanza non si fanno e che si parla solo di possibilità) aver causato un rigonfiamento dell'arteria senza che per forza si tratti di arterite di Horton?
la ringrazio sentitamente per la sua risposta. Siccome mi dice che VES e PCR potrebbero risultare comunque alterate, ho pensato di lasciar "concludere" la parentesi odontoiatrica con le successive sedute per la devitalizzazione e poi eventualmente rivalutare il tutto.
Devo dire che, così "a naso", la comparsa di questa arteria in concomitanza di dolore dentario mi fa pensare che l'origine sia facilmente dovuta a questo problema... ora sono ore che non assumo ketoprofene. Venerdì il dolore ricompariva a distanza di tre ore dall'assunzione del farmaco, ora sono sette ore dall'assunzione e sento solo un dolore abbastanza leggero e tollerabile. Tuttavia, l'arteria rimane lì, ancora visibile. Non rossa, non dolente ( almeno se non la comprimo) e che non causa disturbi.
Quindi lei mi conferma che eventualmente anche una infezione o infiammazione a livello del dente potrebbe (sottolineo il POTREBBE, sapendo bene che diagnosi a distanza non si fanno e che si parla solo di possibilità) aver causato un rigonfiamento dell'arteria senza che per forza si tratti di arterite di Horton?
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.3k visite dal 30/05/2021.
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