Ischemia transitoria
Buongiorno, scrivo per avere una serie di consigli e di chiarimenti su un episodio che è successo appena una settimana fa ad un mio carissimo amico di 42 anni che sembra abbia avuto una ischemia transitoria.
I sintomi all\'esordio sono stati afasia e emiparesi al lato sinistro del volto e una leggera perdita di sensibilità al braccio sinistro, sono durati circa dieci minuti.
Dopo aver effettuato tutta una serie di esami (TAC negativa, esami a livello di cuore e metabolici) e dopo che è risultato tutto sostanzialmente negativo, anche l\'holter che ha rilevato solo delle extrasistole, la risonanza magnetica effettuata a distanza di 3 giorni dall\'evento senza mezzo di contrasto ha rilevato due lesioni sul lato sinistro del cervello che i medici hanno descritto come un\'ischemia.
Le mie domande sono queste: vorrei sapere se è compatibile con una diagnosi di ischemia una emiparesi al lato sinistro considerando che il mio amico è destrorso, e se quelle lesioni potrebbero invece verosimilmente essere altro.
Qualora invece si trattasse effettivamente di una ischemia giovanile, e considerato che ad oggi gli esami non hanno evidenziato nulla che abbia potuto scatenare l\'evento, vorrei sapere se c\'è la possibilità concreta di scongiurare in futuro un altro evento con una cura o una terapia farmacologica anche se aspecifica e adottando uno stile di vita corretto.
Sostanzialmente, è possibile evitare di vivere con la paura che succeda di nuovo?
Cosa si può fare?
La ringrazio davvero tanto per l\'attenzione che vorrà concedermi.
I sintomi all\'esordio sono stati afasia e emiparesi al lato sinistro del volto e una leggera perdita di sensibilità al braccio sinistro, sono durati circa dieci minuti.
Dopo aver effettuato tutta una serie di esami (TAC negativa, esami a livello di cuore e metabolici) e dopo che è risultato tutto sostanzialmente negativo, anche l\'holter che ha rilevato solo delle extrasistole, la risonanza magnetica effettuata a distanza di 3 giorni dall\'evento senza mezzo di contrasto ha rilevato due lesioni sul lato sinistro del cervello che i medici hanno descritto come un\'ischemia.
Le mie domande sono queste: vorrei sapere se è compatibile con una diagnosi di ischemia una emiparesi al lato sinistro considerando che il mio amico è destrorso, e se quelle lesioni potrebbero invece verosimilmente essere altro.
Qualora invece si trattasse effettivamente di una ischemia giovanile, e considerato che ad oggi gli esami non hanno evidenziato nulla che abbia potuto scatenare l\'evento, vorrei sapere se c\'è la possibilità concreta di scongiurare in futuro un altro evento con una cura o una terapia farmacologica anche se aspecifica e adottando uno stile di vita corretto.
Sostanzialmente, è possibile evitare di vivere con la paura che succeda di nuovo?
Cosa si può fare?
La ringrazio davvero tanto per l\'attenzione che vorrà concedermi.
[#1]
Gentile Utente,
innanzitutto si deve vedere se le ischemie riscontrate alla RM siano recenti o meno, questo è possibile vederlo nelle sequenze in diffusione. Le ischemie riscontrate potrebbero non sono recenti in quanto i disturbi motori e sensitivi sarebbero stati a destra, mentre sarebbero compatibili con l'afasia.
Consideri che spesso i TIA non lasciano segni agli esami di neuroimaging (TC e RM).
Come prevenzione è fondamentale mantenere sotto controllo pressione arteriosa, glicemia, colesterolo e trigliceridi, praticare attività fisica costante ed eventualmente, se il neurologo lo riterrà opportuno, anche una terapia antiaggregante.
Cordiali saluti
innanzitutto si deve vedere se le ischemie riscontrate alla RM siano recenti o meno, questo è possibile vederlo nelle sequenze in diffusione. Le ischemie riscontrate potrebbero non sono recenti in quanto i disturbi motori e sensitivi sarebbero stati a destra, mentre sarebbero compatibili con l'afasia.
Consideri che spesso i TIA non lasciano segni agli esami di neuroimaging (TC e RM).
Come prevenzione è fondamentale mantenere sotto controllo pressione arteriosa, glicemia, colesterolo e trigliceridi, praticare attività fisica costante ed eventualmente, se il neurologo lo riterrà opportuno, anche una terapia antiaggregante.
Cordiali saluti
Dr. Antonio Ferraloro
[#2]
Utente
Buonasera dottore
Innanzitutto grazie per la risposta
La rm ha confermato che di tratta di ischemie recenti, e non avendo trovato nulla di significativo con gli altri esami, adesso continueranno con i test genetici e con la prova da sforzo.
Per ora è stato dimesso, e la domanda che le faccio è un po' più "leggera".
Deve astenersi da qualche attività in particolare, anche da quella sessuale, o questa non presenta particolari controindicazioni?
Grazie mille e buona giornata.
Innanzitutto grazie per la risposta
La rm ha confermato che di tratta di ischemie recenti, e non avendo trovato nulla di significativo con gli altri esami, adesso continueranno con i test genetici e con la prova da sforzo.
Per ora è stato dimesso, e la domanda che le faccio è un po' più "leggera".
Deve astenersi da qualche attività in particolare, anche da quella sessuale, o questa non presenta particolari controindicazioni?
Grazie mille e buona giornata.
[#3]
Gentile Utente,
ne parli col medico curante riguardo un'eventuale ricerca del Forame Ovale Pervio (FOP) la cui presenza potrebbe anche causare le ischemie riscontrate.
Riguardo gli sforzi fisici, quelli eccessivi è meglio evitarli nel primo mese, per il resto può fare tutto, anche sesso dopo un paio di settimane.
Cordialmente
ne parli col medico curante riguardo un'eventuale ricerca del Forame Ovale Pervio (FOP) la cui presenza potrebbe anche causare le ischemie riscontrate.
Riguardo gli sforzi fisici, quelli eccessivi è meglio evitarli nel primo mese, per il resto può fare tutto, anche sesso dopo un paio di settimane.
Cordialmente
[#4]
Utente
Grazie mille per la risposta e per il consiglio.
Credo che l'aspetto peggiore di questo problema sia l'incertezza e la paura che restano laddove nonostante le ricerche, non si riesce a trovare una causa specifica.
Qualora dopo i test genetici e controlli più approfonditi al cuore non dovesse venire fuori nulla, lei pensa che seguendo uno stile di vita più sano e con controlli periodici, potrà fare una vita tranquilla senza rischiare recidive?
O nell'ipotesi in cui qualche causa invece dovesse venire fuori, ci sono cure adeguate che possano comunque consentirgli di stare sereno e ridurre notevolmente i rischi?
Grazie ancora davvero tanto dell'attenzione.
Credo che l'aspetto peggiore di questo problema sia l'incertezza e la paura che restano laddove nonostante le ricerche, non si riesce a trovare una causa specifica.
Qualora dopo i test genetici e controlli più approfonditi al cuore non dovesse venire fuori nulla, lei pensa che seguendo uno stile di vita più sano e con controlli periodici, potrà fare una vita tranquilla senza rischiare recidive?
O nell'ipotesi in cui qualche causa invece dovesse venire fuori, ci sono cure adeguate che possano comunque consentirgli di stare sereno e ridurre notevolmente i rischi?
Grazie ancora davvero tanto dell'attenzione.
[#5]
Certamente, se si riesce a trovare la causa ci sono delle terapie per sereni.
La possibilità di recidiva è possibile in quanto non esiste una prevenzione totale ma con uno stile di vita adeguato e controlli periodici si può vivere una vita assolutamente normale.
Cordialità
La possibilità di recidiva è possibile in quanto non esiste una prevenzione totale ma con uno stile di vita adeguato e controlli periodici si può vivere una vita assolutamente normale.
Cordialità
[#6]
Utente
Dottore mi scusi se la disturbo di nuovo per un ulteriore chiarimento.
Dato che la diagnosi è stata di ischemia, visto che le due lesioni erano chiaramente visibili alla risonanza, non si è trattato di TIA ma di un vero e proprio ictus, anche se i sintomi sono stati transitori e per fortuna senza conseguenze?
E questo in pratica, a livello di "rischiosità", comporta qualche differenza o sostanzialmente sono la stessa cosa?
Grazie mille per la chiarezza e l'aiuto.
Dato che la diagnosi è stata di ischemia, visto che le due lesioni erano chiaramente visibili alla risonanza, non si è trattato di TIA ma di un vero e proprio ictus, anche se i sintomi sono stati transitori e per fortuna senza conseguenze?
E questo in pratica, a livello di "rischiosità", comporta qualche differenza o sostanzialmente sono la stessa cosa?
Grazie mille per la chiarezza e l'aiuto.
[#7]
Gentile Utente,
no, è sempre stato un TIA (attacco ischemico transitorio) anche se l'ischemia ha lasciato un segno alla RM. È il fattore tempo (pochi minuti o poche ore) e la non stabilizzazione dei sintomi a definire l’episodio a prescindere se viene rilevato o meno al neuroimaging (TC e RM).
Cordiali saluti
no, è sempre stato un TIA (attacco ischemico transitorio) anche se l'ischemia ha lasciato un segno alla RM. È il fattore tempo (pochi minuti o poche ore) e la non stabilizzazione dei sintomi a definire l’episodio a prescindere se viene rilevato o meno al neuroimaging (TC e RM).
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 11.2k visite dal 25/01/2021.
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